Ciao! son alessandro LMNH...dopo radio e chemio sono in RC ma sano e forte come prima!!!!
Tieni presente che il linfoma, come ti han già detto è un tumore maligno del sangue, che si può dividere principalmente in Hodking e non Hodking che a lora volta si dividono in decine e decine di tipi....
Sono tutti curabili e quasi semprissimissimo GUARIBILI!
ti do un po di chiarimenti copiati da un noto sito internet...
Qual è la differenza tra linfoma di Hodgkin e linfomi non Hodgkin?
Esiste un unico modo per porre la diagnosi differenziale tra linfoma di Hodgkin e linfomi non Hodgkin: l'esame istologico, ossia l'analisi di un campione di tessuto al microscopio. Nella maggior parte dei casi di linfoma di Hodgkin, si riscontra la presenza di un particolare tipo di cellula cosiddetta di Reed Sternberg. Questa cellula non è presente negli altri linfomi, ed è per questo che si definiscono non Hodgkin. Potrebbe sembrare una differenza poco rilevante, ma in realtà è molto importante, perché il trattamento può essere molto diverso a seconda che si tratti di un caso o dell'altro.
Come viene formulata la diagnosi?
Normalmente il primo passo da compiere è sempre quello di rivolgersi al proprio medico di base, che vi visiterà e vi prescriverà gli esami e le radiografie del caso. È probabile che il medico ritenga opportuno farvi ricoverare in ospedale sia per effettuare tali esami che per un consulto specialistico e per il trattamento.
In ospedale il medico che vi prenderà in cura compilerà l'anamnesi, ossia vorrà conoscere tutta la vostra storia medica, prima di procedere all'esame fisico. Quindi vi farà sottoporre ad analisi del sangue e a radiografia del torace per verificare le vostre condizioni generali. Tuttavia l'unico modo in cui il medico può formulare con certezza la diagnosi è la biopsia linfonodale, procedura che, come già detto, consiste nell'esaminare al microscopio un linfonodo ingrossato asportato chirurgicamente. L'intervento è molto semplice e si esegue comunemente in anestesia locale.
Se la biopsia evidenzia la presenza di un linfoma, il medico potrebbe ritenere opportuno approfondire gli accertamenti per stabilire esattamente lo stadio della malattia. La stadiazione è un modo per descrivere l'estensione e la diffusione del tumore nell'organismo. Si tratta di una fase estremamente importante del processo diagnostico, in quanto il tipo di trattamento che riceverete dipende dallo stadio patologico. Dovrete armarvi di un po' di pazienza, perché l'esecuzione di questi esami richiederà un po' di tempo. Potrebbe essere una buona idea portare con voi un libro o una rivista per ingannare l'attesa. Ci vorranno probabilmente diversi giorni prima che i risultati degli esami a cui siete stati sottoposti siano pronti e prima che lasciate il reparto vi verrà fissato un appuntamento per la visita di controllo. Chiaramente l'attesa dei referti sarà per voi un periodo di grande ansia e potrà giovarvi parlare con un caro amico o con un parente. Chiedete all'oncologo quando saranno pronti i referti, in modo che possiate prepararvi all'attesa.
Gli esami a cui potrà ritenere opportuno sottoporvi per stabilire lo stadio patologico potranno comprendere una o più delle seguenti procedure.
Analisi del sangue
Campioni di sangue verranno prelevati periodicamente per l'intera durata del trattamento per verificare le vostre condizioni generali, il numero di globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (tra cui i linfociti) e di piastrine del sangue, nonché per controllare la funzionalità epatica e renale.
Radiografia del torace
Serve per accertare l'eventuale diffusione della malattia ai linfonodi localizzati nel torace.
Biopsia del midollo osseo
L'esame consiste nel prelevare un campione di midollo osseo, di solito del bacino, sulla cresta iliaca, e nell'esaminarlo al microscopio per vedere se contiene cellule tumorali. La procedura richiede solo pochi minuti e si può eseguire in reparto o nell'ambulatorio per pazienti esterni. Se siete ansiosi, chiedete al medico di somministrarvi un sedativo prima di procedere alla biopsia. Dopo aver iniettato un anestetico locale per sedare l'area, il medico introdurrà un ago attraverso la cute fino a raggiungere il midollo osseo. Quindi aspirerà con la siringa un minuscolo campione di tessuto osseo e di midollo che invierà in laboratorio per l'esame citologico. In alcuni casi questa parte della procedura potrebbe risultare leggermente dolorosa e potrebbe essere necessario ricorrere a degli analgesici. Qualora accusaste fastidio dopo il prelievo, potrete assumere degli analgesici per qualche giorno.
Ecografia
È una tecnica radiologica che impiega gli ultrasuoni per esplorare le strutture interne dell'addome e accertare eventuali anomalie. Dopo avervi fatto sdraiare su un lettino, l'operatore spalmerà sull'addome un sottile strato di gel e passerà su tutta la zona un piccolo strumento, simile ad un microfono, che emette gli ultrasuoni. Le riflessioni degli ultrasuoni verranno convertite in immagini per mezzo di un computer. L'ecografia richiede solo pochi minuti ed è completamente indolore.
