Caro Bruno, il tuo racconto sul cipresso di Leyland mi ha fatto ricordare quando ero bambina..i pomeriggi d'estate, in un giardino senza tempo all'ombra del noce o del tiglio, dove tutto scorreva facilmente, dove tutto fluiva... tante cose sono cambiate da allora.. ma quando torno a casa (nonostante tutto quella la chiamo ancora la mia casa..) quel noce e quel tiglio sono sempre li.. nella loro fierezza.. nel loro profumo... i loro rami sempre più grandi e accoglienti, anche se storti dalle intemperie della vita.. Sono i primi che mi abbracciano quando arrivo e sotto la loro ombra ho vissuto e vivrò tante emozioni..
Bruno tu sei come loro.. ti abbraccio con i miei rametti piccoli ma umili e sinceri e con i primi germogli di foglie che stanno spuntando di accarezzo la schiena per leviarti un pò di dolore..
Un abbraccio forte carissimo a te e al cipresso di Leyland
Gio