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ibrutinib: a che punto siamo?

Inviato: 15 set 2014, 21:28
da claudia83
Salve a tutti,

vorrei sapere se qualcuno di voi è in terapia con questo nuovo farmaco? So che in America viene impiegato in via sperimentale per trattare Linfomi mantellari e LLC. In Italia non è approvato ma reperibile in particolari casi. Qualcuno di voi rientra in questi o conosce questa sostanza farmacologica?

Grazie in anticipo

Claudia

Re: ibrutinib: a che punto siamo?

Inviato: 15 set 2014, 22:25
da nico77
Da quato si legge in rete dovrebbe essere già disponibile in seconda linea e su specifica richiesta. Cmq qualunque farmaco anche se non ancora sul mercato lo si richiede con una specifica procedura e dopo un paio di settimane diviene disponibile per il singolo.
Perché entri invece nelle linee guida impiega il tempo delle sperimentazioni , autorizzazioni e spese regionali. tranquilla quando un farmaco serve i medici sanno come farlo arrivare addirittura anche se non ha ancora un nome ma solo un codice iniziale.

Re: ibrutinib: a che punto siamo?

Inviato: 15 set 2014, 22:51
da Stefy
Ciao, da quello che so sta entrando in uso come terapia di seconda o terza linea nella cura della Llc dopo aver comunque fatto la FCR o dopo bendamustina. pare sia un farmaco molto promettente nella cura della Llc, in fase di sperimentazione ha dato grandi rusltati mi dicevano anche per chi ha fattori prognostici negativi quali la delezione del cromosoma 17. Non si conoscono i risultati a lungo termine ma trattandosi di un farmaco nuovo che agisce come inibitori su alcune molecole espresse dai linfociti malati al pari del farmaco che cura la LMC dovrebbe essere un farmaco da assumere a vita riuscendo a controllare la malattia. Non so se ho detto qualche corbelleria ma queste sono le informazioni che ho raccolto e soprattutto questo è quello che ho capito.
Un saluto
:incro:
Stefy

Re: ibrutinib: a che punto siamo?

Inviato: 16 set 2014, 22:35
da claudia83
Vi ringrazio di avermi risposto!!
sto consultando la letteratura medica a riguardo e pensavo di domandare all'ematologo se tale farmaco può costituire un'alternativa al mantenimento proposto con rituximab, ma chiederlo, come intuite, non mi è facile. Non vorrei si lasciasse qualcosa di intentato...