IGEV, quale il metodo giusto?

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Vincenzo
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IGEV, quale il metodo giusto?

#1 Messaggio da Vincenzo »

Ciao a tutti quanti,

Allora, mia moglie Fernanda, in cura alla Maddalena PA con LDH refrattario è stata visitata a Bergamo dal dott. Rambaldi il quale le ha confermato lo stato dell'infame e che dopo il primo ciclo igev c'è giò una modesta riduzione dei linfonodi laterocervicali. Inoltre ha detto che lui non usa l'igev ma un altro protocollo e le ha detto di continuare le cure a Palermo alla "Maddalena", ma non era daccordo sul metodo utilizzato a Palermo per l'igev: in pratica a Palermo mia moglie dovrebbe fare 2 cicli igev, pet e se c'è la remissione autotrapianto; Rambaldi, invece, pensa che si devono fare 3 cicli igev, pet, un'altro ciclio igev (4 in totale) e se c'è la remissione autotrapianto anticipato da una dose di farmaco chemioterapico fortisssimo che non ricordo come si chiama. Tutte queste cose non hanno fatto altro di portarci una confusione totale: chi sbaglia dei due? Che fare? Di chi fidarsi? Fernanda non dorme più la notte, talmente è tormentata da questi pensieri.
C'è qualcuno che può dirci qual'è il giusto metodo?
Vi prego, aiutateci.

Vincenzo e Fernanda

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Fulvio
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Re: IGEV, quale il metodo giusto?

#2 Messaggio da Fulvio »

Vincenzo capisco in pieno i tuoi dubbi, ma credo che nessuno del forum seppur medico si prenda la responsabilita' di dirti di scegliere una terapie piuttosot che un'altra. solo gli ematologi che ti seguono sanno cosa potrebbe meglio fare.

Per qualunque necessita' il mio numero lo sai...Immagine
Un abbraccio
--Fulvio--
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Re: IGEV, quale il metodo giusto?

#3 Messaggio da zena »

non esiste un "metodo giusto". Ogni centro ha i suoi protocolli e li segue, ogni centro ha la sua esperienza su un bagaglio di pazienti e in base a osservazioni di cui noi non siamo a conoscenza decidono quale protocollo usare o come modificarlo. Spesso i protocolli sono anche sperimentali, si fanno perché in laboratorio sembravano funzionare.
Di fatto anche ogni paziente è diverso dagli altri, pertanto le terapie vengono modificate in base a malattia e condizioni del paziente.
Non è possibile dirti cosa è meglio.
Cercate di trovare un ematologo di fiducia e affidatevi a lui, senza remore che avrebbe potuto esserci un altro protocollo forse migliore. Con "fiducia" intendo che vi dovete fidare del vostro ematologo, della sua esperienza, dei suoi studi e di quello che ritiene più opportuno per tua moglie, e vi dovete abbandonare nelle sue mani.
Un abbraccio!
Sto seguendo il mio sole, la speranza non mi lascia. Percorro la strada con lei, camminiamo mano nella mano. E le più piccole vittorie diventano grandi e fanno crescere la mia luce.

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