Il sesso durante e dopo la malattia

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misterh
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Il sesso durante e dopo la malattia

#1 Messaggio da misterh »

Ragazzi come da molti richiesto ecco uno nuovo bellissimo 3d.

Naturlamente, tra il serio e il faceto, sono ammessi tutti i commenti.

l'argomento non è comunque banale dato che il sesso, bene o male, fa parte della nostra vita di relazione più di qualsiasi altro argomento.

Noi non siamo timidi per natura, per tanto....sotto a chi tocca!!

P.S. a gran voce, Stefano è nominato "moderatore" della discussione, in quanto soggetto "super partes"...... **tizi6
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La vera esplorazione è meditare, addentrarsi nei sentieri dello spirito, del corpo e della mente.... a piccoli passi.

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Lisa72
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#2 Messaggio da Lisa72 »

Ragazzi, la mia esperienza è questa...
Da gennaio 2006 ad oggi, sono sparite le mestruazioni causa chemio...
Inutile dire che con questa menopausa temporanea, il desiderio sessuale è venuto meno :roll:
Non solo, a causa delle mucositi varie, purtroppo ho avuto molti problemini, ma, tutti normalissimi!!!!
Tranquilli se vi succede siete normalissime!!!!!

Parlo per le donne :wink:
I maschietti hanno detto che andavano alla grande durante le cure :shock: ...

Inoltre vorre dirvi che, con le chemio, il rischio di sterilità è del 5%...
Uomini conservate il liquido seminale :wink:
Per le donne è molto più complicato...
A me avevano parlato di criologia dell'ovulo, ma ancora siamo lontani sulla riuscita di un'inseminazione.
In dieci anni sono nati 3 bambini, in pratica, lo 0,003% di possibilità di restare incinta.
Ci si deve sotto porre ad un'operazione in anestesia totale...
Inoltre, nn sanno quanto tempo si poss conservare l'ovulo; sanno che per 5 anni si conserva, di più non :?: :?: :?: ...
Per il liquido seminale dei maschi, la conservazione è a vita :wink: :wink:

Le chemio ad alte dosi, portano il rischi di sterilità al 77%...

Penso sia impotante sapere certe cose... :wink:
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carla
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#3 Messaggio da carla »

Caspita 77% :( :( Non lo sapevo, non avevo ancora avuto il coraggio di chiedere.
Sei sicura? hai/avete altre informazioni in merito?
Lo so che non dovrei, ma è una delle cose a cui penso spesso ora. Dovrei pensare a cercare di guarire, perchè se no è inutile, però ci penso....

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Sonia
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#4 Messaggio da Sonia »

Questa sui bambini è una cosa a cui ho pensato tantissimo anch'io....certo non ho affrontato chemio ad alte dosi(autotrapianto)ma il pensiero c'è lo stesso !
Quando mi parlarono di questa cosa,i dottori hanno detto che dato che le cure dovevano essere fatte tempestivamente non c'era tempo di mettersi a conservare proprio un bel niente :cry:
L'unica cosa che mi hanno consigliato è di assumere la pillola anticoncezionale in modo continuativo così da tenere a riposo le ovaie.Finite le chemio l'ho sospesa e i primi mesi sono stata preoccupata che non mi tornasse + il ciclo...ma ora finalmente tutto è tornato al suo posto!!!!

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Lisa72
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#5 Messaggio da Lisa72 »

carla ha scritto:Caspita 77% :( :( Non lo sapevo, non avevo ancora avuto il coraggio di chiedere.
Sei sicura? hai/avete altre informazioni in merito?
Lo so che non dovrei, ma è una delle cose a cui penso spesso ora. Dovrei pensare a cercare di guarire, perchè se no è inutile, però ci penso....

Purtroppo, a meno che i medici si siano sbagliati, questo è ciò che mi hanno detto...
Con la criologia dell'ovulo sono ancora molto lontani in fatto di concepimenti in vitro...
Comunque la scelta sulla criologia deve esser fatta prima di qualsiasi forma di chemio, oramai nn si può più...
Anche a me Sonia, dissero che nn c'era tempo ma se avessi voluto farlo, era in mio diritto...

Per quanto riguarda l'uso della pillola, io, nn avendo il port, non la presi perchè sconsigliata vivamente dai medici;
dato che già le terapie, avrebbero reso le mie vene fragili, aggravare la situazione assumendo una pillola che di per se crea fragilità capillare, non ci avrebbe aiutato affatto.
Su questo argomento, ogni ospedale, agisce in base alle proprie metodologie di studio.
Ultima modifica di Lisa72 il 30 gen 2007, 10:54, modificato 1 volta in totale.

