La vitamina D protegge dal linfoma

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leo
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La vitamina D protegge dal linfoma

#1 Messaggio da leo »

Da una ricerca della Mayo Clinic
La vitamina D protegge dal linfoma

(Articolo tratto da "Le scienze")

Avevo già letto e sentito di questa vitamina D molto importante.
L'articolo tratta di un tipo di linfoma particolare ma credo possa essere molto importante per tutti. Buona Lettura. **tizi28

Nei pazienti trattati per un linfoma diffuso a grandi cellule B il livello di vitamina D è fortemente associato alla progressione della neoplasia e alla sopravvivenza complessiva


Il livello di vitamina D in pazienti trattati per un linfoma diffuso a grandi cellule B è fortemente associato alla progressione della neoplasia e alla sopravvivenza complessiva: l'importante risultato è stato illustrato all'annuale convegno dell'American Society of Hematology tenutosi a New Orleans, negli Stati Uniti.

Com'è noto, la vitamina D è un gruppo di pro-ormoni prodotto dalla pelle esposta alla radiazione solare o ottenuto con l'assuzione di alimenti che ne sono ricchi o con la supplementazione. La sua azione benefica per la salute e in particolare protettiva nei confronti di alcune forme tumorali è stata evidenziata da numerosi studi ma, come hanno sottolineato gli autori di quest'ultimo studio, in questo caso l'evidenza è molto più forte che in passato.

“Si tratta di risultati preliminari – ha spiegato Matthew Drake, endocrinologo della Mayo Clinic di Rochester, coautore dello studio – e devono essere confermati da altre ricerche. "Tuttavia sollevano la questione se la supplementazione con vitamina D possa essere utilizzata come adiuvante nel trattamento di queste forme tumorali”.

Nel corso dello studio, condotto dai ricercatori della Mayo Clinic e della Università dell'Iowa e finanziato dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, sono stati considerati 374 pazienti con recente diagnosi di linfoma diffuso a grandi cellule B, trovando che il 50 per cento di essi aveva bassi livelli basali di vitamina D. I pazienti con livelli di vitamina D deficitari, in particolare, mostravano un rischio di progressione della malattia 1,5 volte più alto e un rischio di morte doppio rispetto ai pazienti con livelli ottimali.

"Il ruolo esatto della vitamina D nell'insorgenza del tumore non è nota finora, ma sappiamo che essa svolge un ruolo nella regolazione della crescita e della morte cellulare, oltre che in altri processi importanti per limitare il tumore”, ha aggiunto il ricercatore. “È abbastanza facile mantenere livelli di vitamina D ottimali con una supplementazione poco costosa o con soli 15 minuti di esposizione al sole tre volte alla settimana durante l'estate”. (fc)

http://www.google.it/url?sa=t&source=we ... apvLrxlgXg

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rosabianca
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Re: La vitamina D protegge dal linfoma

#2 Messaggio da rosabianca »

Hai ragione Leo,
faccio presente che la vitamina D è anche nella cura Di Bella,e così come per i retinoidi che sono usati dal Prof. Mandelli nelle malattie del sangue,purtroppo in pochi sanno che queste due sostanze sono usate da 40 anni dal Prof.Di Bella.
Ma sono solo una piccola parte del mix geniale ideato da lui :mrgreen:
Scusa se a volte sono ripetitiva,ma ti accorgerai che lentamente stanno riscoprendo ciò che in realtà è stato già scoperto!!!!!!Snifff...
Miracoli della scienza!!!
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leo
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Re: La vitamina D protegge dal linfoma

#3 Messaggio da leo »

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Vero. Poi ho scoperto anche questo articolo interessante.


Bere vino potrebbe migliorare le chance di sopravvivere al linfoma non-Hodgkin, un tumore del sangue, secondo quanto afferma una ricerca condotta da Xuesong Han della Yale School of Public Health, in Connecticut.

L’effetto benefico è stato osservato però solo bevendo vino, non altri alcolici, come birra o liquori. “In linea con precedenti studi condotti sia sull’uomo che sugli animali, il nostro conferma i benefici di un’assunzione moderata di vino per i pazienti malati di cancro”, afferma la Han.

