Carissimi,
sono stata latitante anch’io. Un anno fa il 31 dicembre ero in ospedale, il 29 mi era stata praticata una biopsia addominale in seguito ad una colonscopia virtuale che ipotizzò un linfoma. (Preciso che la colonscopia era stata fatta a scopo preventivo e non perché avessi qualche particolare disturbo e che gli esami del sangue in particolare non evidenziavano alcuna anomalia).
Nei primi mesi del 2010 la presenza dell'infame veniva confermata: Linfoma (LNH) B follicolare in stadio clinico IIIA . Fui sottoposta a terapia secondo schema R-CHOP21 per 4 cicli (su 6 previsti) terminati in aprile con remissione completa.
Considerata la tolleranza alla chemioterapia e le condizioni generali fu deciso di consolidare la risposta ottenuta con procedura autrapiantologica. A maggio si procedette alla mobilizzazione e raccolta delle CSE dopo terapia con ciclofosfamide ad alte dosi. Ricoverata all’inizio di giugno, dopo chemioterapia di condizionamento , il 18 giugno venne effettuata l'infusione delle cellule staminali emopoietiche autologhe criopreservate. Grazie anche alla profilassi attuata non ci furono complicanze infettive di rilievo. Unico inconveniente un rush cutaneo agli arti e al tronco in seguito a trasfusione con concentrati piastrinici , risoltosi in breve tempo.
Come vedete ho compiuto un lungo percorso anch'io. I giorni più stressanti furono quelli successivi al trapianto quando aspetti che le tue cellule staminali comincino a fare il loro lavoro. Attendi con ansia di conoscere i valori di leucociti, eritrociti, emoglobina,piastrine… Ai primi di luglio fui dimessa: il costante controllo dell'emocromo evidenziò un andamento soddisfacente. Mi sento bene. La TC/PET del 15 dicembre è negativa come quella di fine agosto. Ora non resta che andare avanti continuando a coltivare un sano, realistico ottimismo, sapendo che solo il tempo che passa rafforza la speranza di avercela fatta.
Durante il lungo percorso mi sono sforzata di controllare sempre la situazione con la testa. Fortunatamente ho superato senza particolari problemi tutte le terapie praticatemi.
Tutta la storia l’ho raccontata per quelli che sfortunatamente hanno incontrato l’infame, come tutti noi. In questa serata che segna la dipartita del 2010, per me particolarmente infausto perché il linfoma non è la sola tegola che mi è piovuta in testa, il mio pensiero va a chi è nelle mie condizioni (remissione) e soprattutto a chi si accinge a combattere. A tutti auguro di avere la forza di non arrendersi: SI PUO’ FARE.
Può sembrare blasfemo dire che nella malattia ho trovato anche un aspetto positivo: i lunghi giorni della degenza, che ho voluto vivere in solitudine vedendo pochissime persone, mi hanno consentito di riflettere molto: oggi le mie priorità sono completamente diverse da prima: forse ho capito ciò che conta davvero nella vita.. .forse sono un po’ più saggia e tollerante, certamente meno ansiosa e più attenta ai bisogni degli altri.
Mancano pochi minuti all’inizio del nuovo anno. Vi abbraccio tutti
Mirella