Mic-LNH Burkitt di una mia amica- in terapia

[mic]

Una mia cara amica residente a Milano ha ricevuto oggi la diagnosi di un linfoma di BURKITT: la prox settimana esami (PET, midollo,....) e i primi di agosto ricovero in ospedale per chemio aggressiva. E' a pezzi, ha paura, non vede che cose negative. Ha un figlio di 9 anni e un marito in tilt psicologico. Vorrei tanto aiutarla dandole l'opportunità di parlare con chi ha combattuto con positività questa battaglia. Credo che non ci sia confronto umano più importante e motivante come quello di sapere che un'altra persona ha vissuto la tua stessa esperienza e ha superato con forza e pensiero positivo ciò che oggi alla mia amica sembra impossibile affrontare. Purtroppo questa mia amica non è avvezza all'uso di internet. Non so se è contrario alle vs regole, ma mi piacerebbe poterla mettere in contatto con una persona che abbia il piacere di regalarle qualche minuto di conversazione telefonica. Qualcuno mi può aiutare a realizzare questo incontro? Vi ringrazio tanto, un saluto a tutti. Mic

[Fulvio]

Nessun problema se vuole fare 2 chiacchere...339 6901998 anche se io io ho avuto solo Un linfoma a prev linfocitaria + recidiva..
Tranquilla si cura...e si guarisce...fra 6 mesi vedrai che tornera tutto come prima

[mic]

Grazie infinite, abbiamo proprio bisogno di sentirci insieme ad altre persone. Credo che le "malattie" che entrano nelle ns vite debbano essere delle grandi opportunità di crescita, condivisione. vittoria personali in tutti i snesi. Grazie infinite della disponibilità, Mic

[antonio 1]

ciao mic,è molto bello quello che fai per la tua amica,se ha bisogno di parlare io ci sono il mio numero è 338/8072329 un abbraccio

[mic]

Grazie Antonio, mi state veramente dando una grande mano: questa sera parlerò alla mia amica Lorena e le dirò che è circondata da persona che possono darle una mano psicologica, una spinta positiva! Grazie MIC

[stef75]

La risposta soggettiva alla diagnosi di tumore varia da individuo a individuo. C'è chi si deprime, prevedendo una fine infausta, ("non ce la farò mai, morirò, sono spacciato") chi si arrabbia con il mondo e con il fato, e mentalizza la terapia della patologia come una "guerra" ("è una battaglia sono pronto a combattere con tutte le mie forze, vincerò io") e chi invece non si rende conto della gravità della situazione e tende a minimizzare, come se gli fosse stato diagnosticato un raffreddore o poco più.

Io credo che il miglior aiuto che si possa dare a una persona in quella situazione è farla ragionare con sano realismo. Specie nei casi - come quello della tua amica - in cui la malattia in questione rientra tra quelle meglio trattabili e potenzialmente guaribili. Purtroppo nel 2011 esistono ancora parecchie forme tumorali inguaribili, che non lasciano speranza. Ma non è il caso della stragrande maggioranza delle malattie ematologiche. Anche quelle che fino a poco tempo fa erano considerate inesorabilmente infauste, oggi sono tenute egregiamente sotto controllo e in moltissimi casi guarite. Sui linfomi, poi, sono stati fatti davvero passi da gigante.

Il punto è - a mio modo di vedere - spiegare che certo, il linfoma di Burkitt non è un'infiammazione del nervo sciatico o una cistite, ma è una malattia grave dalla quale si può venir fuori. Certo, le terapie non sono una passeggiata, ma le statistiche ci confermano che la stragrande maggioranza dei pazienti ha un'ottima prognosi.

Riguardo all'utilizzo dei gruppi di autoaiuto - come in parte è questo ottimo forum - bisogna considerare i pro e i contro. In oncologia - e in particolare in oncoematologia, dove veramente ogni caso è differente e dove le forme istologiche non si contano - troverai sempre chi sta meglio di te e chi sta molto peggio. Leggendo le storie di chi ha voluto raccontare e racconta la propria esperienza la tua amica troverà persone che pur avendo avuto una diagnosi meno severa della sua non ce l'hanno fatta, persone messe molto ma molto peggio di lei che sono perfettamente guarite e persone che sono anni e anni che tribolano per venirne fuori tra mille difficoltà.

Sta a te - e a lei - valutare se questo può farle bene o invece essere controproducente. Dipende dal suo approccio mentale. E su questo solo tu puoi valutare cosa sia meglio per lei.

Questo è il mio parere personale, ovviamente.

In bocca al lupo.

[mic]

Ciao Stef, grazie per il tempo che mi hai dedicato dandomi un quadro sul quale rifletterò. La mia amica non è abituata ad usare il pc (e forse chi lo sa in questo momento potrebbe essere un'incapacità positiva che le ha riservato il destino!). La mia idea è quella di essere una sorta di filtro, di leggerle le comunicazioni di sostegno e di di darle la possibilità di non sentirsi sola in questi momenti. Credo inoltre che parlare con chi può darle una piccola spinta "positiva" sia molto importante, sapere che altre persone condividono la stessa esperiena è un modo per alleviare un pochino il peso che le tue sole spalle stanno reggendo. Salutoni e grazie MIC