LA MALATTIA ALLONTANA?

Qui potrete leggere/inserire domande varie sulla malattia
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briseide
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LA MALATTIA ALLONTANA?

#1 Messaggio da briseide »

Ciao ragazzi ora mi sembra così bello poter parlare con persone che hanno vissuto come me questo incubo che quasi non smetterei mai :-D ...ho davvero tante cose da chiedere e tante che spero mi aiutate a capire.
Io ho finito la chemio a dicembre 2006 e tutti i successivi controlli hanno confermato una completa guarigione (compresa la pet di ieri) però proprio dopo la terapia ho dovuto fare i conti con me stessa. In realtà ho vissuto tutto con molta violenza senza mai mollare e senza mai piangere, tutto solo fisicamente tanto da sembrare un altra persona.. come se mi fossi sdoppiata e sinceramente pensavo che fosse bene così e forse lo era. Solo che alcuni mesi dopo aver finito tutto è uscita fuori tutta la mia parte fragile che mi ha cominciato a tormentare con incubi e paure. Allora ho deciso di rivolgermi ad una psicologa, perchè ero arrabbiata con me stessa per aver permesso alla malattia di conitinuare a farmi male anche dopo la guarigione. In effetti ho capito molte cose in quelle sedute e oggi sono sicuramente più serena di qualche mese fa però c'è una cosa che proprio non riesco a superare: la rabbia verso tutte quelle persone che avrebbero dovuto starmi vicino ma che hanno preferito non fare nemmeno una chiamata..per nove lunghi mesi. Imiei genitori mia sorella e mio marito e pochi amici sono stati la mia forza eppure di una famiglia tanto grande ho sentito solo il vuoto. Come se la mia malattia fosse contagiosa, come per non sporcarsi la vita con la paura. Oggi quegli zii quei cugini e quegli amici con i quali sono cresciuta sono diventati perfetti estranei, gente con la quale non voglio avere anulla a che fare e nonostante abbia cercato più volte di capire le loro motivazioni proprio non ci riesco...Oggi loro non fanno più parte della mia vita però provo tanta rabbia e spesso la voglia di sbattergli davanti minuto per minuto tutte le giornate di dolore che ho superato.. come un film...probabilmente col tempo si affievolirà anche questo così come la paura ed il dolore però oggi mi fa ancora troppo male la superficialità e il menefreghismo con la quale sono stata trattata e mi fa ancora più male il loro tentaivo di giustificarsi e di pretendere una ragione che forse non avremmo mai entrambe...
Possibile che una cosa tanto grave e tanto brutta allontani le persone invece che avvicinarle? possibile che la preoccupazione e la volgia di vedermi, aiutarmi non sia stata più forte delle proprie paure? non bastava solo la malattia? ho dovuto soffrire anche per tutto questo?

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Sonia
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#2 Messaggio da Sonia »

Ciao Anna comprendo benissimo come ti senti perchè è successo anche a me e a volte se ne è anche parlato con altri del forum....la fine delle terapie dovrebbe essere un momento felice,invece proprio in quel momento dentro di me è scattata la paura,l'ansia che tutto potesse non essere ancora finito o per lo meno,per quanto tempo starò bene?ci si sente come in un limbo perchè ora non ci si sente più "coperti" dalle cure e ci si ritrova allo sbaraglio...non sò se mi spiego!!!!Questo solo il tempo lo può guarire e te lo assicuro...per me è passato un anno...tuttora a volte mi sale l'ansia ma rispetto all'inizio riesco a gestirla un pò meglio!
Per quanto riguarda il discorso amicizie anche qui ci siamo passati un pò tutti.....molti di noi hanno "scremato" le proprie amicizie....
Non sò dirti esattamente perchè succede questo....a volte ho cercato anche di mettermi "dall'altra parte",di cercare di capire il disagio che possono provare gli altri,il non sapere che dire a una persona malata...io credo che molto nasca dall'ignoranza nei confronti di certe malattie,non se ne conosce abbastanza e in un certo senso fa talmente paura che si preferisce rimanere "con gli occhi chiusi".
Lo sò che fa tanta rabbia.....ma tu non farti il sangue amaro....pensa solo che chi è rimasto ti ama e questo è quello che conta......e poi ora hai trovato molti più amici di quelli che hai perso!!!!!!kissing

