Metodo di Bella

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ecavalli
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Metodo di Bella

#1 Messaggio da ecavalli »

Criteri


L'attuale incapacità dei metodi convenzionali di dare una risposta realmente efficace alla patologia neoplastica avvilisce e umilia la medicina perché, a differenza di patologie drammatiche e improvvise come ictus e infarti, che non concedono i tempi per contromisure efficaci, il tumore evidenzia, con il suo lento decorso, la reale impotenza delle attuali misure terapeutiche mediche.

L'aumento del numero di casi di tumore che si registra ogni anno, unitamente all'incremento dei decessi a causa della patologia tumorale (quasi 300.000 l'anno in Italia), certifica con tragica evidenza l'inadeguatezza degli attuali protocolli chemioterapici.
L'eziopatogenesi del tumore non è stata del tutto chiarita anche se si conoscono molteplici cause responsabili dell'insorgenza e della proliferazione neoplastica.

Una terapia citotossica e citolitica, come quelle usuali, non elimina gli agenti causali del tumore, ma agisce su quella cellula neoplastica che è la risultante della loro azione.
Una percentuale di cellule tumorali sopravvive sempre e in ogni modo anche ai trattamenti chemioterapici più intensivi e prolungati, con la capacità d'adeguarsi ad essi e produrre nuove popolazioni cellulari neoplastiche resistenti.
Gli effetti collaterali della chemio sono comunemente e tristemente noti ed agiscono alterando quelle capacità immunitarie, quel trofismo ed integrità del terreno biologico vitali per un'efficace difesa degli organismi aggrediti dal tumore.
Vanno considerate anche, tra gli effetti negativi della chemio, il rilevante incremento dei radicali liberi, noti fattori cancerogeni, e la capacità di molti chemioterapici d'indurre mutazioni cellulari che possono essere neoplastiche.

Il fallimento di campagne di ricerca antitumorale, come il National Cancer Act, finanziato con imponenti fondi superiori a tutti gli stanziamenti precedenti, firmato da Nixon il 23 dicembre 1971, divenuto pertanto legge dello Stato, fu raffrontato dalla stampa americana all'esito disastroso della guerra del Vietnam.
Questo fallimento succeduto a clamorosi annunci retorici con promesse costantemente rinnovate di continui progressi nella lotta al cancro suscitò un vespaio di critiche. Si giunse a parlare nella stampa americana "d'orgia soporifera prodotta da un sacco d'escrementi" e si definì il risultato della lotta al cancro "il Vietnam della medicina".

Come scrive Ralph Moss "la gestione del cancro pare riposta nelle mani di quelle forze che sono finanziariamente interessate alle conseguenze del problema". Si sono formati circoli distinti di potere, sebbene fra di loro per molti versi differenti, ma sufficientemente connessi e legati, sì da formare una sorta d'establishment del cancro che controlla l'orientamento della prevenzione, della diagnosi e della terapia del cancro negli Stati Uniti. I fondi per la ricerca sono erogati dal National Institute of Health. Tutta la legislazione tende ad accentrare il potere in poche mani e ad accrescere il conservatorismo nei confronti di nuove terapie.

