In memoria di Fulvio, fondatore del sito.
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Cari amici,
Sono la sorella di un ammalato di LLC di 52 anni che dopo circa 18 mesi dal primo ciclo di terapie ha presentato di nuovo un quadro clinico compromesso, che ha indotto i medici a proporgli un nuovo ciclo di terapie a base di Bendamustina e rituximab. I sintomi erano questa volta più marcati soprattutto per quanto riguarda ingrossamenti linfonodali a livello addominaleche alla prima terapia non si sono ridimensionati anzi sembrano aumentati gonfiandogli vistosamente il ventre e producendo in pochi giorni una situazione molto difficile da gestire che ci ha indotto a chiedere un ricovero per affrontarla.In pochi giorni la nuova tac ha evidenziato tumefazioni linfonodali retroperitoneali che premono sulla vena cava o porta producendo dolori , compressioni , difficoltà respiratorie difficoltà a ricevere il cibo, ittero , versamento biliare e pleurico .Ma lui resiste, domani inizia un nuovo ciclo di chemio articolato su più giorni.
Noi siamo terrorizzati perchè non riusciamo a capire che fare se il centro ematologico gestito dal prof. Ferrara del Cardarelli di Napoli dove lui è ricoverato e si cura, possa aiutarlo anche con nuovi protocolli e non solo con quelli standard. Le condizioni sono molto compromesse ed in pochi giorni è notevolmente peggiorato e potrebbero sorgere molte complicanze a causa di questa massa linfonodale. Ma lui resiste e pensa al futuro.... come tutti.
Aiutatemi vi prego a capire se la chemio gli ridurrà la massa e potrà vivere .