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#6 Messaggio da Lisa72 »

Metto qualche notizia sulla criologia...
Indicazioni alla crioconservazione di frammenti ovarici umani
Le situazioni nelle quali puo' trovare applicazione la crioconservazione di frammenti ovarici allo scopo di preservare la fertilita' sono le seguenti:

- Pazienti affette da neoplasie: le nuove strategie antitumorali hanno portato negli ultimi anni ad un progressivo aumento della sopravvivenza media delle bambine e delle giovani donne affette da neoplasie quali linfomi, leucemie, tumori della mammella e sarcomi, ponendo l'attenzione sugli effetti a lungo termine delle terapie oncosoppressive e sulla qualità di vita delle pazienti dopo il trattamento. E' stato stimato che all'inizio del 21 secolo, un adulto su 1000 nella terza decade di vita, sarà sopravvissuto ad un tumore in età pediatrica.

In tessuti a rapida proliferazione cellulare, quali il midollo osseo o l'intestino, il danno citotossico della chemioterapia e della radioterapia è pressoche' totalmente reversibile, mentre a livello ovarico, dove il numero di cellule germinali è limitato e predeterminato alla nascita, esso è progressivo ed irreversibile. I trattamenti chemio e radioterapici sono in grado di causare in una percentuale rilevante delle pazienti oligo/amenorrea transitoria o persistente e, nel lungo periodo, menopausa precoce; tali terapie, inoltre, sono in grado di danneggiare in maniera imprevedibile il patrimonio genetico degli ovociti. L'entità del danno al potenziale riproduttivo è variabile e dipende dall'età della paziente, dal tipo di trattamento scelto dagli oncologi e dalla dimensione iniziale della riserva follicolare ovarica.

Sul piano psicologico la prospettiva della perdita del potenziale riproduttivo aumenta lo stress cui sono sottoposte le pazienti, preoccupate dal rischio di un peggioramento della qualità di vita anche a lungo termine. L'illustrazione dei problemi relativi alla perdita della fertilità e alla loro possibile soluzione al momento della comunicazione della diagnosi oncologica offre qualche speranza in piu' in un futuro in cui, guarite dal cancro, la vita deve tornare ad essere il piu' possibile normale .


Tecniche di prelievo del frammento ovarico
Il tessuto ovarico destinato alla crioconservazione viene di norma prelevato nel corso di un intervento laparoscopico, a meno che la paziente non debba essere sottoposta a laparotomia per altra indicazione. L'intervento in laparoscopia presenta notevoli vantaggi:
la possibilità di essere effettuato con minimo preavviso evitando così di dover posticipare qualsiasi tipo di terapia oncologica;
la bassissima percentuale di complicazioni intra- e post-operatorie;
la breve durata dell'intervento (15-20 minuti);
l'assenza di esiti aderenziali a distanza in sede di prelievo.


Considerando che in una donna di circa 30 anni si contano approssimativamente 35 follicoli primordiali per millimetro quadrato di corticale ovarica, sono sufficienti cinque frammenti cubici di corticale di 5 mm di lato per ottenere più di 4.000 follicoli primordiali.

I frammenti possono essere prelevati incidendo superficialmente la corticale ovarica mediante forbici da laparoscopia o utilizzando uno specifico strumento metallico studiato per ottenere frammenti di 5 mm di diametro e 2-3 mm di spessore.


Il prelievo di frammenti bioptici di corticale ovarica e' applicabile anche nel caso di pazienti pediatriche ed anche contestualmente ad altre procedure chirurgiche (es, l'espianto del midollo osseo) e rappresenta un approccio giustificato anche in pazienti in cui vi sia una probabilità di recupero spontaneo della funzionalità ovarica post-radio/chemioterapia. In questo caso si tratta di offrire a queste pazienti una sorta di "doppia possibilita'" per conservare parte del potenziale riproduttivo.



Tecnica di congelamento e scongelamento del tessuto ovarico umano
La maggior parte dei protocolli attualmente in uso prevede il congelamento lento associato allo scongelamento rapido. I frammenti ovarici, posti nel terreno di congelamento all'interno di criotubi, vengono raffreddati gradualmente mediante un congelatore programmabile e successivamente immersi in azoto liquido, ove possono essere conservati per un tempo indeterminato

Autotrapianto del tessuto ovarico dopo lo scongelamento
Il problema più complesso con cui fare i conti e' rappresentato dalla sopravvivenza allo scongelamento dei soli follicoli primordiali, i quali contengono ovociti immaturi, diploidi e completamente inadatti alla fertilizzazione. La maturazione di questi follicoli e degli ovociti in essi contenuti e' il requisito fondamentale per ottenere la gravidanza.

