l linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria

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Luigi
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l linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria

#1 Messaggio da Luigi »

Il linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria: aspetti biologici e clinici.


Il linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria si differenzia in modo significativo dalla varietà classica in termini sia biologici sia clinici. Dal punto di vista biologico, la varietà a prevalenza linfocitaria ha una crescita di tipo nodulare, con proliferazione dei linfociti B del centro germinativo (questa caratteristica la rende più simile ad un linfoma non-Hodgkin di tipo follicolare). Il nodulo è costituito da piccoli linfociti e istiociti, e dalla popolazione neoplastica rappresentata dalle così dette cellule “pop-corn”, definite così per il profilo poli lobato del nucleo. Il fenotipo, cioè i marcatori di superficie, della cellula “pop corn” è del tutto peculiare e differisce profondamente da quello della cellula di Reed-Sternberg, che costituisce la popolazione tumorale nel linfoma di Hodgkin classico. Con gli studi d’immunoistochimica, si è dimostrato che la cellula “pop corn” è positiva per alcuni antigeni di superficie (in particolare il CD20, questa positività ha importanti risvolti terapeutici) e negativi per altri (CD15 e CD30). Invece, la cellula di Reed-Sternberg è classicamente CD15 e CD30 positiva e CD20 negativa. Il linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria rappresenta il 4%-5% dei casi di linfoma di Hodgkin, e ha un picco d’incidenza intorno alla quarta decade di vita. Da un punto di vista clinico, il tumore è frequentemente diagnosticato in uno stadio precoce (stadio I o II); raramente sono presenti sintomi sistemici (cioè, febbre, sudorazione e/o calo ponderale). L’andamento clinico del tumore è indolente, con lunghi periodi di remissione. In virtù del carattere indolente del tumore, unitamente al fatto che frequentemente esso è diagnosticato in uno stadio precoce in assenza di fattori prognosticamente sfavorevoli, attualmente si è orientati ad utilizzare regimi terapeutici poco aggressivi allo scopo di ridurre gli effetti tossici tardivi. Così, per malattia in stadio precoce molto localizzata (coinvolgimento di una sola stazione linfonodale) è possibile utilizzare una radioterapia del tipo involved-field, cioè trattare solo la sede coinvolta da malattia con un basso dosaggio di radiazioni. Molto interessante è l’immunoterapia con rituximab. Questo anticorpo monoclonale è diretto contro l’antigene di superficie CD20, che all’interno del nodulo linfomatoso è espresso sia dai piccoli linfociti B sia dalle cellule “pop corn”. Attraverso un meccanismo articolato e complesso, il legame dell’anticorpo monoclonale all’antigene di superficie CD20 è in grado di uccidere la popolazione cellulare della lesione linfomatosa. Infatti, utilizzando il rituximab a dosi standard -1 volta a settimana, per 4 settimane- è possibile ottenere una netta regressione delle linfoadenopatie, per un periodo di tempo prolungato. Risultati meno incoraggianti si sono ottenuti utilizzando l’approccio radio e/o immunoterapico nelle forme avanzate di linfoma di Hodgkin a prevalenza linfocitaria. Questi pazienti devono essere trattati nello stesso modo con cui vengono trattati quelli con linfoma di Hodgkin classico.


A cura di Marco Picardi
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Ultima modifica di Luigi il 15 gen 2008, 19:16, modificato 1 volta in totale.

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Fulvio
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#2 Messaggio da Fulvio »

Grazie Luigi !!!!
Io ho un linfoma a Prevalenza linfocitaria e tutte le caratterustiche e sintomi corrispondono perfettamente acio' che hai scritto.

M aanche il tuo è a prevalenza linfocitaria....?

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Luigi
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#3 Messaggio da Luigi »

ciao fulvio, io ho quello a sclerosi nodulare, il più famoso insomma.
Questo articolo lo ha scritto il dottore che mi ha in cura(dott. Marco Picardi) sul sito dell'AIL.

felix
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#4 Messaggio da felix »

ciao luigi sono felicia
il mio referto istologico mi dice positivita' per cd15 cd30
mi spieghi che non ho capito bene il fatto della terapia
il mio linfoma e' come il tuo
ti prego fammi sapere tu sei piu' esperto poi mi dai il sito dell' ail
un forte bacio felicia
fammi sapere

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Luigi
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#5 Messaggio da Luigi »

ciao felicia, non so di preciso cosa significa quella terminologia , ovviamente non sono medico, ma leggendo su internet ho trovato questo: http://www.siapec.it/immuno/IPERTESTOIC ... 0HD%20.htm
ma ti consiglio di lasciar perdere queste cose, tanto a che ti servono...stai tranquilla che il nostro ematologo sa bene quello che fa...abbi fiducia di lui che è davvero un esperto in materia.
Il sito dell ail è: http://www.ail.it

Un abbraccio ciao

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