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Lisa72
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#3 Messaggio da Lisa72 »

Vedi tesoro, ciò che hai provato è ciò che tutti passano.
Durante la malattia, ti viene una forza incredibile; stupisci gli altri e te stessa.
Quando tutto passa, hai bisogno di un aiuto...
Crisi di panico, paure, ansie, ipocondria... Certo nn ti viene tutto :shock:
Fai bene a rivolgerti ad uno psicologo per risistemare il tutto! :P

La malattia, aiuta a nche a capire chi ti vuole bene e chi no...
Parenti e amici, fanno da soli una selezione naturale...
Non rammaricarti di aver perso chi ti allontana, anche se sono parenti, non ti meritano!
La tua vita sarà migliore vedrai con vicino solo chi merita!


:baby01:
Se la vita ti da 1000 ragioni per piangere, dimostra di avere 1001 ragioni per sorridere
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lusitania
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#4 Messaggio da lusitania »

Cara Anna, fai una domanda a cui è difficile rispondere in poche righe, e forse è difficile dare una risposta condivisa.
Provo a darti la mia risposta, che poi è un mosaico di elementi.

Quando il caro Guido era ancora con noi, e scriveva ogni giorno, ogni tanto uscivano considerazioni generali che erano molto belle. Una volta discutevamo sulla coralità del vissuto della sofferenza che questo forum offriva, una coralità che si era persa nelle città anonime di oggi, ma che ancora sopravvive nei piccoli paesi dove tutti si conoscono.
Io vivo appunto in un piccolo paese, dove tutti si conoscono, e dove è abbastanza facile sentire la solidarietà della gente quando ti capita qualcosa; tutti si informano, ti chiedono, si preoccupano, ti fanno gli auguri. La coralità, appunto.
Ma quando mia sorella si è ammalata, non ha voluto che la gente sapesse; con la scusa di proteggere i nostri anziani genitori dalla cattiva notizia, ce lo siamo detti soltanto fra noi, escludendo persino alcuni parenti stretti. Lei non voleva farlo sapere; non voleva attirare la compassione degli altri; dunque, non avrebbe potuto farsi aiutare e correva questo rischio. Era (è) un modo di negare la realtà della malattia.

Ora io credo che la gente immagini l'ambivalenza di sentimenti che si agita nel cuore di chi è colpito da una grave malattia. E si regola in base ai segnali che riceve, oltre che in base ai propri sentimenti.

Mia sorella non voleva far sapere perchè immaginava di suscitare sentimenti di compassione eccessiva, rifiuto, emarginazione, orrore della morte incombente.
Alcuni nostri parenti non sono stati messi al corrente perchè troppo inclini al pessimismo.
Io ho raccontato a poche mie amiche, con mesi di ritardo, quello che stava succedendo, pregandole di scusare la mia assenza, e le ho richiamate solo a remissione raggiunta.

Insomma, come dire, con la propria vita e la propria morte, a volte è meglio combattere in pochi, scelti e fidati, tenere i denti stretti, perchè si è sotto i colpi di un nemico feroce, e non è bello far vedere le proprie ferite; molte volte preferiamo aspettare di avere vinto, con le tenacia, la sopportazione, e mostrarci solo quando alla fine usciamo vincenti.
C'è tutta una cerchia esterna di persone che nel culmine della lotta, è meglio che non ci sia.
E loro lo sanno, a volte ne soffrono, ma si tengono a debita, rispettosa distanza, finche non siamo noi a dire: venite pure, il mostro è passato, è battuto.