TAC
La TAC è un'altra tecnica radiologica che permette di ottenere tante inquadrature dello stesso organo su piani successivi. Le immagini così prodotte vengono inviate ad un computer che le elabora per dare poi il quadro dettagliato delle strutture interne di un organo.
La TAC non è dolorosa, ma dura più di una normale radiografia (anche 30 minuti) e per una migliore visualizzazione è necessario rimanere sdraiati e immobili sul lettino per tutto il tempo. Può essere utile per localizzare esattamente il linfoma o per accertare l'eventuale presenza di metastasi. La maggior parte di coloro che si sottopongono a TAC riceve anche un liquido speciale radiopaco, che si evidenzia ai raggi X, da bere alcune ore prima dell'esame per meglio visualizzare le strutture interne dell'organismo. Il mezzo di contrasto può essere somministrato anche per endovena. La sua assunzione dà spesso la sensazione di calore diffuso per alcuni minuti. Se siete allergici allo iodio o soffrite di crisi asmatiche, potreste avere una reazione più sensibile alla somministrazione del contrasto per endovena. Informate il medico, in modo che, prima di procedere all'iniezione, vi prescriva l'assunzione di steroidi il giorno prima e la mattina in cui è programmata l'esecuzione dell'esame. La maggior parte delle persone è in grado di fare ritorno a casa una volta terminato l'esame.
Le procedure che descriviamo di seguito sono meno comuni, ma possono essere prese in considerazione per una migliore valutazione del paziente.
Puntura lombare
Si esegue in reparto o in ambulatorio. Richiede solo pochi minuti. Prima di procedere vi sarà iniettato un anestetico locale. Quindi il medico introdurrà delicatamente un ago sottile nella zona lombare e aspirerà un campione di liquido spinale, che invierà quindi in laboratorio per l'esame citologico mirante ad accertare la presenza di cellule tumorali. Dovrete rimanere sdraiati immobili per circa un'ora, per ridurre le possibilità che insorga un mal di testa. La maggior parte dei pazienti non ha problemi, anche se a volte l'inserimento dell'ago può dare una sensazione di formicolio alla parte posteriore delle gambe. È un effetto innocuo, ma potrebbe destare le vostre preoccupazioni se non siete stati avvertiti di questa possibilità. Alcuni pazienti accusano mal di testa per qualche giorno e potrebbe essere anche necessario assumere degli analgesici.
Risonanza magnetica nucleare (RMN)
È una tecnica radiografica simile alla TAC, ma a differenza di questa, che sfrutta i raggi X, si serve dei campi magnetici per dare una serie di immagini in sezione delle strutture interne dell'organismo.
L'intera procedura, che è assolutamente indolore, anche se la macchina è molto rumorosa (!), può durare fino ad un'ora; in questo arco di tempo dovrete rimanere sdraiati perfettamente immobili sul lettino all'interno di un cilindro metallico aperto ad entrambe le estremità. Il cilindro è un magnete molto potente, e per tale motivo prima dell'inizio della procedura dovrete togliervi tutti gli oggetti metallici. I portatori di apparecchi cardiaci, pace-maker, graffe chirurgiche o chiodi ortopedici non possono essere sottoposti a RMN proprio per il fatto che questa fa uso di campi magnetici. Se avete manipolato metalli o avete lavorato nell'industria metallurgica, informate l'oncologo; infatti, potrebbero essere presenti nel vostro organismo minuscoli frammenti metallici, senza che voi ne siate consapevoli, e ciò potrebbe creare dei problemi.
Il fatto di dover rimanere così a lungo all'interno del cilindro potrebbe dare problemi di claustrofobia, ma usualmente è consentito far rimanere un accompagnatore nella sala che possa tenervi compagnia. Se i luoghi chiusi vi danno fastidio, fareste comunque bene a informare il radiologo che esegue la RMN in modo che possa offrirvi ulteriore sostegno durante lo svolgimento dell'esame.
PET
È una tecnica molto sofisticata, utilizzata solo in centri altamente specializzati. Questo significa che, nel caso fosse indicata, potrebbe essere necessario che vi rechiate in una città diversa da quella in cui vivete, magari anche molto distante. La PET non è indispensabile, ma potrebbe essere utile. La PET può fornire indicazioni per la stadiazione del linfoma, come anche sulla natura di eventuali masse residue dopo aver terminato il trattamento per stabilire se si tratta di tessuto cicatriziale o di cellule tumorali.
Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi nel trattamento dei linfomi non Hodgkin ed è in costante aumento il numero di malati che oggi guariscono, anche nei casi in cui il tumore è molto diffuso. Le metodiche terapeutiche più usate sono la radioterapia e la chemioterapia, che possono essere attuate da sole o in combinazione a seconda del caso. Il vostro oncologo pianificherà il trattamento tenendo conto di molti fattori, quali, per esempio, le vostre condizioni generali e l'età, il tipo e la localizzazione del linfoma, nonché l'eventuale presenza di metastasi a distanza.
