Ciao
Mi pesa un po' scrivere, per tanti motivi.
Mi sento in colpa, ad esempio ...
Per lo sparire sempre più spesso, per il non riuscire a seguire come vorrei gli amici e le amiche che ho trovato qui, per
il non sapere ancora cosa diavolo ho ed il continuo pensarci mentre tanti di voi lo sanno eccome e ci lottano contro coraggiosamente.
Mi spiace anche il non riuscire a "kazzeggiare" come agli "esordi" sul forum ma comincio ad essere un po' stanco : sono a
- 29 kg e ieri sono pure caduto in bagno per un giramento : una botta tremenda al costato e bene m'è andata che non ho battuto la testa.
Sarò forse il primo Piccolo Passista che "scomparirà" nel senso vero del termine : unendo il mio nick ad un verbo che trovo adatto
come Smaterializzare si ottiene un simpatico "neologismo" : "SMACCHIERALIZZARE" ...
Quello che meno mi piace è che mi si SMACCHIERALIZZA anche la "testa" : faccio quasi fatica pure a pensare ...
Oddio, ad essere sincero la testa non mi ha mai funzionato troppo neanche prima : curioso il mio caso però, sono una
di quelle poche persone che sono state accusate negli anni sia di pensare troppo che di non farlo abbastanza.
Sempre che ci arrivi tra qualche mese entro nei fatidici "anta" che negli anni "80" la Contessa Ripa Serbelloni Vien Dal Mare ha
"sdoganato" con un libro terrificante ed un film ancora più terribile con Carol Alt tratto dall' "OPERA" medesima.
Si cominciano a fare bilanci : meglio evitarli per "NOI MACCHIE" anche se qui credo di essere
l' unico "esemplare" ( e meno male ) di questa brutta razza.
Se guardo indietro non ho combinato niente delle cose che volevo fare e non ottenuto nulla nelle cose per le quali
ho lasciato indietro le prime. Ho un vuoto bello grosso ma lo strano è che questo vuoto è "riempito" di tanti brutti ricordi e quindi
tanto vuoto non è quando la sera cerco di prendere sonno e mi torna tutto in mente ...
Ho provato a "rubare" un po' della saggezza e della forza di tanti di voi come Bruno, Dorino, Giò, Edo ( scusa se non riesco
a finire il racconto ), la Luci, Gae, le due Paole, Vespina, la sorellina Michela, Lisa, Ela, il nostro Fulvio, Bino, Stefano, Papà Beppe, le splendide
Fiorella e Paoletta e tutti quelli/e che adesso non mi vengono in mente ma ai/alle quali devo tantissimo ugualmente.
Non ci sono riuscito : è un po' come dare una mano di vernice su una macchina vecchia, sotto resta uguale e ci se ne accorge
se la si guarda bene.
Il rimpianto più grande resta quello di non essere riuscito a tirare fuori mia madre dalla malattia, cosa che probabilmente
è anche alla base della situazione odierna di mio padre.
Io ci ho provato come ho potuto, mi ci sono impegnato pur non essendoci portato : ho sempre amato le "lettere" e il mondo "classico" ma mi sono
iscritto a medicina lo stesso. Ho dato 27 esami e sono arrivato anche a frequentare l' internato di Psichiatria ma non
ho fatto in tempo a "riacciuffarla" : se n'è andata un pomeriggio di luglio.
Credo poco al Fato, di più al Weltgericht di Kafkiana memoria e quindi qualcosa di male da scontare devo averlo pure fatto, magari
in un' altra vita perché l' unica cosa certa in questa è una patente di bravo ragazzo che però ai giorni nostri sappiamo
bene si può facilmente confondere con la patente di co****ne ...
A volte però mi viene in mente Wittgenstein che non ci voleva stare a "giudizi" vari e ribaltava le cose : da accusato
diventava accusatore e gridava in faccia al suo giudice/creatore che era stato LUI a crearlo così e quindi, ora, di cosa
diavolo poteva lamentarsi ?
Altri tempi, quelli del Liceo : durissimi anche quelli ma spensierati per una buona parte.
Sempre in giro con il Rocci e il Castiglione Mariotti. Magari ora non riuscirei neanche più a fare una versione del Pedetemptim.
Mi tornano in mente tanti amici di quegli anni : "quelli delle ultime file" dove ho sempre "vissuto".
Le classi sono sempre state "divise" anche se uno dei principali fondamenti su cui si basava l' istituzione scolastica era o dovrebbe essere
ancora quella di eliminare le "differenze" : balle ...
