La dolce Tina, mi ha fatto leggere questa notizia ed io ve la riporto!
Spero che sia una cosa che possa dare i risultati sperati!!!!!!
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Le cellule cancerose dei pazienti, le piante producono anticorpi che rafforzano il sistema immunitario
Coltivazione di piante di tabacco
Piante di tabacco come fabbriche, veloci sicure ed economiche, per produrre un vaccino da utilizzare come trattamento personalizzato contro una forma cronica di linfoma non-Hodgkin, quella follicolare. E’ quanto propongono i ricercatori della Stanford University californiana in uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle Scienze, PNAS.
Il vaccino, già testato con successo su animali, è stato collaudato per ora solo su 16 pazienti per verificarne la sicurezza, con risultati positivi. Presto, quindi, partirà uno studio di fase due su un maggior numero di malati per dimostrarne l’efficacia.
«La cura standard per questa neoplasia – spiega Ronald Levy, autore dello studio – è la chemioterapia, che ha però effetti collaterali piuttosto pesanti. Motivo per cui molti pazienti, soprattutto negli stadi iniziali di malattia, optano per la vigile attesa. Mentre il vaccino proveniente dalla piante non ha controindicazioni e potrebbe consentire un trattamento precoce e più aggressivo del tumore».
L’idea, in sostanza, è quella di potenziare il sistema immunitario nella battaglia contro il cancro. Il linfoma follicolare non-Hodgkin, infatti, è un tumore delle cellule di difesa, i globuli bianchi, frequente soprattutto negli anziani. La patologia nasce da un’unica cellula malata che inizia a moltiplicarsi in maniera incontrollata, clonando in continuazione sé stessa. Tutti i cloni tumorali, spiegano i ricercatori, sono identificabili da un anticorpo posto sulla loro superficie come una bandierina, sempre assente nelle cellule sane. Il vaccino iniettato nei pazienti aiuterebbe il loro organismo a rafforzare e organizzare le difese, stimolando la risposta immunitaria e dirigendola solo contro le cellule cancerose.
Poiché il sistema immunitario di ciascuna persona è unico, per ottenere dai vegetali gli anticorpi necessari gli studiosi devono isolare le cellule cancerose di ogni malato per poi inserirle nella pianta geneticamente modificata, che nel giro di qualche giorno inizia a produrre una gran quantità di anticorpi “personalizzati”. A questo punto il vaccino viene inoculato nel paziente, fortificando il suo organismo contro le cellule cancerose.
«Il vaccino prodotto dalle piante ha diversi vantaggi - conclude Levy -: viene prodotto rapidamente, è economico ed è sicuro. Diversamente da quanto avviene per i vaccini studiati su cellule animali che richiedono mesi ed hanno costi molto elevati». Ora restano da eseguire le sperimentazioni su un vasto numero di pazienti, per stabilire l’effettiva efficacia della cura.
V.M.
23 luglio 2008
da corriere.it
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