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Sul sito corriere.it ho trovato questo articoletto...e direi che non mi lascia molto sorpreso...
«RIMANERE IN SOSPESO» E' LA SITUAZIONE PEGGIORE
Che stress l’attesa del referto:Aspettare il verdetto di un esame provoca livelli d’ansia paragonabili a quelli di un responso sfavorevole
MILANO - L’ansia del responso medico dopo una biopsia può giocare brutti scherzi e comportare qualcosa in più di una notte insonne. Arrovellarsi nell’attesa di sapere se si è malati o no può indurre alterazioni biochimiche nell’organismo tali da provocare guai più seri, fino a compromettere il sistema immunitario e la guarigione della ferita.
LO STUDIO - Per dimostrarlo, un gruppo di ricerca di Boston è andato a cercare le prove nella saliva di 126 donne sottoposte a biopsia del seno e in attesa di conoscere la diagnosi. In particolare, è stato misurato il livello di cortisolo, spesso chiamato anche «ormone dello stress», dato che la sua concentrazione aumenta in risposta a stimoli stressanti. I dettagli dell’indagine sono riportati sul numero di marzo della rivista Radiology. Alle partecipanti è stato prelevato un campione di saliva il giorno della biopsia e ciascuno dei quattro giorni successivi. In quest’arco di tempo, 16 donne hanno saputo di avere un tumore, 37 una lesione benigna e 73 sono rimaste senza una risposta certa (o perché ancora in attesa dell’esito o perché il risultato incerto ha richiesto ulteriori esami).
ANSIA E CATTIVE NOTIZIE: STESSO STRESS - E proprio in quest’ultimo gruppo di pazienti i livelli di cortisolo nella saliva sono apparsi analoghi a quelli delle donne che sapevano di avere un cancro e molto diversi da quelli di chi, invece, aveva potuto tirare un sospiro di sollievo. Le cattive notizie e l’incertezza dunque producono una risposta simile nell’organismo, che merita attenzione, spiega Elvira Lang, primo autore della ricerca e docente di radiologia all’Università di Harvard: «Il cortisolo ci aiuta a combattere lo stress acuto, regolando la pressione del sangue, i livelli di zuccheri e la risposta immunitaria quando è necessario. Ma quando lo stress diventa cronico, la secrezione di cortisolo o va in sovraproduzione continua oppure si estingue, lasciando in ogni caso il sistema immunitario e altre funzioni dell’organismo in condizioni di vulnerabilità».
CHE FARE – Questi risultati, sperano gli autori del lavoro, devono stimolare i medici a velocizzare le analisi e la comunicazione dei risultati delle biopsie. Elvira Lang, che da tempo si occupa della gestione dell’ansia nelle pazienti e che ha studiato anche l’uso di terapie dolci come l’ipnosi, aggiunge qualche suggerimento per le pazienti: «Le donne dovrebbero chiedere chi comunicherà loro i risultati e quanto tempo ci vorrà. Quindi dovrebbero, se possibile, programmare la biopsia insieme al medico tenendo conto di eventuali ritardi legati a finesettimana o vacanze. Per gli operatori sanitari – conclude Lang - non è più così semplice guardare agli effetti delle lunghe attese e liquidarli con un «Oh, è solo un po’ di nervosismo».
Link alla notizia:http://www.corriere.it/salute/sportello ... aabc.shtml