COME SI VIVE CON LA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA

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carlo45
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COME SI VIVE CON LA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA

#1 Messaggio da carlo45 »

Cari amici, condivido con voi alcuni link tratti dal sito che ho segnalato qualche tempo fa qui su pp. ( www.tumoridelsangue.it) Vi invito a inserirlo tra i vostri siti preferiti poichè riporta continuamente degli aggiornamenti sulle terapie e sulle malattie ematologiche stesse...ed è inoltre diretto da alcuni ematologi di eccellenza quali ..il Prof. Antonio CUNEO (prof. c/o ospedale e università di Ferrara...che figura tra i massimi esperti per quanto concerne la LLC)
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n.b.:
Alla fine del seguente link...c'è anche una mia domanda ...dove la risposta mi è stata fornita dallo stesso Prof. CUNEO...(non mi aspettavo una risposta tantomeno da parte di tale autorevole Professore...x questo voglio segnalarvelo così che chi vuole, oltre ad attingere notizie di interesse.....può anche chiedere qualche informazione o rivolgere domande...
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titolo del link...
COME SI VIVE CON LA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA?
12-giugno-2014 | Autore redazione | Categoria Post
Leucemia linfatica cronica
L’aspetto che più interessa molti pazienti, una volta che è stata diagnosticata la leucemia linfatica cronica (LLC), riguarda l’influenza che questa malattia avrà sulla loro vita. Infatti, stabilito che la malattia può avere un decorso indolente nella maggior parte dei casi, almeno all’inizio la domanda che il medico si sente porre più spesso è: “Dottore, come sarà la mia vita adesso?”.
Ovviamente gli scenari sono molti, ogni paziente è diverso per la sua storia personale ed eventuali precedenti malattie.
Nella maggior parte dei casi la diagnosi è casuale, in pazienti del tutto asintomatici che fanno esami di routine o che hanno qualche linfonodo ingrossato. In questi soggetti, in genere, la malattia viene diagnosticata a uno stadio precoce e può rimanere tale per molti anni o, raramente, per sempre. Per questi pazienti non sono necessarie terapie specifiche ma semplicemente regolari controlli dell’emocromo e di alcuni esami del sangue. La diagnosi di leucemia linfatica cronica in casi simili non modifica sostanzialmente la qualità di vita: è possibile continuare a svolgere la propria attività lavorativa, fare sport, frequentare gli amici. Con il passare degli anni, se il quadro si mantiene stabile, il paziente può essere seguito dal medico curante che potrà mantenere contatti con lo specialista in caso di variazioni delle condizioni di salute.
Alcuni pazienti con leucemia linfatica cronica asintomatica possono, seppure raramente, avere qualche disturbo legato alla malattia: in particolare, un’aumentata suscettibilità alle infezioni per l’indebolimento del sistema immunitario o, occasionalmente, manifestazioni autoimmuni come l’anemia emolitica o la piastrinopenia immune.
Non è trascurabile, inoltre, il fatto che l’impatto psicologico di una diagnosi di “leucemia”, per quanto cronica ed asintomatica, possa peggiorare significativamente la qualità di vita; è giusto che questi pazienti ricevano il supporto psicologico più adeguato, affinché possano imparare a convivere serenamente con la loro condizione.
La situazione è un po’ diversa per i malati di leucemia linfatica cronica che devono iniziare una terapia. In genere, si tratta di soggetti che lamentano sintomi legati alla patologia. Il miglioramento di questi sintomi, grazie alla cura, compensa in genere i disagi legati al trattamento.
Le terapie per la leucemia linfatica cronica, nella grande maggioranza dei casi, non richiedono il ricovero in ospedale ma vengono effettuate in Day Hospital, ogni 3 o 4 settimane. In alcuni casi la terapia, soprattutto nelle persone anziane con difficoltà negli spostamenti, può prevedere la sola somministrazione di pastiglie da assumere a casa. Le cure sono in genere ben tollerate: molti farmaci tra i quali fludarabina, bendamustina e gli anticorpi monoclonali rituximab, ofatumumab, obinutuzumab e alemtuzumab, non comportano la perdita dei capelli e non provocano molta nausea. Il principale effetto collaterale è rappresentato da un calo dei valori dell’emocromo, in particolare dei globuli bianchi, con aumentato rischio di infezioni. Con qualche precauzione in più – come assumere antibiotici a scopo preventivo ed evitare i luoghi più affollati nei giorni con valori più bassi di leucociti – i pazienti possono comunque continuare a condurre una vita pressoché normale, tra un ciclo e l’altro.
In un futuro molto prossimo saranno disponibili nuove terapie, come Ibrutinib ed Idelalisib, estremamente efficaci, da assumersi in pastiglie e con pochissimi effetti collaterali. Queste medicine, oggi somministrabili a pazienti già ricaduti dopo un precedente trattamento, consentiranno ai pazienti con leucemia linfatica cronica una cura più agevole che non comporterà significativi cambiamenti delle proprie abitudini di vita, facendoli sentire così meno “malati”.

2 Risposte a “Come si vive con la leucemia linfatica cronica?”

Carlo
giugno 12th, 2014
Grazie di cuore…sono un malato al quale, nel 2006, all’età di 41 anni, hanno diagnosticato una LLC. Dopo il trattamento di prima linea con FCR nel 2011, oggi mi trovo a dover ricominciare per recidiva con una nuova terapia e trovo molto interessanti e di sostegno i vostri link..grazie di esserci…con stima Carlo

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redazione
giugno 23rd, 2014
Gentile Carlo
una remissione durata 3 anni offre la possibilità di ottenere un buon risultato con la terapia di seconda linea, che oggi può avvalersi di farmaci efficaci. Si rivolga al suo Ematologo che valuterà i fattori prognostici e vedrà che, scegliendo la terapia migliore, otterrà una buona risposta.
Antonio Cuneo

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