La mia pet-tac è pulita, come lo era sei mesi fa. Razionalmente parlando non poteva che essere così, ma quando sono andata a ritirarla ero impaurita, ansiosa, illogica ....... Sono andata a ritirare il referto da sola, così ho voluto, così, doveva essere perchè sono convinta che certe paure e certi mostri bisogna guardarli in faccia e scacciarli via senza l'aiuto di nessuno, perchè in certi momenti nessuno può aiutarti.
Ho fermato la macchina, subito dopo aver ritirato la cartella con gli esami, ai bordi della strada. Ho preso coraggio, tolto la bandana (o la bandiera come la chiama la mia piccolina), il sole alto nel cielo, a riscaldare il cuore e la testa, mi sono avvicinata alla spiaggia, osservato il mare e i gabbiani, inspirato l'odore di salsedine a pieni polmoni, chiuso gli occhi e mi ripetevo "basta con le paure ...... ora vivi, trova il coraggio di vivere, di afferrare la vita, per godere di ogni tuo giorno".
E' difficile, ma forse se lo ripeto ogni giorno, se mi ripeto che sono forte e ce la farò a superare tutto questo, ci riuscirò davvero.
Il giorno dopo sono andata in ospedale per il consulto dell'ematologo, che mi h a confermato che tutti i risultati, anche quelli del sangue, erano buoni. Mi resta da fare un controllo ortopedico per un accumulo intorno all'articolazione femorale, che in realtà era lì già sei mesi fa e mi era già stato detto che sembra non centri niente con l'infame, ma è sempre meglio approfondire.
Non è questo in fondo quello che mi preoccupa e voi lo capite bene, ho chiesto alla dottoressa neanche lei avesse la sfera di cristallo e con il rischio, anzi la certezza di apparire come una stupida ingenua,: "tornerà????, si lui l'infame tornerà????" e lei con tutta la dolcezza di cui è stata capace mi ha detto "mi piacerebbe dirti che non tornerà più, ma non posso, nessuno può dirlo, non possiamo sapere ora se una minuscola cellula maligna è in giro per il tuo corpo, dobbiamo solo monitorare e fare controlli ripetutamente" e poi ha cercato di rassicurarmi dicendo che nonostante fosse una forma aggressiva, era un primo stadio localizzato, che rifiutando di fare la radioterapia, mi hanno caricato di chemio fin oltre il dovuto e che possiamo ben sperare.
Non so perchè l'ho chiesto, non so che cosa mi aspettassi di sentirmi dire, volevo essere forse solo rassicurata, avevo bisogno di un abbraccio virtuale nel quel rifugiarmi e nascondermi, io con tutte le mie paure e invece me ne sono andata come se mi avessere bastonato.
Non riesco a smettere di piangere però, anche ora che vi sto scrivendo, le lacrime vengono giù da sole e non riesco a fermarle, sono talmente tanti i sentimenti che attraversano e affolano la mia mente ora che non riesco nemmeno a descriverli, corrono troppo velocemente e non riesco a fermarli.
Provo a pensare alle cose belle, ai sentimenti puri, alle mie bambine. Sabato mattina sono andata in piscina con la più piccola e mentre eravamo nello spogliatoio una signora mi ha fatto i complimenti per il mio taglio dicendo "se avessi io il coraggio di fare un taglio così netto, è proprio una scocciatura dover asciugare i capelli". Ho sorriso senza dire niente. Poi mentre mettevo la bandana per uscire, la mia piccolina che si sta abituando da una decina di giorni a vedermi con la testa da pulcinno morbido (come dice lei) mentre in questi mesi si è sempre rifiutata dicendo che aveva paura di me
mi dice "mamma lo puoi togliere non ti serve più!" L'ho abbracciata e siamo andate così, a testa alta e "p'a capa fresca"
a prendere sua sorella a scuola, tra gli sguardi incuriositi dei genitori che si accalcavano a prendere gli altri bambini e gli abbracci degli amici veri che con uno sguardo felice hanno pronunicato "finalmente".
Tra tre mesi dovrò fare solo una ecografia addominale e stanzione linfonodale.
Ora devo provare a riprendermi la mia vita con coraggio, devo imparare a farlo, devo devo devo....... anche questo a piccoli passi.
Un abbraccio forte................ ma questa volta lo chiedo io a voi, perchè come dico alle mie bambine, anche le mamme hanno bisogno ogni tanto di un abbraccio, e vanno bene anche tanti.