Tutto cominciò quest’estate, mentre ero al mare con la mia famiglia, impegnato per la tesi di laurea: infatti scoprii un piccolo nodulo accanto a un testicolo; pochi giorni dopo si scoprì che era semplicemente una piccola ciste a carico dell’epididimo ma da allora la mia vita non è stata più quella di prima ma è stata oscurata dall’ombra dell’ipocondria.
Certo, sono consapevole di come sia un problema davvero sciocco nei confronti di chi, come voi, ogni giorno lotta contro una vera malattia, e di questo voglio scusarmi, ma da allora ho cominciato a vivere, pur sano, come umalato, in preda a disturbi ossessivo-compulsivi, depressione, attacchi d’ansia e di panico, invidioso della felicità che leggevo nei gesti degli altri e che temevo fosse per me ormai irrimediabilmente perduta.
Un mattino di inizio settembre, lavandomi, scoprii un linfonodo sovraclaveare palpabile e subito mi sembrò tutto chiaro: avevo un linfoma. La mia vita cominciò a ruotare attorno a quel linfonodo, nonostante le rassicurazioni del mio medico di base che tentava di convincermi che non era sospetto; ogni giornata, ogni ora trascorsa a casa, all’università, con la mia ragazza, con gli amici, ecco, tutto era adombrato da quel linfonodo: ero certo che fossi malato, nonostante tutti cercassero di convincermi del contrario.
È così, alla ricerca forsennata di informazioni mediche in rete, che ho trovato il vostro sito: inizialmente forse l’interesse è stato solo come se il vostro sito fosse un’enciclopedia medica: cercavo di capire come eravate arrivati alla diagnosi di linfoma per cercare analogie con la mia situazione e rattristarmi o rallegrarmi a seconda dei momenti e di quello che leggevo. Poi, un po’ alla volta, ho imparato una cosa che prima ignorava: certo, il linfoma non è una banale malattia di stagione, ma si può guarire (come direbbe la campagna dell’AIL, che non si possa guarire “è una convinzione da scartare”) e molti di voi ne sono la testimonianza. Infine, e questa è la cosa più importante, mi sono affezionato a voi, alle vostre foto, alle vostre storie, e, pur di nascosto come un voyeur (e di questo, me ne scuso), ho gioito per le vostre gioie, mi sono rattristato per le vostre difficoltà e soprattutto mi sono commosso per la vostra immensa solidarietà e umanità.
Io, alla fine, credo di essere sano: a dicembre ho eseguito un’ecografia al linfonodo (“Tiroide regolare per dimensioni ed ecostruttura. Non linfoadenopatie laterocervicali. Il linfonodo in sovraclaveare dx presenta dimensioni di 13 mm ca., risulta fusiforme con ilo ben rappresentato come da adenite di tipo reattivo”), una settimana fa ho ripetuto gli esami del sangue (emocromo, VES, proteina C reattiva, LDH e cupremia nella norma) e infine oggi ho effettuato una visita specialistica presso l’unità operativa di Ematologia della mia città: l’ematologo ha escluso una patologia linfomatosa e mi ha diagnostico una banale adenite aspecifica a carico del linfonodo sovraclaveare destro.
Il mio iter diagnostico pare così terminato, certo la paura per me rimane, forse oggi un po’ più debole, ma so che la colpa non è del mio linfonodo ma della mia ipocondria.
Non potevo però, proprio oggi, non passare di qua e, finalmente non nascosto, esprimervi ancora il mio ringraziamento: senza saperlo, mi siete stati vicini, grazie. Per voi (quanti volti, quanti nomi!, non li scrivo per non dimenticare qualcuno), la mia speranza che sì, ce la farete di sicuro: di linfoma si guarisce. E assieme a voi il cammino è sicuramente meno duro. A piccoli passi.
Un abbraccio
Luca
(sì, in realtà è piatta sui due lati), di ca. 1 cm o poco più in sede laterocervicale sx e così sono tornato a preoccuparmi, sono davvero certo che mica c'era tempo fa; già, è anche vero che non credo che un linfonodo possa tumefarsi in un solo giorno, che appena tre giorni fa l'ematologo mi ha visitato tutte le stazioni linfonodali.
BUON COMPLEANNO