La sua equipe ha valutato se l’uso di alcol prima della diagnosi avesse un impatto sulla prognosi e sopravvivenza di 546 donne con linfoma non-Hodgkin seguite per 8-12 anni. Dopo 5 anni, il 76% delle donne che beveva regolarmente vino era ancora vivo contro il 68% di quelle che non ne beveva. Inoltre, il 70% delle donne che beveva vino era guarito dalla malattia, contro il 65% di chi non assumeva mai vino.


I ricercatori hanno anche scoperto che le pazienti che bevevano vino da sempre (almeno 25 anni prima della diagnosi) avevano un rischio ridotto del 33% di morire e un rischio ridotto del 26% di recidiva o di ammalarsi di un secondo tumore e morire, rispetto alle donne che non avevano mai bevuto vino. Nessun effetto positivo è stato osservato, invece, relativamente al consumo di birra o liquori.

“E’ chiaro che fattori legati allo stile di vita, come bere vino, possono influire sulla guarigione”, secondo la Han. “Studi condotti sugli animali e su cellule in laboratorio hanno mostrato che gli antiossidanti nell’uva inibiscono lo sviluppo dei tumori e diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che il consumo di alcol potrebbe associarsi a un rischio ridotto di linfoma, percio’ i risultati della nostra ricerca non mi sorprendono”, ha aggiunto. Ovviamente l’equipe della Han ricorda che ulteriori studi sono necessari per confermare questa associazione e che bere in eccesso e’ sempre dannoso.



Trovate qualcosa in rete...
Poi attenzione a non esagerare con la frutta: Leggete qui.


http://www.google.com/url?sa=t&source=w ... MTkQpKg4MQ

A favore di un'alimentazione prevalentemente di tipo vegetale vi sono ormai innumerevoli dati statistici.
La frutta è molto ricca di antiossidanti, vitamine e fibre che proteggono e riducono il rischio di numerose forme tumorali, ma contiene anche altre molecole chiamate poliammine che stimolano specificatamente la crescita cellulare.
Le poliammine si concentrano al di sotto della buccia, sono particolarmente abbondanti negli agrumi e sembra che vengano parzialmente inattivate dal calore.

In virtù di queste evidenze si consiglia certamente di favorire il consumo di frutta, ma senza esagerare; due o tre pezzi al giorno sono il giusto compromesso fra apporto di nutrienti benefici ed assunzione di poliammine che, promuovendo la proliferazione cellulare, possono indurre anche la crescita di cellule anomale o pre-cancerose.


Le poliammine sono delle molecole indispensabili per la crescita ed il normale sviluppo cellulare. L'apporto alimentare di poliammine dipende dal consumo di frutta, salumi e formaggi stagionati (in cui sono contenuti già preformati) e dalla conversione di alcuni amminoacidi (lisina ed arginina presenti in abbondanza nei cibi di origine animale) ad opera della flora batterica intestinale.

Non è corretto parlare di pro-cancerogenicità in assoluto delle poliammine, ma di attività stimolante la proliferazione cellulare; funzione indispensabile per i bambini nell'età della crescita e per la riparazione dei tessuti, peculiarità meno gradita (o addirittura pericolosa) nelle persone anziane, in presenza di tumori o negli ex-fumatori.

Le poliammine infatti agiscono indistintamente su tutte le cellule; non solo su quelle sane stimolandone favorevolmente la crescita, ma anche su quelle danneggiate, mutate o neoplastiche promuovendo la crescita tumorale.

L'utilizzo della frutta non ha limitazione nei ragazzi e nei fumatori (in cui il beneficio dei suoi antiossidanti supera lo stimolo proliferativo delle poliammine), ma deve essere moderato negli adulti, negli ex-fumatori e nelle persone con un tumore attuale o pregresso.

Kiwi, banane ed arance contengono i maggiori livelli di precursori di poliammine (lisina ed arginino).

La frutta essiccata, a parità di peso, contiene un quantitativo più elevato di poliammine rispetto a quella fresca perchè l'assenza di acqua (che deriva dalla sua disidratazione) ne concentra tutti i componenti.

Per gli adulti il consiglio è quello di non superare i 2-3 frutti al giorno, variandone comunque sempre la scelta.


:wink:

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