FIDUCIA E MERITI.

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Ferdinando
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FIDUCIA E MERITI.

#1 Messaggio da Ferdinando »

Riporto per estratto ciò che ho inserito su www.ucare.it ed inerente ad un argomento sempre più aattuale e sentito tra i "pigiami" che hanno sempre più difficoltà ad imparare il mestiere di .... "pazienti", cioè COME NASCE LA FIDUCIA tra paziente e medico (oncologo).

Bella domanda: come nasce la fiducia? Ovviamente tra medico e paziente, tanto più quanto il banco di prova è il CANCRO ! Chi c’è passato forse non ricorda il susseguirsi delle sensazioni provate in quel “primo” irripetibile momento: troppe sono le “brutte” sensazioni provate e la confusione che s’appropria del cervello e non consente, se non dopo un grande sforzo e tanta forza di volontà, di fare mente locale e cercare di mettere un po’ d’ordine nei propri…pensieri.
Certo, la prima mossa tocca al medico il quale non sempre dispone, o vuole disporre, di qualcosa in più della sola diagnosi e quindi spara ad alzo zero senza nessuna tentativo di “mitigare”, se non addirittura “dosare” a misura del “beneficiato”, la buona novella!
Nella migliore delle ipotesi - salvo eccezioni per fortuna sempre più diffuse tra i medici sia per propria convinzione e carattere che per avere sperimentato direttamente l’importanza della prima
comunicazione - è, come la definisco io, una “tranvata in faccia” di quelle che per riprendersi ce ne vuole. Comunque, un ruolo importante anche se non decisivo, e qui concordo con Germano, è la simpatia che alcuni uomini-medici sanno ispirare (senza giungere all’innamoramento!), ma certamente la semplicità del dire,accompagnato da uno sguardo partecipe ma non compassionevole e da un gesto di solidale umana comprensione, giocano un ruolo importante, forse più della professionale competenza che, al momento e salvo verifiche previe, non vengono quasi mai fatte perché nessuno prevede,o vuole prevedere, il peggio. Ciò si scopre poi se il rapporto continua e si svolge su tutto l’arco delle terapie e dei controlli che a volte, e ce l’auguriamo tutti, durano tanto q.b. e cioè senza scadenze a breve o previsioni di limitata sopravvivenza.

Io vivo e mi curo a Roma, e qui ho conosciuto sia i primi (…lei ha un adenocarcinoma al colon…,…beh, è al IV stadio….,) che i secondi ( uno psicologo-psichiatra ed un oncologo col quale ci sono rimasto ed ancora oggi me lo “curo amorosamente”!) e, credetemi, il più delle
volte ciò fa la differenza, come ho avuto modo di riconoscere nel mio “Epistolario Oncologico” da cui riporto alcuni brani che riguardano,ovviamente, i secondi. Ed i primi? Scusino, quali primi?


Allora inserisco alcuni estratti dall'Epistolario Oncologico e durante la chemio ne parlo con il "mio" oncologo e gli consegno anche copia del libro.Di sera poi ricevo questa sua email il cui commento lo lascio ai...fatti.

" Mi sto sempre più convincendo che forse non è il sapere medico ed il rapporto medico-paziente a migliorare la prognosi del paziente ma il fatto che il paziente abbia poche o tante cose da dire nella vita.
Caro Ferdinando, da medico-amico, ti consiglio non smettere mai di avere cose da dire o fare... la prognosi si allungherà non per meriti altrui ma per merito di te stesso.
Un saluto affettuoso."
Ferdinando
?!? Ci penserò...domani!

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pbett
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Re: FIDUCIA E MERITI.

#2 Messaggio da pbett »

Ferdinando, concordo pienamente con il tuo medico!
noi ne abbiamo tante da dire e tante da fare che li seppelliremo tutti!
un abbraccio, a prestissimo
Pierpaolo

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Ferdinando
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Re: FIDUCIA E MERITI.

#3 Messaggio da Ferdinando »

PP, (?), giusto per capirci concordo che li seppelliremo tutti (chi?) ma qualche esemplare di quelli meglio riusciti (a volte....riescono bene!) se non altro per testimone, forse dovremmo conservalo, non credi? Ciao. Ferdinando
?!? Ci penserò...domani!

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Silvia63
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Re: FIDUCIA E MERITI.

#4 Messaggio da Silvia63 »

Innanzitutto dò in questo spazio il benvenuto a Pierpaolo :-D , che bel signore distinto!!! E saluto di nuovo Nando, che ha messo a disposizione di chi soffre la sua esperienza personale, per nulla facile (vero Nando?), occupandosi ogni giorno della difesa dei diritti del malato oncologico.
Io non ho un'esperienza personale da riportare, ma attraverso la malattia del mio compagno Marco posso affermare che il rapporto medico-paziente è fondamentale quando la diagnosi che ti consegnano menziona la parola "cancro". Devo dire che Marco è stato curato bene all'ospedale di Mantova (o forse è stato fortunato, nel senso che il suo fisico ha risposto positiviamente alle cure), ma non sempre i "famosi rapporti" ci sono stati. Ricordo come fosse ieri (eppure sono passati quasi due anni) il ritiro del referto: era stato lasciato alla segretaria del reparto di maxillo (dove aveva fatto la biopsia ai linfonodi), dentro ad una busta chiusa con sopra scritto "Marco Bernini"....... così, consegnata a mano senza la presenza di un medico......... conteneva un foglio che Marco ha letto strada facendo........ una pagina intera di parole, che alla fine riassumevi con la parola "tumore maligno"......... il primo pensiero fu: quanto mi resta da vivere? Le sensazioni, solo negative, che hanno attraversato il corpo e la mente non se ne sono più andate. Secondo me si poteva fare diversamente.

Grazie Ferdy, un abbraccio forte, Silvia.
Sempre a piccoli passi, fino al raggiungimento delle nostre mete.

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cucciola
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Re: FIDUCIA E MERITI.

#5 Messaggio da cucciola »

Secondo me (e parlo in generale e non solo per il malato oncologico e la sua famiglia) il rapporto medico e paziente è fondamentale. E' fondamentale nella sincerità che deve passare necessariamente in un dialogo che tenga conto degli effetti psicologici di quanto viene detto e possibilmente spiegato ... non si butta un secchio d'acqua gelida addosso ma non si mente neppure. Non si hanno versioni diverse per i parenti e per la persona direttamente coinvolta perchè nel caso di una malattia come un tumore (o anche solo una malattia cronica) il percorso di cura coinvolge necessariamente tutto il nucleo familiare e le sue abitudini.
Il medico dovrebbe essere una presenza costante, un punto di riferimento. Sicuramente l' approccio psicologico è imprescindibile. I dottori vorrebbero tenere le distanze ma questo non li esonera dall' avere parole e disponibilità verso i propri pazienti :doctor01:


Io posso solo ringraziare i medici e gli infermieri che hanno avuto in cura Guido mentre una tiratina d' orecchie alla mia dottoressa di base sull' approccio iniziale confesso che gliela darei ..... doct

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