Storia di un falso allarme
Inviato: 5 apr 2023, 22:01
Ciao a tutti, sono Simone da Benevento, ho 25 anni e ci tenevo a raccontarmi per dare conforto a chi magari si trova in una situazione analoga ed anche per chiedere qualche consiglio.
Bazzico sul forum da un po' e ci ho passato le giornate, credo di aver letto quasi tutte le pubblicazioni con la speranza di trovarne qualcuna che mi facesse sentire meglio, cosa che da buon ipocondriaco non è successa
vi ammiro tutti con tutto il cuore, siete fonte di ispirazione e spero che tutti possano vedere la luce in fondo al tunnel.
Gennaio, prendo un brutto raffreddore accompagnato da febbricola a giorni alterni, durato un paio di settimane. Nel frattempo inizio a soffrire di una forte congestione nasale che mi impedisce di dormire la notte, prendo del cortisone che mi fa respirare un po'. Inizio febbraio, dopo alcuni giorni di benessere, mi sveglio la notte con la febbre alta accompagnata da forti dolori al collo, nello specifico faceva male ovunque lo toccassi. Questo mi spinge ad andare al PS, mi fanno analisi e rx torace, analisi con globuli bianchi leggermente bassi e pcr alterata, compatibili con diagnosi di infezione, la dottoressa inoltre sente la milza e sospetta mononucleosi. Mi prescrive urine e ecografia al collo e mi mandano a casa. La febbre dura qualche giorno come se fosse una normale influenza ma senza accenni di mal di gola, il collo al tatto continua a fare male ma col passare della febbre passa anche quello. Faccio urine che mostrano presenza di proteine, beta2microglobulina alta e igg Citomegalovirus molto alti, per il medico quello è la causa. Mi riprendo e mi resta questa pallina al lato del collo visibile spostando la testa dal lato opposto. Il primo specialista a visitarmi è un nefrologo che vedendo le analisi delle urine non si preoccupa dicendo che da soli quei valori sono aspecifici, le analisi del sangue erano comunque buone e mi dice di ripetere tutto senza impegno dopo 40 giorni, mi tocca anche il linfonodo definendolo normale. Passano i giorni e la congestione nasale ritorna, così decido di farmi vedere da un otorino che mi diagnostica una neoformazione nel rinofaringe, apriti cielo da quel giorno, comincio a googlare come un matto convinto di avere un carcinoma. L'otorino senza esporsi si attiva per fare RM con contrasto e rimuovere il prima possibile la formazione dicendo "alla tua età lì non dovrebbe esserci niente, dobbiamo toglierla e analizzarla". Nel frattempo faccio eco collo e addome, altra mazzata. Milza lievemente ingrossata (13,5cm), numerosi linfonodi laterocervicali discretamente disomogenei, con seno poco apprezzabile di cui i maggiori di 35mm e 28mm, "reattivi in senso lato" dice lui, mi consiglia di fare una biopsia e mi chiede se mi avessero prescritto una PET, io che già sapevo cosa fosse gli chiedo il perché di quella domanda e se sospettasse un linfoma, mi risponde che non doveva necessariamente essere un linfoma e che dovessi affidarmi all'otorino. Il tutto intorno al 20 febbraio. Seguono giorni di disperazione, ripeto le analisi del sangue complete anche di marker tumorali, tutto rientrato nella norma. Un'amica pneumologa mi dice di stare tranquillo. Un amico cardiologo mi fa una visita di piacere molto approfondita e mi dice di stare tranquillo che non sospetta nulla. Sotto consiglio del medico di base faccio una visita da un ematologo, mi palpa, controlla tutte le analisi e mi dice testuali parole "nella tua condizione non ti consiglierei nemmeno di ripetere l'ecografia, però vediamoci tra un mese solo per scrupolo". Intanto arriva il giorno dell'operazione, non sapevo che l'otorino avesse deciso di togliere il linfonodo e quando me lo dice quasi svengo dalla paura, ritardo l'operazione di un'ora preso dal panico, lui che non si era mai sbilanciato fino a quel momento mi dice che dalla risonanza la massa nel naso non aveva caratteristiche maligne e che il linfonodo voleva toglierlo per completezza della diagnosi e per una maggiore tranquillità. Operazione andata bene, post operatorio un po' difficile ma mi riprendo alla grande se non fosse che nei giorni successivi, ovvero pochi giorni fa, noto nuovi gonfiori sulla parte destra del collo. Facendo ricerche accurate scopro che i linfomi posso originarsi nel rinofaringe e coinvolgere i linfonodi del collo e questo spiegava perché, nonostante avessi pulito tutto, i linfonodi continuassero a gonfiarsi. Vado quindi da un internista sempre amico, che insieme alla figlia radiologa mi visitano e ripetono l'ecografia al collo. I linfonodi presentano dimensioni simili ma caratteristiche diverse, stavolta hanno struttura regolare, vascolarizzazione regolare e ilo centrale ben visibile, mi dicono che sono reattivi e che mai sospetterebbero un linfoma, però io continuo a sentirmi gonfio quindi rimango perplesso. Tutto fino ad oggi, chiamata dell'otorino che mi dice di stare tranquillo, l'istologico e negativo sia per il linfonodo che per la formazione, si tratta di un'iperplasia reattiva, tiro un sospiro di sollievo ma fidatevi, se vi dico che sono molto ipocondriaco non esagero, e quindi non mi sono tranquillizzato del tutto. Domani ritirerò il referto e ci farò due chiacchiere, poi magari porterò tutto all'ematologo, volevo chiedere a voi esperti, l'esame istologico è davvero risolutivo? Posso finalmente mettere una fine a tutto ciò e continuare gli accertamenti con serenità?