La stessa chirurgia, che ha un ruolo primario nella terapia dei tumori, tende ad essere radicale e ad eradicare, nei limiti del possibile, tutte le localizzazioni neoplastiche.
Non si considera che lo stesso atto chirurgico è la prima e chiara espressione della coscienza dell'attuale mancanza, con i metodi convenzionali, di un mezzo efficace di guarigione dal tumore. Interventi estesi e mutilanti non avrebbero ragione d'essere in presenza di una chemioterapia veramente efficace.
Va considerato inoltre il tumore sempre e comunque come una malattia sistemica, causata dal sovvertimento dell'equilibrio biologico e fisiologico che ne ha acconsentito l'insorgenza. Anche quando la lesione tumorale accertata è unica va considerata come la massima concentrazione in un punto di cellule neoplastiche potenzialmente ubiquitarie. Una terapia razionale e causale va pertanto orientata sia al ripristino dell'equilibrio fisiobiologico che all'eliminazione dei fattori causali individuati.
Non si può, al di fuori della biologia molecolare, ipotizzare di venire a capo della patologia neoplastica, né ci si può illudere di riuscirvi con un unico principio attivo per la molteplicità dei fattori etiopatogenetici.
A questi va contrapposta una terapia multifattoriale come l'MDB che risponde ai requisiti di salvaguardare il terreno biologico, potenziare l'immunità naturale ed esercitare un'attività antiproliferativa che inibisca la crescita del tumore attraverso l'inibizione dei fattori di crescita.
L'azione di ripristino dell'equilibrio fisiobiologico si ottiene attraverso l'impiego dei retinoidi, vitamina E, C, D3 e melatonina. Questi fattori svolgono un'attività di potenziamento della crescita cellulare ordinata e fisiologica (differenziata) dei tessuti sani in contrapposizione a quelli neoplastici ed esercitano attività antiossidante, antiradicali liberi, prodifferenziante (riconvertono alla normalità cellule tumorali o indifferenziate) e proapoptotica (inducono con meccanismi fisiologici, non citotossici, alla morte la cellula neoplastica).
Svolgono anche un'attività immunostimolante, antiproliferativa, antimetastatica e antiangiogenetica con modalità e meccanismi sinergici e potenziatori degli inibitori dei fattori di crescita, quali somatostatina e bromocriptina-cabergolina.
Questi inibitori non agiscono solo sul GH, principale fattore di crescita riconosciuto dalla letteratura internazionale come responsabile primario di cancerogenesi, ma su tanti altri e non secondari fattori di crescita come le somatomedine, IGF I-II, EGF, FGF, NGF, prolattina, hPL, TGF alfa e beta, PDGF e VEGF che svolgono un ruolo rilevante e sempre più evidenziato nella progressione neoplastica.

La terapia

Questo metodo è nato dalla necessità di cambiare strada nella prevenzione e terapia dei tumori, in considerazione dell'incremento continuo dell'incidenza delle neoplasie, che testimonia e certifica la totale inadeguatezza ed insufficienza delle attuale misure preventive.
Le reali possibilità terapeutiche si fermano ad un 29% di sopravvivenza a 5 anni secondo i dati del Medical British Journal (BMJ.COM), associando le migliori terapie disponibili.
Dopo i 5 anni vi è una progressiva diminuzione della percentuale di sopravvivenza.
Questi risultati certificano la necessità di cambiare radicalmente strada nella terapia dei tumori.

L'MDB propone una terapia causale, volta a eliminare i fattori etiopatogenetici (causali) che portano all'insorgenza del tumore, modificando quel terreno biologico il cui sovvertimento consente l' insorgenza della patologia neoplastica.
La chemioterapia non agisce sulla causa che ha prodotto il tumore ma sulla cellula tumorale che ne rappresenta la conseguenza.
La distruzione chemioterapica delle popolazioni cellulari neoplastiche non è mai totale e la cellule tumorali residue, in un'alta percentuale, riprendono la proliferazione e l'invasività trovando un terreno biologico meno resistente perché devastato dalla pregressa chemioterapia.
Le stesse cellule tumorali tendono a divenire progressivamente meno sensibili e più resistenti ai ripetuti cicli chemioterapici.

L'MDB, attraverso la somatostatina, inibisce alcuni dei più potenti fattori tumorali, quali il GH (principale fattore di crescita), IGF e tanti altri.
Azione potenziata dagli inibitori della prolattina, potente fattore di crescita.
Attraverso i retinoidi riporta alla normalità, "ridifferenzia" le cellule tumorali, effetto potenziato dall'azione sinergica della vitamina D, della melatonina e della vitamina E. I singoli componenti agiscono sinergicamente potenziando il loro effetto antitumorale e sviluppando un'azione antiossidante, anti radicali liberi, potenziatrice dell'immunità, pro-apoptotica (morte programmata, simile al ricambio, della cellula tumorale), antiproliferativa, pro-differenziante, antimetastatica in assenza dei noti effetti tossici chemioterapici.