Io non condannerei i tuoi parenti, cara Anna. Probabilmente hanno sofferto e pianto per te, mentre tu non lo sapevi. O piu' semplicemente, non sapevano cosa fare, cosa dire, come intervenire, e se non sono riusciti a fare un gesto di slancio quando la cosa è accaduta, sono rimasti lì, incastrati nell'irresolutezza,e ancora adesso non sanno cosa dire, ma potrebbero sciogliersi a un tuo cenno.

Però il succo di quello che dici è vero; la malattia allontana; e non solo la malattia, sai...anche i divorzi, i fallimenti...tutto ciò che preferiremmo non accadesse. E comunque, la malattia mentale piu' di quella fisica.
Ma non è questione di cattiveria, è questione, io credo, di competenza.Se ti senti competente , te la senti anche di aiutare, altrimenti ti sembra di essere un intralcio inutile. Per questo è importante che la gente conosca le malattie e i modi per sconfiggerle. Questo forum è , in questo senso, davvero un'ottima cosa.

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donabadi
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#5 Messaggio da donabadi »

cara anna,
si, e' vero, la malattia allontana alcuni e crea legami indissolubili con altri.
tutti i grandi dolori lo fanno. riesce a volte a distruggere unioni che parevano perfette, a cambiare fisionomia alle parentele.

e' un discorso difficile e complicato, concordo con lusi, che ha espresso concetti che condivido e capisco molto bene.

anch'io faccio parte di quelli che non hanno voluto dire nulla , se non a poche scelte, fidate persone. perche'? temevo la compassione, il pessimismo di alcuni, ma piu' di tutto il rifiuto, come e' capitato a te, anna. cosi' ho deciso io di scremare, prima che lo facessero altri.

nello stesso tempo, volevo dare una parvenza di normalita' alla mia vita stravolta. se gli altri non si accorgevano del mio tumulto interiore e della mia sofferenza, potevo quasi fingere di non essere malata. ogni volta che riuscivo ad interpretare bene la parte, mi congratulavo con me stessa per esserci riuscita.
questo anche grazie alla fortuna di non aver avuto segni visibili troppo evidenti, niente caduta di capelli, ad esempio.

ma come hai giustamente notato (e sonia e lisa l'hanno confermato), tutto funziona finche' lotti. quando dovresti tornare alla normalita', crolli.
e' fisiologico, credo. tutti ci siamo passati.

sento in te un potenziale di rabbia che non si e' ancora esaurito,un profondo sentimento di ingiustizia subita che non si e' placato.
biasimare gli altri che, a tuo avviso, si sono comportati da vili e non ti hanno sostenuta, e' una delle esplicitazioni di questa rabbia profonda.

ci vuole tanto, tantissimo tempo per guarire le ferite dell'anima.
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GranGatto
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#6 Messaggio da GranGatto »

Ciao bella, sono strafelice che ti sia andato tutto bene!

Riguardo a queste persone, a me è capitato di vedere qualche allontanamento o addirittura menefreghismo, ma non questa ignoranza totale e mancanza di sensibilità specie in famiglia.

Di carattere più che dallo psicologo io gli sbatterei in faccio le mer** che sono e che sono state, facendoli finire sottoterra dalla vergogna (se hanno un minimo di coscienza). E poi chiuso... potrebbe essere liberatorio. Però sono cose molto soggettive, a me tenermi dentro le cose mi fa più male che esternarle, ma è bene che ognuno segua ciò che gli dice il corazon.

Per il resto non ti stare a tormentare, goditi la tua bellissima remissione e non ti fare mancare mai niente, goditi la vita che ti sei riconquistata! A me il punto forte che mi tiene su il morale è che in questi mesi di remissione in cui stavo benissimo non mi sono fatto mancare niente, non solo a livello materiale (viaggi, ecc..) ma anche come divertimenti e soddisfazioni, trovando motivo di gioia anche solo ammirando il panorama sul mare e pensando a quanto ho lottato per rivederlo.
Quindi su, ora è tempo di vivere e bene!!!