Le strade percorribili per raggiungere questo scopo sono diverse, ma la piu' promettente allo stato attuale sembra essere quella dell'autotrapianto. Si tratta del posizionamento dei frammenti ovarici crioconservati nella sede originaria (fossetta ovarica) mediante autotrapianto per via laparoscopica. Oktay e colleghi hanno dimostrato la possibilita' di attecchimento dei frammenti così trapiantati e la possibilità di indurre l'ovulazione con gonadotropine a distanza di 15 settimane e a sei mesi dall'autotrapianto. Questa tecnica, finalizzata a ripristinare l'ovulazione nella sede naturale dell'ovaio, offre teoricamente la possibilità di ottenere un concepimento spontaneo senza il ricorso a tecniche di fecondazione in vitro. Poiché, tuttavia, la fossetta ovarica non è altamente vascolarizzata, essa non costituisce una sede ottimale per il trapianto.

La preservazione della fertilita' delle bambine e delle giovani donne, soprattutto quelle che si devono sottoporre a trattamenti oncostatici, e' un'esigenza fondamentale per le pazienti nell'ambito di un sistema sanitario evoluto che si faccia carico anche della qualita' della vita futura delle pazienti.

Le terapie antitumorali in molti casi non impediscono la riproduzione, ma in queste donne si osserva frequentemente una diminuzione della fertilita' ed una tendenza spiccata alla menopausa precoce. Vi sono inoltre preoccupazioni irrisolte circa la salute a lungo termine dei bambini concepiti da donne i cui ovociti hanno subito l'insulto della chemio/radioterapia antitumorale. Solo un numero molto maggiore di nati da queste pazienti consentira' di stabilire l'entita' del danno genetico subito dagli ovociti nel corso di tali terapie.

Le tecniche attuali consentono di crioconservare per lunghissimo tempo frammenti di ovaio umano con buoni risultati in termini di sopravvivenza follicolare dopo lo scongelamento. I numerosi studi attualmente in corso in questo campo miglioreranno ulteriormente la "survival rate" degli ovociti e dei follicoli crioconservati.

I problemi che attualmente non hanno trovato una risposta definitiva sono: quale sia la migliore strategia per impiegare i frammenti ovarici dopo lo scongelamento e come ottenere da essi delle gravidanze senza rischiare di reintrodurre nella paziente anche la malattia tumorale dalla quale e' faticosamente guarita.

Le gravidanze recentemente ottenute dopo ritrapianto del tessuto crioconservato, ancorchè casi isolati, dimostrano la fattibilità di preservare la fertilità femminile con questa metodica e accendono la speranza per centinaia di migliaia di pazienti. Attualmente però non esistono dati conclusivi sull'efficienza e sulla sicurezza assoluta della procedura, che possono infatti variare da caso a caso in modo ancora non prevedibile.
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kennet
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#7 Messaggio da kennet »

...riporto mia esperienza personale....
...prima di iniziare cura ho "crionconservato", con il mio protocollo, percentuali di sterilità intorno al 99% :( ....
...ora a giugno (un anno dopo ultima chemio) dovrò fare esami per vedere se percentuale è rispettata o meno...
...devo ammettere che tutti i dottori consultati prima dell'inizio della cura, sono stati molto premurosi su questo argomento, e mi hanno di fatto "quasi obbligato" a crionconservare...
..per quanto riguarda l'attività sessuale fine a se stessa, devo ammettere che durante la cura ero particolarmente attivo, anche i giorni stessi dell'infusione (non in ospedale con gandalf :-D )....credo fosse un effetto del cortisone, difatti terminato quello ho notato un fortissimo calo della libido, che permane tutt'ora.... :roll:
....unekennetconifiglicongelati....

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zena
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#8 Messaggio da zena »

io parlo a sprazzi...ho una storia lunghetta. Inizio col discorso pillola...a me non la hanno fatta prendere perché aumenta il rischio di trombosi, rischio che io ho già elevatissimo. Sono quasi 8 anni che faccio terapie varie, avevo iniziato con gli alchilanti. Nessuno mi aveva mai parlato della possibilità di congelare le uova :mrgreen: , forse all'epoca non c'era neppure.

Il mio ciclo fino a che facevo solo alchilanti per os a volte veniva a volte no...silenzio assoluto per mesi. Però ho la certezza di aver ovulato a volte anche quando poi non avevo il ciclo...fa parte dei misteri femminili :lol:

Ora è tutto sparito :cry: :cry:

Il mio dubbio è un altro: ipotizzando che in un futuro io torni fertile, anche se le probabilità sono basse...però mi chiedo...con tutti questi anni di robe mutagene, non è che se per caso io riesco ad avere un bambino poi dopo scopro che ha qualche alterazione genetica?