I farmaci
I principi terapeutici costituenti l' MDB, sono Somatostatina-octreotide, Retinoidi, Vitamine E, D, C, Melatonina, Bromocriptina, microdosi di antiblastici (con dosi 100 - 200 volte inferiori alla chemio, ed inversione del meccanismo d' azione farmacologico da citotossico - citolitico della chemioterapia, a proapoptotico del MDB).

L'assoluta maggioranza delle trentaquattromilacinquecentootto pubblicazioni su questi principi, reperibili al 22/12/02 su MedLine - National Library of Medicine, selezionati su questo sito nella sezione "MDB - Principi attivi", ne documenta la capacità di contrastare efficacemente gli aspetti fondamentali da cui origina e procede la biologia neoplastica: l' alto indice proliferativo, l' assenza di differenziazione cellulare, e la conseguente inattivazione dell' apoptosi, principale meccanismo fisiologico antiblastico, caratteristiche comuni a tutti i tumori.

Anche nella prevenzione l'MDB agisce efficacemente, su elementi primari dell' eziopatogenesi tumorale, come agenti ossidanti e radicali liberi. Particolarmente indicato l' impiego nei tumori epiteliali, di retinoidi e delle altre vitamine epitelioprotettive, componenti del metodo, come E e D. Queste vitamine, oltre ad attivare potentemente il trofismo, l'integrità e il recupero funzionale degli epiteli, insieme alla Melatonina, limitano decisamente anche il danno citotossico che le radiazioni ionizzanti radioterapiche esercitano sugli epiteli limitrofi al trattamento, e quello ossidativo e dei radicali liberi sul DNA nucleare, sugli organuli del citosol e sulle membrane cellulari.

L'MDB pertanto, rappresenta una soluzione efficace, causale, alle neoplasie, mentre la chemio non interviene sulla causa, ma sul prodotto del processo neoplastico: le cellule tumorali. Essa persegue l'illusorio, utopistico fine dell'eliminazione di tutte le popolazioni neoplastiche, parte delle quali comunque, con un adattamento mutageno, produce cellule sempre più refrattarie ai chemioterapici, dotate di alto indice proliferativo, che colonizzano rapidamente un organismo debilitato, i cui meccanismi antiblastici, omeostatici, immunitari, sono stati gravemente e spesso irreversibilmente compromessi dalla chemioterapia.

Contrastando le molteplici, mutevoli, catene eziopatogenetiche della cancerogenesi, l' MDB tende a recuperare quell'equilibrio biologico, fisiologico, il cui sovvertimento ha consentito l'insorgenza della neoplasia, che anche nei tumori solidi, va sempre considerata una malattia sistemica, di cui la massa neoplastica rappresenta solo la massima concentrazione evidenziabile. Il metodo converte la biologia neoplastica in fisiologica, essenzialmente attraverso l'interazione e il reciproco potenziamento dei suoi componenti. Pertanto, non è solo la proprietà antiblastica di ogni singola molecola ad agire, ma è la sinergia che potenzia l'efficacia antitumorale dell' MDB. Somatostatina, Bromocriptina, Melatonina, inibiscono sia increti ipofisari (come GH, Prolattina, potenti e ubiquitari fattori di crescita, il cui ruolo nella cancerogenesi è documentato) che IGF1, TGF, EGF, VEGF, PDGF, NGF, GASTRINA, FGF, COLECISTOCHIININA, noti elementi primari della eziopatogenesi neoplastica.

Questo metodo nasce dall'esigenza di superare la sostanziale incapacità della chemioterapia di guarire il cancro, come chiaramente evidenziato dalla esistenza della chirurgia oncologica, che non avrebbe senso in presenza di una chemioterapia realmente efficace.

Un elenco introduttivo dei principali farmaci dell' MDB.
Per approfondimenti si vada alla sezione MDB - Principi Attivi.

