In memoria di Fulvio, fondatore del sito.
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come probabilmente molti di quelli che sono entrati qui per la prima volta non so bene come/cosa/dove scrivere e di carattere non sono una persona che racconta molto, specie quando si tratta di cose brutte. Ma leggendo tante delle vostre storie ho capito che qui ci sono persone che possono capirmi e di sicuro è meglio scrivere qui che non vagare alla cieca per notti intere su internet scoprendo solo statistiche e numeri che non danno speranze.
Due settimane fa hanno diagnosticato una forma di leucemia acuta a mia mamma (75 anni): aveva dei valori sballati di emoglobina e globuli rossi (mentre i bianchi erano solo di un po’ sotto la norma e le piastrine normali) in un esame di routine e con la biopsia del midollo hanno appurato che è una forma di leucemia acuta con il 50% di blasti nel midollo. Vista la linea cellulare colpita sembrerebbe mieloide, ma il dottore diceva che i blasti erano molto “indietro” di differenziamento e quindi potrebbe essere linfoide (?). Ora devono completare le analisi citogenetiche per capire bene di che “specie” sia, ma considerata l’età e il fatto che lei è magrolina e affaticata già da un po’ di bronchietasie ai polmoni, i dottori hanno già messo le mani avanti dicendo che qualsiasi terapia si intraprenda non potrà essere troppo aggressiva, perchè il corpo rischia di non reggerla. E che l'eradicazione non ha nemmeno senso tentarla perchè significherebbe "condannarla a morte". Nel frattempo ha fatto un paio di trasfusioni per riportare su l'emoglobina e le hanno fatto fare tac, spirometria e ECG per vedere la "situazione generale" del fisico. A parte queste piccole fibrosità (bronchietasie) nei polmoni (invariate rispetto alla tac precedente, fatta più di 5 anni fa) il cuore stava bene e non ci sono linfonodi ingrossati in giro per il corpo. Non si sente affaticata nè ha la febbre, ma ovviamente vista la notizia ora il morale è a terra.
Io sono ovviamente impazzita, non sto più mangiando nè dormendo da due settimane, piango incontrollabilmente più volte al giorno (MAI di fronte a lei, ovviamente) e sono letteralmente paralizzata dal terrore.. ho letto tutto quello che si poteva leggere e non so cosa aspettarmi, non so come possa evolvere, ho il terrore che lei possa soffrire.. per la chemio, per le complicanze che insorgerebbero se decidessero di non farle la chemio, per qualsiasi cosa le possa accadere. Lo so che devo aspettare la prossima visita, lo so che finchè non si sa bene come procedere non devo fasciarmi la testa, lo so che devo fare respiri profondi, affrontare un passo alla volta e stare serena e forte soprattutto per sostenere lei, ma la mia famiglia ha passato parecchie brutte cose (tra le tante, una leucemia fulminante di mia zia - sua sorella) e io ho studiato queste “brutte bestie” durante l’università quindi so bene purtroppo quando qualcosa è grave.. e questa cosa mi fa fischiare le orecchie e mancare il respiro ogni volta che ci penso (quindi centinaia di volte al giorno).
Scusate lo sfogo e i pochi dettagli del caso, lunedì ci diranno bene di cosa si tratta e vi aggionerò. Nel frattempo volevo sapere se qualcuno ha avuto esperienze con genitori della sua età (ho letto la tristissima storia di Elena e il suo papà che all’inizio era mielodisplasico, e credo di aver pianto per un’ora poi), solo per avere un briciolo di speranza che le cose possano andare bene.. o almeno non troppo male!

Un abbraccio a tutti!