Scusate il pippone chilometrico ma ci tenevo a non tralasciare nulla per chi, appunto, fosse in una situazione simile. Vi mando un abbraccio e spero mi leggerete.
Bazzico sul forum da un po' e ci ho passato le giornate, credo di aver letto quasi tutte le pubblicazioni con la speranza di trovarne qualcuna che mi facesse sentire meglio, cosa che da buon ipocondriaco non è successa

Gennaio, prendo un brutto raffreddore accompagnato da febbricola a giorni alterni, durato un paio di settimane. Nel frattempo inizio a soffrire di una forte congestione nasale che mi impedisce di dormire la notte, prendo del cortisone che mi fa respirare un po'. Inizio febbraio, dopo alcuni giorni di benessere, mi sveglio la notte con la febbre alta accompagnata da forti dolori al collo, nello specifico faceva male ovunque lo toccassi. Questo mi spinge ad andare al PS, mi fanno analisi e rx torace, analisi con globuli bianchi leggermente bassi e pcr alterata, compatibili con diagnosi di infezione, la dottoressa inoltre sente la milza e sospetta mononucleosi. Mi prescrive urine e ecografia al collo e mi mandano a casa. La febbre dura qualche giorno come se fosse una normale influenza ma senza accenni di mal di gola, il collo al tatto continua a fare male ma col passare della febbre passa anche quello. Faccio urine che mostrano presenza di proteine, beta2microglobulina alta e igg Citomegalovirus molto alti, per il medico quello è la causa. Mi riprendo e mi resta questa pallina al lato del collo visibile spostando la testa dal lato opposto. Il primo specialista a visitarmi è un nefrologo che vedendo le analisi delle urine non si preoccupa dicendo che da soli quei valori sono aspecifici, le analisi del sangue erano comunque buone e mi dice di ripetere tutto senza impegno dopo 40 giorni, mi tocca anche il linfonodo definendolo normale. Passano i giorni e la congestione nasale ritorna, così decido di farmi vedere da un otorino che mi diagnostica una neoformazione nel rinofaringe, apriti cielo da quel giorno, comincio a googlare come un matto convinto di avere un carcinoma. L'otorino senza esporsi si attiva per fare RM con contrasto e rimuovere il prima possibile la formazione dicendo "alla tua età lì non dovrebbe esserci niente, dobbiamo toglierla e analizzarla". Nel frattempo faccio eco collo e addome, altra mazzata. Milza lievemente ingrossata (13,5cm), numerosi linfonodi laterocervicali discretamente disomogenei, con seno poco apprezzabile di cui i maggiori di 35mm e 28mm, "reattivi in senso lato" dice lui, mi consiglia di fare una biopsia e mi chiede se mi avessero prescritto una PET, io che già sapevo cosa fosse gli chiedo il perché di quella domanda e se sospettasse un linfoma, mi risponde che non doveva necessariamente essere un linfoma e che dovessi affidarmi all'otorino. Il tutto intorno al 20 febbraio. Seguono giorni di disperazione, ripeto le analisi del sangue complete anche di marker tumorali, tutto rientrato nella norma. Un'amica pneumologa mi dice di stare tranquillo. Un amico cardiologo mi fa una visita di piacere molto approfondita e mi dice di stare tranquillo che non sospetta nulla. Sotto consiglio del medico di base faccio una visita da un ematologo, mi palpa, controlla tutte le analisi e mi dice testuali parole "nella tua condizione non ti consiglierei nemmeno di ripetere l'ecografia, però vediamoci tra un mese solo per scrupolo". Intanto arriva il giorno dell'operazione, non sapevo che l'otorino avesse deciso di togliere il linfonodo e quando me lo dice quasi svengo dalla paura, ritardo l'operazione di un'ora preso dal panico, lui che non si era mai sbilanciato fino a quel momento mi dice che dalla risonanza la massa nel naso non aveva caratteristiche maligne e che il linfonodo voleva toglierlo per completezza della diagnosi e per una maggiore tranquillità. Operazione andata bene, post operatorio un po' difficile ma mi riprendo alla grande se non fosse che nei giorni successivi, ovvero pochi giorni fa, noto nuovi gonfiori sulla parte destra del collo. Facendo ricerche accurate scopro che i linfomi posso originarsi nel rinofaringe e coinvolgere i linfonodi del collo e questo spiegava perché, nonostante avessi pulito tutto, i linfonodi continuassero a gonfiarsi. Vado quindi da un internista sempre amico, che insieme alla figlia radiologa mi visitano e ripetono l'ecografia al collo. I linfonodi presentano dimensioni simili ma caratteristiche diverse, stavolta hanno struttura regolare, vascolarizzazione regolare e ilo centrale ben visibile, mi dicono che sono reattivi e che mai sospetterebbero un linfoma, però io continuo a sentirmi gonfio quindi rimango perplesso. Tutto fino ad oggi, chiamata dell'otorino che mi dice di stare tranquillo, l'istologico e negativo sia per il linfonodo che per la formazione, si tratta di un'iperplasia reattiva, tiro un sospiro di sollievo ma fidatevi, se vi dico che sono molto ipocondriaco non esagero, e quindi non mi sono tranquillizzato del tutto. Domani ritirerò il referto e ci farò due chiacchiere, poi magari porterò tutto all'ematologo, volevo chiedere a voi esperti, l'esame istologico è davvero risolutivo? Posso finalmente mettere una fine a tutto ciò e continuare gli accertamenti con serenità?
Scusate il pippone chilometrico ma ci tenevo a non tralasciare nulla per chi, appunto, fosse in una situazione simile. Vi mando un abbraccio e spero mi leggerete.