Soluzione ai retinoidi: retinoidi più vitamina E
Vitamina D3
Vitamina C
Somatostatina ed Octreotide
Melatonina
Bromocriptina e/o cabergolina
Ciclofosfamide o Idrossiurea

Soluzione dei retinoidi
Il prodotto non si trova in commercio come specialità medicinale ma va preparato dal farmacista. Si tratta pertanto di un prodotto galenico che comporta adeguate attrezzature e conoscenze scientifiche. Essendo il betacarotene, il retinolo, l'acido retinoico e la vitamina E molecole apolari e pertanto difficilmente solubili, necessitano di un solvente organico che va eliminato alla fine della preparazione. La lavorazione deve essere effettuata in presenza di azoto per evitare l'ossidazione dei principi attivi.
Vedi il capitolo sulla Sperimentazione nella sezione Metodo Di Bella.

Va evidenziata la necessità di un'eliminazione del solvente organico, che può essere l'acetone o l'alcool, per evitare effetti tossici e la denaturazione dei principi attivi. Soprattutto l'acetone deve essere totalmente eliminato, per i noti effetti cancerogeni dovuti a molteplici meccanismi tra cui l'induzione del tipo 2E, 1 del citocromo P450 (CYP2E1), molto attivo nell'indurre biologicamente sostanze procarcinogene ed iniziare pertanto il processo canceroso. L'incremento dei radicali liberi, l'abbassamento dell'ATP cellulare, essenziale per l'apoptosi cellulare, sono altri effetti indotti dall' acetone. Una corretta preparazione è conseguibile applicando le indicazioni fornite dal Prof. Di Bella (Vedi il capitolo sulla Sperimentazione nella sezione Metodo Di Bella). Fu documentato che nella preparazione dei retinoidi da parte dell'Istituto Superiore di Sanità nel corso della sperimentazione del Metodo Di Bella, non solo in tutti i flaconi furono rilevate tracce di acetone, ma concentrazioni fino a 850 mg per litro. Queste concentrazioni come da pubblicazioni allegate oltre che un effetto cancerogeno esercitano tossicità.
Vedi il capitolo sulla Sperimentazione nella sezione Metodo Di Bella.

Vitamina D3
Comunemente reperibile in commercio. Il dosaggio va adeguato, oltre che al peso del paziente, alla risposta del tasso calcemico e allo stadio della malattia.

Vitamina C
Può essere somministrata sia come prodotto galenico (nettamente più economico) che come specialità medicinale nel dosaggio di almeno 2 g al giorno o più.

Somatostatina - Octreotide
Può essere usato il prodotto biologico a 14 amminoacidi (tetradecapeptide) da iniettare sottocute con una siringa temporizzata nell'arco di circa 10 ore durante la notte. E' possibile, e in certi casi nettamente più efficace, anche se più indaginosa, la somministrazione in vena sempre con siringa temporizzata. In media negli adulti il dosaggio si aggira sui 3 mg giornalieri.

E' reperibile come specialità medicinale e le iniziative promosse da ammalati in trattamento con l'MDB, hanno fatto decadere il prezzo medio dalle originali 516.000 Lire a fiala del 1998 ai 18.00 Euro attuali (con somministrazione giornaliera). Anche l'analogo di sintesi della somatostatina, composto di 8 amminoacidi e definito octreotide, è comunemente reperibile come specialità medicinale. E' impiegato con le stesse modalità della somatostatina a 14 amminoacidi, ma in dosi di 1 mg giornaliero. Essendo l'emivita (in pratica il periodo in cui il farmaco svolge un'efficace azione) della somatostatina a 14 amminoacidi di pochi minuti, necessita della somministrazione temporizzata per mantenere per un lungo periodo di almeno 8-10 ore una concentrazione efficace.