Linfomi di grado basso
I linfomi di grado basso crescono molto lentamente e a volte non richiedono un trattamento per molto tempo, ammesso che poi sia necessario attuarne uno, e tutto ciò che il paziente deve fare è sottoporsi a controlli periodici. Di solito, qualora sia necessario intervenire, il trattamento di prima scelta è la chemioterapia. Se il linfoma è localizzato ad un solo distretto linfonodale, l'oncologo potrebbe consigliare una radioterapia con irradiazione solo su quell'area. Alcuni pazienti affetti da linfoma di grado basso guariscono. Dopo il trattamento, quasi tutti i pazienti hanno un periodo di remissione, ossia non evidenziano alcun segno di malattia in atto. Quando poi dovessero insorgere nuovamente segni di ripresa della malattia, è possibile attuare un secondo trattamento, al quale potrà seguire di nuovo un periodo di remissione. I linfomi non Hodgkin di grado basso possono essere tenuti sotto controllo per molti anni.
Linfomi di grado alto
I linfomi di grado alto sono a crescita rapida e richiedono un trattamento sotto forma di chemioterapia intensiva. Nella maggior parte dei casi la chemioterapia è su base ambulatoriale, anche se a volte potrebbe essere necessaria una breve degenza in ospedale. Il tumore potrebbe diffondersi al sistema nervoso; pertanto, in alcuni casi i farmaci vengono iniettati direttamente nel fluido che circonda il midollo spinale, con una procedura simile alla puntura lombare. La chemioterapia spesso riduce le dimensioni dei linfomi non Hodgkin di grado alto in poco tempo. Qualora sussista il rischio che la malattia si ripresenti dopo il trattamento standard (si parla in tal caso di recidiva), si possono attuare altri trattamenti quali chemioterapia in dosi elevate con supporto di cellule staminali. Anche la terapia può essere utile per tumori di grado alto localizzati, soprattutto se molto voluminosi.
Nei bambini i linfomi non Hodgkin risultano quasi sempre di grado alto, per cui la principale metodica terapeutica è la chemioterapia intensiva. Anche la radioterapia può essere necessaria in alcuni casi.
Paura ed incertezza
"Morirò?", "Soffrirò?", "Il cancro si ripresenterà?"
Cancro è una parola spaventosa circondata da paure e miti. Una delle paure più grandi espressa da quasi tutti i pazienti a cui è stato diagnosticato è: "Morirò?" In realtà, oggi molti tipi di tumore sono curabili se presi in tempo, ossia in una fase abbastanza precoce. Ciò vale soprattutto per i linfomi non Hodgkin. Anche se il tumore non è completamente curabile, i moderni trattamenti spesso vogliono dire che la malattia può essere tenuta sotto controllo per anni e che molti pazienti possono condurre una vita quasi normale.
"Soffrirò?" e "Il dolore sarà insopportabile?" sono altre paure comuni. In realtà, molti malati neoplastici non soffrono affatto. Per coloro che, invece, hanno forti dolori, esistono molti farmaci di moderna concezione ed altre tecniche che riescono ad alleviare il dolore o a tenerlo sotto controllo. Anche la radioterapia e il blocco nervoso possono essere usati per lenire il sintomo algico o per risparmiare ai malati inutili sofferenze. Potete consultare il libretto La terapia e il controllo del dolore, in cui AIMaC vi aiuta a saperne di più sulle suddette procedure.
Molti sono preoccupati per il trattamento: farà effetto oppure no, come affrontare gli eventuali effetti collaterali? La cosa migliore è discutere in dettaglio il trattamento a cui verrete sottoposti con il vostro chirurgo oncologo. Fatevi un elenco di domande che volete porgli e non abbiate timore di chiedergli di ripetere le risposte o le spiegazioni che non avete compreso. Forse vorrete farvi accompagnare all'appuntamento da un amico o da un parente. Se siete nervosi, potranno aiutarvi a ricordare dettagli appresi dal colloquio che voi potreste aver dimenticato oppure potrebbero chiedere al medico, per vostro conto, delle domande che voi vi rifiutate di porre.
Alcuni malati hanno paura anche dell'ospedale. In effetti può essere un posto che incute terrore, soprattutto se non siete mai stati ricoverati, ma parlate delle vostre paure con il chirurgo oncologo, che riuscirà senz'altro a tranquillizzarvi.
Forse penserete che i dottori non sanno rispondere in modo esauriente alle vostre domande oppure che le loro risposte sono vaghe. È spesso impossibile dire con certezza che il tumore è stato rimosso completamente. I medici sanno per esperienza quanti malati all'incirca trarranno giovamento da un certo tipo di trattamento, ma è impossibile prevedere il futuro per il singolo caso. Per molti malati convivere con questa incertezza è difficile; non sapere se si è guariti oppure no può essere stressante.
L'incertezza sul futuro può essere fonte di tensione, ma le paure e le fantasie sono spesso peggiori della realtà. Essere informati sulla vostra malattia può esorcizzare la paura e rivelarsi tranquillizzante, e discutere poi di ciò che avete appreso con i familiari e gli amici può aiutarvi ad allentare la tensione causata da una preoccupazione inutile.
CIAO TIENICI AGGIORNATI