Un forte abbraccio

Samu
Ultima modifica di GranGatto il 20 set 2007, 16:44, modificato 1 volta in totale.
Ma come me c'è una tribù di gente che alla fine NON SI ARRENDE!
(L. Pausini - Dove Sei)

laura
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#7 Messaggio da laura »

Capisco benissimo quello che stai passando.

Mi sembrava assurdo, sentirsi più fragili adesso, ripensando alla forza e alla grinta che abbiamo tirato fuori nei momenti peggiori, a quando magari eravamo noi a consolare chi si preoccupava per noi..

E' normale, quando puoi rilassarti un pò ecco che tutto quello che hai dovuto accumulare scoppia di colpo, e ti crea un senso di vero smarrimento, di paura e di panico.

Per fortuna esiste il forum :wink: , il fatto di confrontarsi con chi ha passato la stessa cosa, il sapere che le nostre reazioni sono più che normali, che più o meno tutti le hanno passate, ti toglie una parte del peso.

Riguardo alle persone che si sono allontanate posso solo dirti che purtroppo anche questo è toccato a tanti di noi, e so quanto può far male.

Personalmente ho sofferto per questa cosa, ci sono persone che credevo amiche che saputo della malattia sono sparite in un attimo, quando solo qualche settimana prima si usciva insieme e si facevano un sacco di cose. Ma la malattia non mi permetteva di fare le cose di sempre, non andavo a ballare e tutte queste cose. Persone che hanno la faccia di dire cattiverie gratuite, che bruciano e ti riempiono gli occhi di lacrime.

In compenso ammetto di aver avuto delle belle sorprese, c'è chi mi è stato davvero vicino e non me lo sarei aspettato, ho rivalutato qualcuno e ho scremato altri. Ho fatto una bella rivoluzione nella mia vita.

Ovviamente ci sono anche quelli che magari sono stati in un angolo per discrezione, o solo perchè non sapevano come comportarsi, ma che hanno sofferto per te, anche se non sono riusciti a dimostratelo nel modo che avresti potuto apprezzare.

Personalmente sono certa che queste differenze si capiscono, che la cattiveria e la meschinità di certi individui non si confonde con la riservatezza. E tu avrai capito su chi potrai contare e chi invece devi solo dimenticare.

Se proprio vogliamo trovare un lato positivo, almeno tutto questo ti ha permesso di capire chi vale davvero e chi, invece, conta meno della cacca del tuo cane..

Ti abbraccio, fortissimo!!!
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Silvia63
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#8 Messaggio da Silvia63 »

Carissima Anna,

comprendo tutto il tuo dolore, e spero che il tempo ti aiuti a trovare tutta la serenità di cui hai bisogno. Gli eventi molto forti a volte uniscono e a volte allontanano le persone, non c'è una regola, va semplicemente così. Più ci ostiniamo a cercare un perchè e più soffriamo, confondendo il menefreghismo con la paura. Sì Anna, dobbiamo imparare a rispettare le paure degli altri, le difficoltà e l'imbarazzo, sono sentimenti anche questi, non condivisibili fin che vuoi, ma sentimenti leciti. Invece di pensare a chi ci ha trascurato apprezziamo il grande amore di chi ci ha sorretti, aiutati e confortati a chi avrebbe dato in quel momento la propria vita pur di vederti sorridere, a chi in quel momento ha chiuso le comunicazioni con tutto e con tutti, magari trascurando tutto e tutti per te.

Io non ho vissuto in prima persona ma è da un anno che sono accanto ad un uomo che soffre come te, anche la mia vita è cambiata, le mie abitudini, più di tutto mi sono ritrovata di fronte a me stessa e alle mie fragilità, e non sempre ho potuto esternarle o condividerle.