L'emivita dell'octreotide è nettamente superiore a 1 ora e non può prescindere dalla somministrazione temporizzata anche per evitare quella sintomatologia prevalentemente gastro-intestinale con nausea, dolore, ecc. esaltata dalla rapida somministrazione, che pertanto, oltre che abbattere l'efficacia del prodotto, ne esalta gli inconvenienti, estremamente limitati dalla lenta infusione e dall'assuefazione al farmaco.

Nella sperimentazione MDB, come dichiarato dai responsabili dell'Istituto Superiore della Sanità (Vedi il capitolo sulla Sperimentazione nella sezione Metodo Di Bella), solo una minoranza dei pazienti ha utilizzato siringhe temporizzate, con l'aggravante che i sintomi gastro-intestinali sono stati dagli sperimentatori addebitati non alla loro errata somministrazione ma alla sostanza stessa, senza considerare la netta riduzione dell'efficacia (Vedi il capitolo sulla Sperimentazione nella sezione Metodo Di Bella).

In tempi relativamente recenti sono stati prodotti analoghi sintetici a lento rilascio della somatostatina, in confezioni da 10, 20 o 30 mg, penalizzate da un costo elevato di circa 1700 euro mensili. Essi consentono con un'unica iniezione intramuscolare di coprire rispettivamente un arco di 10, 20 o 30 giorni. Essendovi una certa latenza prima della presenza in circolo di concentrazioni efficaci è opportuno intervallare le iniezioni con periodi leggermente più brevi (es. 27 di 30 giorni per le confezioni da 30ml).

La crescente e spettacolare mole di pubblicazioni sulla somatostatina, sui suoi recettori e sulle metodiche radiodiagnostiche, immunoistochimiche e con tecniche RT-PCR per individuarli, sta chiarendo meglio i meccanismi d'azione diretti della somatostatina e degli analoghi. Numerosi sono i contributi scientifici sulle proprietà e caratteristiche recettoriali delle varie neoplasie. In considerazione dell'efficacia nettamente prevalente sui recettori 2 e 5 dell'octreotide, notevolmente maggiore rispetto alla somatostatina a 14 amminoacidi, e dell' affinità recettoriale di quest'ultima, sarebbe auspicabile una sempre maggiore definizione del patrimonio recettoriale di ogni varietà neoplastica per una terapia più mirata ed efficace.

Melatonina
Per ottenere la massima biodisponibilità, la MLT viene preparata galenicamente in compresse con adenosina e glicina. In natura la MLT è collegata da un ponte di idrogeno alla adenosina. Le dosi giornaliere medie sono di circa 10 compresse da 2mg da ingerire nell'arco della giornata con una meggiore concentrazione serale. L'ampio riscontro nella letteratura mondiale circa gli effetti antiossidanti, anti radicali liberi, antiproliferativi, antimetastatici, proapoptotici, di questa molecola ne conferma la piena razionalità in un contesto multiterapico antineoplastico.

Bromocriptina
Fa parte del modulo fisso. Si utilizza in dosaggi di 2,5 mg, frazionati in 2,3 somministrazioni giornaliere durante il pasto.
E' indicata in tutte le neoplasie per la sua potente attività inibitrice dei fattori di crescita, sinergica pertanto alla somatostatina e suoi derivati sintetici e alla melatonina. Trova particolare indicazione ed efficacia nei tumori che risentono maggiormente della prolattina come fattore di crescita. Le controindicazioni sono rappresentate da nausea, che insorge principalmente nelle somministrazioni uniche giornaliere e a digiuno, cui si può ovviare frazionando le somministrazioni e rallentando l'assorbimento attraverso l'assunzione ai pasti.
Cabergolina
Fa parte del modulo fisso. Si utilizza in sostituzione della bromocriptina quando non è tollerata in dosi di 0,5 mg la settimana, aumentabili in particolari situazioni di progressione neoplasica, disseminazione metastatica, soprattutto nei tumori prolattina-ormonodipendenti.
E' indicata in tutte le neoplasie per la sua potente attività inibitrice dei fattori di crescita, sinergica pertanto alla somatostatina e suoi derivati sintetici e alla melatonina. Trova particolare indicazione ed efficacia nei tumori che risentono maggiormente della prolattina come fattore di crescita.