Per la "voglia" :lol: :lol: molto variabile, sia per le terapie che per l'umore. In me l'umore fa tanto, se sono inversa il desiderio casca sotto i piedi.
E poi un po' di testa matta contribuisce...niente fidanzato ufficiale perché non voglio caricare una persona che mi ama a dover sopportare ansie e preoccupazioni per me.
Sto seguendo il mio sole, la speranza non mi lascia. Percorro la strada con lei, camminiamo mano nella mano. E le più piccole vittorie diventano grandi e fanno crescere la mia luce.

ross61
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#9 Messaggio da ross61 »

Ringrazio l'ideatore del 3d, erano proprio le cose che avrei voluto sapere e non avrei mai osato chiedere!
kennet ha scritto: ..per quanto riguarda l'attività sessuale fine a se stessa, devo ammettere che durante la cura ero particolarmente attivo, anche i giorni stessi dell'infusione (non in ospedale con gandalf :-D )....credo fosse un effetto del cortisone, difatti terminato quello ho notato un fortissimo calo della libido, che permane tutt'ora.... :roll:
grazie kennet mi hai consolato...ma anche preoccupato per il futuro!

Zena...secondo me fai male a non voler caricare una persona che ti vuol bene di ansie e preoccupazioni...non si può rifiutare l'amore per paura di soffrire o far soffrire...scusa, è solo la mia opinione!

Rosanna
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#10 Messaggio da Sabrina »

Non preoccuparti per il futuro Rossana, ogni caso è a sè.

E comunque anch'io, leggendo, mi sono sentita un po' meno anormale :shock:
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#11 Messaggio da ross61 »

Scusate io ho una domanda...tecnica sul sesso durante la chemioterapia, per i maschietti: se il liquido seminale diventa "chemioterapico", se la fa anche la partner per assorbimento? Avete avuto esperienze in merito? Consigli ricevuti?

Grazie di tutto
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#12 Messaggio da Sabrina »

No Rossana, non succede nulla di tutto questo.
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#13 Messaggio da MASSFIO »

Io ti posso dire che a noi il medico ha consigliato di usare il preservativo perchè ha detto che la nostra "cosina" è molto "assorbente" è quindi era consigliato evitare il contatto con il liquido seminale anche se al momento non hanno nessun dato certo al riguardo.
Ale

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#14 Messaggio da Sabrina »

Allora dici che a me non hanno detto nulla perchè "il cosino" non può assorbire dalla "cosina", ma solo viceversa ? :shock:

Non avendo ricevuto nessuna alcuna istruzione al riguardo, credevo proprio non potesse accadere nulla.
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#15 Messaggio da MASSFIO »

Si Sabri pare che il "cosino" non sia così intelligente, ha funzioni ridotte e non può fare tutto quello che fa la "cosina" **tizi43 **tizi43

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#16 Messaggio da bstefano79 »

cosino, cosina ma che cosini sono??? :shock: :shock: :shock: :lol: :lol: :lol:
E’ domenica e in bici con lui hai più anni e respiri l’odore
delle sue sigarette e del fiume che morde il pontile
si dipinge d’azzurro o di fumo ogni vago timore
in un giorno di aprile
(Quel giorno d'Aprile F.G.)

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#17 Messaggio da Lisa72 »

Sono i cosini per cosare!!! :shock:
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#18 Messaggio da antistress »

Lascia stare, Stefanino..le cosine sono pericolose armi letali! Ci vogliono anni di allenamento per poter sostenere gli scontri e sopravvivere.
Te lo dice un reduce di mille battaglie!
Bischerate a parte, anche a me qualcuno ,all' inizio delle terapie, suggerì di evitare inseminazioni incontrollate, precisando che si trattava più di una pignoleria che altro, non essendo noto nessun caso di effetti nocivi da trasmissione delle sostanze per via vaginale.
Io, sinceramente, qualche dubbio ce l'ho lo stesso, così.... a lume di naso.... , ma credo che la cosa migliore sia chiedere agli addetti ai lavori.
SPESSO IL CIELO SI VEDE DI NOTTE

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#19 Messaggio da ross61 »

Allora...
il professore ha assolutamente escluso la possibilità di assorbimento delle sostanze chemioterapiche per via vaginale...grazie al cielo :-D
Comunque si, ha ribadito di evitare la fecondazione durante e dopo la chemio, anzi invitando Francesco se avesse avuto idea di figli futuri :?: a sottoporsi al prelievo e crioconservazione del seme, causa la quasi certa sterilità dopo la cura (data anche l'età :( ).

Ciao a tutti
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#20 Messaggio da GranGatto »

Sulla funzionalità durante le terapie non ho avuto problemi, l'unico problema può essere a livello psicologico. Per quanto riguarda il liquido seminale, sempre meglio usare preservativo o cmq stare attenti...
Ma come me c'è una tribù di gente che alla fine NON SI ARRENDE!
(L. Pausini - Dove Sei)

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