Cara Anna, sei una ragazza bellissima, amata e guarita :-D , anche da te, come da tutti i ragazzi del forum, ho imparato qualcosa. Io ti ringrazio e ti abbraccio forte, Silvia.
Sempre a piccoli passi, fino al raggiungimento delle nostre mete.

lallamilano
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#9 Messaggio da lallamilano »

CARISSIMA,
non hai idea di quanto io ti capisca.
e di quanto anche abbia ragione Grangatto, a dire che una sana espressione della tua rabbia sarebbe utile per liberarti e per "punire" chi ti ha ferito.
Io personalmente in questo periodo che Ale è malato ho un immenso bisogno degli altri, soprattutto degli amici e di mio padre.
Le amiche sono tutto per me in questo momento, senza il loro prezioso aiuto io non potrei andare avanti e reggere la situazione.
loro tirano fuori la mia gioia di vivere, la mia capacità di andare avanti e aiutare Alessandro (il mio amore).
cosi come sono molto sensibile alla presenza delle persone, così sono sensibile anche alla loro assenza, e se qualcuna è manchevole o assente, mi dispiace molto.
mi rendo conto che ci sono tante persone che si adoperano per gli altri (in questo momento per me), ma ce ne sono altre che si comportano in maniera egoista. una in particolare è una autentica mer...
ma io la lascio perdere, e mi consolo sapendo di poter contare su altri se non su di lei. e mi consolo soprattutto pensando:
I CONTI SI FANNO SEMPRE ALLA FINE.
vedrai un giorno cosa accadrà: chi è stato egoista avrà bisogno del tuo aiuto o di quello degli altri, e lì vedrà la tua faccia ridere e le tue spalle allontanarsi.

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carla
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#10 Messaggio da carla »

La malattia allontana? Si forse è vero, ma spesso siamo anche noi stessi ad allontanare gli altri. Magari con la rabbia o con i sentimenti negativi che umanamente proviamo per un destino che avremmo preferito non incontrare mai. Non è mai banale stare vicino a qualcuno che soffre, e soprattutto è difficile starci sul serio senza ipocrisie.

E poi quoto in pieno quello che dice Lusy
Insomma, come dire, con la propria vita e la propria morte, a volte è meglio combattere in pochi, scelti e fidati, tenere i denti stretti, perchè si è sotto i colpi di un nemico feroce, e non è bello far vedere le proprie ferite; molte volte preferiamo aspettare di avere vinto, con le tenacia, la sopportazione, e mostrarci solo quando alla fine usciamo vincenti.
C'è tutta una cerchia esterna di persone che nel culmine della lotta, è meglio che non ci sia.
E loro lo sanno, a volte ne soffrono, ma si tengono a debita, rispettosa distanza, finche non siamo noi a dire: venite pure, il mostro è passato, è battuto.

Capisco quello che dici, ma se mi posso permettere, scusa la franchezza, io sono partita proprio dall'approccio opposto, nessuno era tenuto a starmi vicino in un momento così buio. Chi ha avuto la voglia, il coraggio, la costanza di farlo mi ha dato più di quanto io possa mai riuscire ad esprimergli. E devo dire che sono stata fortunata davvero perchè ho trovato molta più solidarietà di quanta non immaginassi, forse è solo per questo che non sono amareggiata con nessuno e magari vedo il problema da un altra prospettiva.