Ciclosfamide
Fa parte del modulo variabile dell'MDB e si utilizza in dosi di 50 mg una volta al giorno durante il pasto, fino ad un massimo di 2 somministrazioni giornaliere. E' una sostanza alchilante, fa parte degli analoghi della mostarda azotata e viene utilizzata in dosi minime nell'MDB rispetto ai dosaggi usuali praticati in chemioterapia, che possono giungere fino a 10 g somministrati direttamente in vena in alcune patologie neoplastiche. Rispetto a questi dosaggi la somministrazione prevista dall'MDB di 50-100 mg giornalieri rappresenta rispettivamente la centesima o duecentesima parte delle dosi impiegate in chemioterapia. Anche le vie di somministrazione, esclusivamente orale nell'MDB e preferibilmente endovenosa in chemio, cambiano radicalmente la risposta terapeutica. Il dosaggio di 50-100 mg ha esclusivamente un effetto proapoptotico sulla cellula neoplastica, cioè l'induzione della morte programmata cellulare secondo un processo naturale.

Idrossiurea
Fa parte del modulo variabile. S'utilizza in dosaggi di 500 mg al di (fino a 1000 in situazioni particolari). E' un citostatico prevalentemente impiegato in ematologia nella leucemia mieloide cronica in dosaggi nettamente superiori a quelli impiegati nell'MDB dell'ordine di 30 mg pro Kg pro die. E' indicato anche in altre sindromi mieloproliferative croniche quali trombocitemia essenziale, policitemia e anemia falciforme omozigote. E' inserito nell'MDB a dosaggi nettamente più contenuti che in oncologia utilizzandone le sue proprietà proapoptotiche e citostatiche, conseguibili con dosaggi modesti e più tollerati. L'effetto citotossico e citolitico caratteristico dei dosaggi impiegati in chemioterapia è totalmente estraneo all'MDB che impiega l'idrossiurea soprattutto per le sue proprietà di attraversare la barriera ematoencefalica (tumori cerebrali ed altre neoplasie solide). Gli effetti tossici della sostanza, tra cui depressioni midollari con anemia, leucopenia, piastrinopenia, sono in gran parte attenuati e contenuti dagli altri componenti dell'MDB quali vitamine e melatonina. Le gravi depressioni midollari rappresentano comunque una controindicazione all'impiego della sostanza anche nell'MDB.


Fonte: http://www.metododibella.org - portale ufficiale medico e scientifico del Metodo Di Bella (MDB)

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francesca
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#2 Messaggio da francesca »

Questo documento contiene tutti rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità sul metodo Di Bella, sono 52 pagine....ma penso valga la pena di dargli un'occhiata, dal momento che se si inserisce la parola Di Bella su google salta fuori di tutto e di più, falsità comprese....i documenti dell'ISST sono una documentazione seria sulla sperimentazione.

http://www.iss.it/binary/publ/publi/9817.1113301620.pdf


Poi mi sembra giusto sentire le due campane, quindi mi permetto di inserire le voci contrarie alla terapia Di Bella e le loro motivazioni.