Il primo giorno di scuola me lo ricordo bene : in grembiulino nero ( ero già MACCHIA NERA ) tutti i maschietti e rosa
le femminucce ma col piffero che questo bastava ad eliminare le differenze.
Vabbè, ma qui come ci sono arrivato ? Uno dei miei tanti difetti, partire da una parte e finire da tutt' altra : un po'
alla Seth Cohen se i nostalgici seguaci di OC mi permettono.
Così mi sono ritrovato a scavare in bilanci ed organigrammi societari invece che in qualche tomba in Egitto.
Da piccolo in cameretta avevo un poster, anzi no, più che un poster era una cartina del mondo dove io avevo segnato
a penna e con l' evidenziatore i posti da vedere : c' erano le Piramidi, la piana di Nazca, Lochness, il Triangolo delle Bermuda, Rennes Le Chateau,
Praga e così via. Pensate un po' che differenza e che "presa per i fondelli" : io che di matematica non ho mai capito
niente ( e che fatica per questo superare all' Università i primi esami di Statistica e Chimica ) son finito a far conti
per mettere insieme il pranzo con la cena.
Mi sarebbe piaciuto anche fare il giornalista di cinema : all' epoca lavoravo sotto la metropolitana in un negozio di videonoleggio ( "GIURASSICO VHS" ) e
avevo fatto anche domanda a Ciak ...
D' altra parte quando si cresce con l' architetto Paul Kersey come baby sitter il meno che può capitare è quello
di conoscere a memoria le batture di tutti i film di quegli anni.
Mah, volatilizzato anche quello, pace ...
Mi son di nuovo perso : mi rendo conto di dare un' impressione stravagante ma con molta probabilità questo che forse è
il mio ultimo post è quello che più si avvicina a come sono davvero e cioè un GRAN CASINO ambulante.
Il fatto è che dalla mia nascita fino ad un anno fa sono stato una "SFERA AMBULANTE" mentre ora non rotolo più : dovrei essere
quasi contento ma se magari ne conoscessi il motivo lo sarei di più. In questi giorni m'è capitato d' incontrare persone che
non mi vedevano dal 2008 e un paio m' hanno chiesto cosa mi fosse successo ed altre due proprio non mi hanno riconosciuto.
C' era una ragazza al reparto in quegli anni. Problemi vari, sia alimentari che di depressione.
I suoi erano gente "bene" ( almeno così diceva lei ) e si vergognavano della sua situazione : mai visto nessuno a trovarla, evviva
le classi "UP" ...
Come molti dei nostri ricoverati entrava ed usciva tranne per l' ultima volta nella quale stava davvero
male. Restò lì parecchio ed io mi ci affezionai anche se non si dovrebbe mai fare ma si vede che non ero "tagliato".
Le lezioni al mattino, il pomeriggio in reparto, la sera a studiare e la notte con i "fantasmi" di mia madre : due anni quasi senza
dormire e con qualche colpevole "prelievo" dagli armadietti per riuscire a tirare avanti.
Torno a Giulia : il responsabile del reparto decise di dimetterla anche se era evidente che non era in sè.
Io glielo dissi dal momento che noi "interni" eravamo quelli che in realtà passavano più tempo con queste persone e vedevamo per davvero
come stavano, certo di più di un demente che arrivava, leggeva le cartelle di sfuggita per poi andarsene a qualche
dannato convegno di stron** in cravatta di Marinella e gemelli d' Oro.
Giulia fu dimessa e dopo un paio di giorni trovata senza vita in un vicolo in periferia.
L' aveva fatta finita.
La prima volta che rividi il "luminare" lo presi per il suo camice immacolato e lo appesi al muro di forza, proprio io
che se ho una zanzara sul braccio la lascio fare e non la schiaccio perché "HA DA CAMPà PURE LEI ..." ...
I miei amici / colleghi me lo tolsero dalle mani e di questo ancora li ringrazio, ovunque siano adesso.
La mia "carriera" finì lì, per motivi "disciplinari" ma anche perché non reggevo più quella vita : troppo dolore ...
Diedi fondo anche alle pillole e alle gocce che erano rimaste di mia madre : la casa ne era piena anche perché molte non le prendeva
e le nascondeva.
Nelle settimane seguenti ne trovai tantissime ed in pratica "andavo" a litio, però anche così il dolore non
se ne andava e continuavo a vedere sia lei che Giulia.
Mio padre non sapeva che fare, è sempre stato un uomo forte, generoso, intelligente ma
semplice, totalmente inadeguato a gestire certe situazioni. Alla fine feci come ho sempre fatto in vita mia : da solo.