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briseide
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#11 Messaggio da briseide »

Sicuramente da questa esperienza ho imparato tante cose e sopratutto a tenere con me certe cose e a lasciarne andare altre anche se per queste ancora piango..Forse è vero che dovrei esternare la mia rabbia sputandogli in faccia tutto quello che penso di loro ma sembra un paradosso non mi va di ferirli perchè non servirebbe a nulla. sono un filo spezzato, qualcosa di rotto che sento di non poter più ricomporre. i nove mesi delle terapie li ho trascorsi in casa perchè avevo deciso di continuare a lavorare nel negozio di cui sono la responsabile in aeroporto e questo mi portava via tutte le energie. Quindi passavo i successivi 5 giorni dalla terapia a ll'inferno e gli altri dove riuscivo a trascinarmi al lavoro per qualche ora e a tornare subito a casa più morta che via. In nove mesi sarò andata 1 volta a mangiare una pizza e una volta a passeggiare per strada. Il resto tra letto e divano. e in quei giorni ci sono stati amici che non mi hanno ci hanno mai lasciati soli. Quando ho saputo di stare male mio marito ha voluto che ci trasferissimo dai miei perchè aveva paura. 2 mesi dopo vista la scarsità delle visite ho deciso di tornare a casa mia perchè pensavo sarei stata in compagnia. Mia sorella di 23 anni si è trasferita da me per aiutarmi in tutto, 2 coppie di amici e una zia hanno praticamente vissuto da me e si fermavano a dormire la notte della terapia mentre io ero chiusa in camera con mia madre a svenire e vomitare loro stavano di la, vicino a Fabio. Io ho 12 zie, 23 cugini e una marea di amici. anzi avevo. perchè di tutte quelle persone non ho visto mai nessuno. nemmeno una volta. "non ce la facevano a vedermi" questa è la loro giustificazione. Ero un mostro e facevo piangere solo a guardarmi, io stessa lo facevo ogni volta che mi guardavo allo specchio, ma questo è egoismo. Mia madre ha 8 sorelle mio padre idem eppure hanno dovuto piangere abbracciati ai miei amici perchè li hanno lasciati soli. perfino la madre di mio marito è venuta a trovarmi solo 3 o 4 volte. In 9 mesi. Appena finita la cura mi è capitato di incontrare qualcuna di queste persone e quando mi hanno visto sono rimaste gelate, qualcuno non mi riconosciuto. certo. l'ultima volta che mi avevano visto aveo i capelli lunghi , qualche cicatrice in meno sul petto, 20 chili in meno..e oltre alla rabbia per la loro asssenza ho dovuto prendere anche la pena che leggevo nei loro occhi. Oggi che il mio corpo sta tornando normale e che riesco a riconoscere i tratti del mio viso e che mi rendo conto di quello che ho vissuto sono loro a farmi pena. Questa malattia mi ha tolto è vero ma mi ha anche dato. e so che nessuno di loro sarebbe stato in grado di superarla così come ho fatto io. Oggi per me la vita è questo..LA PREVALENZA DELLE COSE CHE AMO VEDERE RISPETTO A QUELLE CHE NON MI PIACCIONO, LA PREVALENZA DELLE PERSONE CHE AMO RISPETTO A QUELLE CHE MI SONO INDIFFERENTI, LA PREVALENZA DELLE COSE IN CUI CREDO E DI QUELLE DI CUI SONO GRATA DI AVERE RISPETTO A QUELLE CHE NON HO AVUTO. LA BELLEZZA E IL CALORE DELLE COSE CHE AMO RICORDARE RISPETTO A QUELLE CHE HO DIMENTICATO…

lallamilano
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#12 Messaggio da lallamilano »

é giusto così.
Lavita è anch questo...
Fors le persone sulle quali si può contare, sono veramente poche.
E' vero il detto che i veri amici si contano sulle dita di una mano.
Così è stato per me, così è per te, così è per tutti.
Gli altri cosa sono allora?
sono conoscenze, che ci aiutano a passare il tempo in maniera spensierata, che ci distraggono dai problemi, ma sono solo questo, e può bastare.
Quelle due coppie di amici che hanno dormito con voi, sono loro i vostri veri amici, a loro sarai grata eternamente, e di loro ti ricorderai quando avranno bisogno.
E sei fortunata a non essere completamente sola, come succede a volte.

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