http://www.corriere.it/openxlink.shtml? ... ilePdf.pdf

http://www.corriere.it/sportello-cancro ... ella.shtml


Dure prese di posizione delle due principali associazioni italiane Dagli oncologi nuovi no alla terapia Di Bella «Il cocktail prescritto dal medico modenese si è rivelato inefficace e tossico». Cerchiamo di fare il punto, con l’aiuto di due esperti. STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
MILANO - Il dibattito intorno alla multiterapia Di Bella si è riacceso, con una rapidità tale da far capire anche a chi si fosse distratto che in questi anni non si è mai spento del tutto. E’ bastata una scintilla ministeriale: Francesco Storace, di recente nomina alla Sanità, annuncia di voler riconsiderare la possibilità di erogare la somatostatina (ingrediente principale della terapia Di Bella) a carico del Servizio sanitario nazionale, forse con una nuova sperimentazione. Plauso dei convinti sostenitori dell’oncologo modenese, che rivendicano la libertà di scelta terapeutica per tutti e criticano la sperimentazione che nel 1998 giudicò inefficace il cocktail antitumorale; preoccupazioni di gran parte del mondo scientifico che ritiene inutile, costoso e illusorio per molti malati riproporre una terapia che ha già mostrato di non funzionare: «Se rispettiamo gli ammalati di tumore – scrive Guido Tuveri, presidente del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) in una lettera aperta al ministro Storace – non dobbiamo alimentare in loro speranze vane, o fare promesse che non potranno essere mantenute». Altrettanto tagliente il commento di Roberto La bianca, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom): «Non possiamo prenderci in giro e, soprattutto, prendere in giro i malati, creando false illusioni e buttando a mare i già pochi soldi destinati alla ricerca. Il cancro non ha colore politico. E chi giornalmente entra in laboratorio per studiare come sconfiggerlo non ha preconcetti. Ripetere l’errore di 8 anni fa sarebbe eticamente inaccettabile, oltre che umanamente e professionalmente umiliante».
Una vicenda lunga e complessa, quella del multitrattamento Di Bella, con le associazioni di pazienti scese in piazza, le telecamere puntate e le prime pagine dei giornali, una sperimentazione che durò un anno, coinvolse 72 centri oncologici e un migliaio di pazienti e si concluse con un verdetto di inefficacia. «Anche se di tanto in tanto i media riportano proclami di wonder drugs, farmaci miracolosi – commentò uno studio sulla rivista Nature - le aspettative dell’opinione pubblica in questa vicenda raggiunsero livelli mai visti in Italia».
Sono trascorsi sette anni, ma il cocktail composto da somatostatina (o un suo analalogo, l’ocreotide), soluzione ai retinoidi, melatonina, bromocriptina e (a seconda dei casi) idrossiurea o ciclofosfamide viene ancora prescritto a pazienti (15.000 si ipotizzava l’anno scorso, in base alle vendite di somatostatina) che non vogliono sentir parlare di terapie convenzionali. Perché? Ne abbiamo parlato con Filippo De Braud, direttore dell’Unità di Farmacologia Clinica e Nuovi Farmaci dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e con Gordon Mc Vie, Senior Consultant presso lo stesso istituto milanese, uno degli esperti indipendenti interpellati dal ministero all’epoca della sperimentazione.
Somministrare la multiterapia Di Bella (MDB) è legale o no?
De Braud: Il medico ha il libero arbitrio, ma ha l’obbligo di spiegare la terapia e ottenere il consenso informato. Va tenuto presente che, in oncologia, il 70 per cento delle prescrizioni riguarda farmaci o applicazioni di farmaci “off-label”, cioè diverse da quelle previste dalle condizioni di immissione in commercio. La cura deve essere però pagata dal paziente. L’utilizzo di un farmaco, infatti, presuppone studi e risultati analizzati da commissioni professionali che ne riconoscano l’efficacia e la non tossicità; poi occorre decidere se può entrare sul mercato e se debba essere rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale o meno. La scelta di autorizzare una terapia che non ha evidenza scientifica non è un buon modello di politica sanitaria. E’ una scelta politica, volta a creare consenso. Il meccanismo con cui la medicina avanza è partire da un’ipotesi (che un farmaco sia efficace) che viene poi confermata o confutata dall’osservazione, ovvero da studi clinici in cui si cerca di capire quanto il farmaco sia tossico e quanto sia efficace. Se invece il punto di partenza è il paziente che chiede una cura, si finisce per usare un farmaco di cui non si conosce l’efficacia.