Niente "fuori di casa" per due mesi per "ripulirmi" da tutta quella spazzatura che avevo nel sangue. La prima settimana
fu terribile, peggio di quello che fanno vedere in certi film dove la gente cerca di disintossicarsi dall' eroina. Cosa
strana trovarsi dall' altra parte dello "schermo". Mia madre mi diceva sempre che leggere era una necessità oltre che un
piacere perché consentiva di vivere e di conoscere cose che altrimenti non avremmo neanche "sfiorato" : aveva ragione solo che per
me più che i libri in quel caso fecero i film.
Aveva la quinta elementare ma ne sapeva più di un professore.
Un anno la Repubblica pubblicò anche un suo racconto. Mi sembra di vederla ancora mentre lo scriveva in cucina, alla luce fioca della lampadina.
Era novembre, son sicuro.
Quando avevo cinque o sei anni mi ammmalai gravemente, una bruttissima pleurite virale. Il nostro medico venne e le disse
che avevo una brutta influenza. Lei appena se ne fu andato mi avvolse nella coperta del letto e disse a mio padre che dovevano
portarmi in ospedale. Lui fu sorpreso perché il dottore li aveva appena tranquillizzati e lei per tutta risposta gli disse che quello
non capiva niente e che se lui gli credeva era uguale a quel ciarlatano.
Mio padre abbozzò e "partimmo".
All' accettazione mi ricoverarono immediatamente e gli dissero pure che non sapevano se me ne avrebbero tirato fuori.
Ce la fecero in due mesi di cure, toracentesi e un' operazione della quale ho ancora una grossa cicatrice.
No ! Era dicembre, non novembre ! Mi son ricordato perché io mentre lei scriveva il suo ne buttavo giù uno sui miei
giorni di lavoro in quel periodo : recapitavo panettoni ed altri piccoli gadget a clienti di una piccola ditta e lo
facevo vestito da Babbo Natale. Ero "terrificante" conciato così ma era divertente, eccezion fatta per il freddo e per
il prurito sulle gote e sul mento che mi provocava quella barba bianca "acrilica".
Sarebbe "simpatico" il mio CV : Archeologo "non viaggiante" , Babbo Natale "allergico", Videonoleggiatore "sotterraneo", Psichiatra "tossicomane" e
Analista finanziario che odia la matematica. Io stesso mi direi "GRAZIE, LE FAREMO SAPERE" !
Dimenticavo ! "Scrittore che non sa Scrivere" ! Macchia Nera è stata una scelta troppo benevola come nick : dovevo optare
per qualcosa del tipo "ZEPPELIN" o "KRAKATOA" ...
Forse Zeppelin è il migliore, mi ricorda l' Omino Michelin a cui sono stato tante volte paragonato da piccolo e anche da adolescente.
Il comico è che ieri due ragazze mi hanno fischiato quando sono passato : io mi sono guardato in giro per vedere a chi si rivolgessero
e non c' era nessun altro : mai capitato, giuro ...
Mah, peccato ormai abbia paura d' essere fuori tempo massimo : sono sempre stato "fuori tempo", come il grande Napoleone
Wilson di Distretto 13, il film più bello di John Carpenter ...
Carpenter ha sempre detto che i film sono come i figli : una volta che li hai fatti devi lasciarli andare incurante se
piaceranno o meno a tutti.
Cosa c' entra questo ? Non lo so, a dir la verità credo d' aver fatto un gran macello in tutto quello che ho scritto qui sopra
ma se fino ad oggi ho sempre controllato punteggiatura, periodi e strafalcioni ( a quintalate ) ora non lo farò : uno perché comincio ad essere stanco ( eh, sì : mi stanco
anche a battere sui tasti in questi giorni ) e due perché se rileggo tutto comincerei a togliere prima questo e poi quello,
l' università fallita prima e il periodo "ALLUCINATO" dopo e invece voglio lasciarci tutto, in questo aiutato anche dal fatto che risulto ancora "senza volto"
e quindi è più facile "denudarsi" l' anima o, meglio, esporre i "panni sporchi ..."
Ecco, trovato il parallelo con Carpenter : ho scritto questo "THE FINAL POST" e lo pubblico, rimettendomi alla vostra comprensione e ringraziandovi
ancora TUTTI per l' affetto di questi mesi, di vero cuore.
Un mega INCROCIO per tutte le vostre "SITUAZIONI APERTE" e continuate con il coraggio di sempre.
Vi Voglio Bene ma ora devo andare : mi devo ...
SMACCHIERALIZZARE ...
FATTO ! ............................................
Daniele