Rieccomi qui! L'operazione per la conservazione degli ovociti è andata bene, anche se devo dire purtroppo che non mi sono trovata granchè bene in quel reparto (pronto soccorso ginecologia Bologna). C'era poca comunicazione tra medici e infermieri dei vari turni (mi portavano la colazione quando dovevo rimanere a digiuno per gli esami del sangue, dopo l'anestesia totale non mi hanno dato l'antinausea che era di routine, si sono letteralmente dimenticati di informarmi dell'operazione e farmi firmare i consensi e l'hanno fatto mentre ero già sul lettino operatorio, mi han mandata a casa senza informarmi che avrei potuto avere dolori alle spalle, di conseguenza quando mi sono venuti ero nel panico...e varie altre cosette). Ho trovato anche pochissima umanità, sia da parte di infermieri che medici, che pure dovevano in teoria sapere quello che avevo (e di oncologici non c'ero solo io, ma anche tante donne con carcinomi ovarici o uterini, in diagnosi o appena diagnosticati). In teoria, perchè più volte mi è venuto il dubbio che non avessero letto la mia cartella (anche perchè altrimenti non mi avrebbero chiesto mille volte sempre le stesse cose!).

Devo dire che però, per quanto ho capito, solitamente le donne che devono subire quest'intervento non vengono ricoverate in pronto soccorso ginecologico, ma in un altro reparto, quindi mi sento di tranquillizzare tutte le altre che dovranno affrontare questo intervento: se ne viene fuori, un po' ammaccate, ma c'è di peggio. E fidatevi della Dott.ssa Fabbri, che è una persona squisita e umana! (sarà perchè è biologa come me???

)
Ho passato un paio di giorni bruttini (ma che cavolo, sti alti e bassi son normali? Mi sento davvero schizofrenica!

). E tutto a causa di un medico da cui sarebbe stato molto meglio non andare. Non faccio nomi, non mi pare il caso. In pratica è andata così: una mia collega aveva conosciuto una dottoressa che aveva avuto in cura un bambino per un linfoma prettamente cutaneo, e cercando un medico che avesse esperienza di queste malattie rare, era giunta a Bologna da questo dottore, con cui si era trovata molto bene. Pensando di far bene, questa mia collega mi ci ha messo in contatto per parlarci e avere in qualche modo una seconda opinione. Visto che proprio in questi giorni ero a Bologna mi ha organizzato l'incontro per giovedì, il giorno della dimissione. In pratica questo medico, che è un oncologo pediatra, ma ha trattato anche adulti, invece di darmi un parere medico, si è messo a fare lo psicologo, mi ha detto delle cose del tipo "non mi preoccupo se ne verrai fuori, perchè sei giovane e ne verrai fuori, ma di come ne verrai fuori, perchè con la tua situazione familiare rischi di uscirne catatonica". Mi ha detto che se pensavo di non affrontare la malattia con forza "quella è la finestra per te e i tuoi genitori", ha fatto piangere sia me che mio padre (io fin'ora ho pianto davvero poco, non mi piace lasciarmi andare, perchè ho paura di non risollevarmi se lo faccio, mentre adesso devo essere forte). Dulcis in fundus, mi ha anche posto dei dubbi sulla diagnosi, non tanto perchè vedendo la documentazione che gli avevo portato ci fossero dei dubbi (infatti il dettaglio dell'istologico, il documento che più gli serviva, non sono riuscita a portarlo perchè non ho avuto il tempo di andarlo a prendere a Padova) ma solo perchè gli è capitato con pazienti provenienti da ospedali minori d'Italia che, facendo ricontrollare i vetrini a Bologna, poi la diagnosi cambiasse. Poi mi ha anche detto che una cosa del genere con Padova non è mai successa, che sa che quelli della patologia sono molto bravi, ma che sarebbe bene farli controllare. Insomma, l'unica cosa su cui avevo le certezze, ovvero la diagnosi, che, per quanto brutta (mi hanno classificato IV B, ma ho letto di ragazzi nel forum col mio istologico che erano al IIB e stavano molto peggio di me), comunque lascia parecchie speranze, mentre adesso mi ritrovo col dubbio. Probabilmente quello che preoccupa è la positività o meno per l'ALK, che cambia nettamente la prognosi...io ce l'ho positiva, e questo è un ottimo segno...ma se non fosse così?
Insomma ragazzi, adesso sono davvero confusa... prima non avrei mai valutato una "second opinion" sui vetrini, ma adesso, anche se questo saccente medico non ha riscontrato la mia totale stima, comunque il dubbio ce l'ho e non so cosa fare. Penso ne parlerò mercoledì al mio medico e sento cosa mi dirà. Infondo Padova è un istituto universitario, so che hanno fatto l'analisi su 8 diverse sezioni e inoltre sono in attesa dell'istologico della cute, che se conferma l'istologico del linfonodo è come fare una "prova del nove". Insomma, volevo sapere: quanti di voi hanno mandato i vetrini ad altri centri? Al mio posto come vi comportereste? Io adesso sento il bisogno di fidarmi dei miei medici, di avere delle certezze di diagnosi e prognosi (anche se so che questa è tutt'altro che certa), e tutto questo mi sta destabilizzando parecchio...
Scusatemi se vi rompo sempre con i miei dubbi e le mie ansie, forse dipende anche dal fatto che mercoledì inizierò la chemio, non so bene cosa mi aspetta, come reagirò e soprattutto, ovviamente, se funzionerà, e sono un po' spaventata...
Vi abbraccio tutti, vi penso sempre, faccio il tifo per voi!!!!