Si è detto che l’Italia è l’unico Paese dove si sia assistito, con il “caso Di Bella”, ad una sperimentazione scientifica avviata a furor di popolo.
McVie: L’Italia non è un caso isolato in cui la pressione dell’opinione pubblica e la presa di posizione di organi di stampa e di parti politiche interferisce pesantemente con i tempi e le regole della medicina “basata sull’evidenza”. E’ il cosiddetto patient power, che si è visto spesso anche all’estero, ad esempio in occasione delle procedure di approvazione del Glivec, quando, a seguito delle pressioni di pazienti e di esponenti politici, la Food and Drug Administration americana (l’ente preposto alla valutazione dei farmaci, ndr) scelse una procedura accelerata. Ma c’è da dire che in quel caso le prime sperimentazioni avevano dato risultati positivi, ancorché incompleti. In Italia, con il caso Di Bella, abbiamo assistito soprattutto ad un confronto tra medicina ufficiale e la medicina “alternativa”. Da un punto di vista psico-sociale, è chiaro come Luigi Di Bella abbia incarnato un’immagine paterna, di persona buona, fuori dagli schemi. Un dottore deve curare, ma anche spiegare ed ascoltare. Il guaio di una parte della medicina italiana è proprio l’approccio autoritario e frettoloso con i pazienti. Occorre sviluppare capacità comunicative, cioè una competenza relazionale che si affianca a quella scientifica. Questo aspetto è stato una parte importante della storia Di Bella.
Quale il ruolo delle aziende farmaceutiche? C’è del vero in chi dice che la Di Bella è stata affossata per interessi economici?
McVie: No. Le compagnie fanno molti soldi con le prescrizioni “off-label”. Le aziende non ci hanno guadagnato nulla con la soppressione della Di Bella. La regola finanziaria dei produttori farmaceutici è molto semplice: “tutto ciò che è una buona notizia è buono per noi”. E la terapia Di Bella era una buona notizia.
De Braud: la terapia è cara, soprattutto la somatostatina, e un’eventuale produzione su ampia scala avrebbe fatto gola alle aziende. Il problema vero è la finalità con cui si utilizza una terapia anticancro: per curare senza guarire (è il caso delle cure palliative) o per guarire. La multiterapia Di Bella non guarisce perché non ha dimostrato di avere effetti sul tumore e perché è tossica. Una risposta parziale si è avuta nel trattamento del linfoma (con un protocollo che prevedeva anche l’endoxan, o ciclofosfamide, un chemioterapico usato per diversi tipi di tumore), ma comunque inferiore a quella indotta dalla chemioterapia tradizionale.
Ma non sappiamo neppure se può servire come cura palliativa, dal momento che non è mai stata comparata alle cure tradizionali. Quindi, non può essere supportata perché non c’è prova scientifica da un punto di vista tossicologico o farmacocinetico… c’è solo il parere del medico che dice che funziona. E’ il modo sbagliato di condurre una cura.
Ma ha giocato un ruolo anche il fattore psicologico…
McVie: Sì, effetti collaterali positivi che molti medici non sono stati capaci di spiegarsi. Spesso, chi è malato tende a credere all’efficacia dei cocktail alternativi: si crede che siano innocui, ma non è così. Esistono molte prove di interazioni negative: il mix tra sostanze diverse può far sì che un chemioterapico o abbia una maggiore tossicità, o una minore efficacia, o ancora questi due effetti contemporaneamente. Ecco perché dico che il vero miracolo nella multiterapia Di Bella è stato che, nonostante la combinazione con farmaci diversi, l’endoxan abbia continuato ad agire positivamente, nel caso di alcuni pazienti con linfoma! Non dimentichiamoci il giuramento di Ippocrate: “primo, non nuocere”. Chi prescrive la Di Bella prescrive una ricetta perché crede che “male non faccia”, ma non è così. I pazienti che chiedono la Di Bella sono in difficoltà con i medici, con la chemioterapia tradizionale, non hanno sperimentato una vera empatia e non hanno informazioni approfondite sulla terapia. Per cui il criterio è: “se non ci sono prove contro, né a favore, possiamo provare”.
De Braud: La cura di Bella (MDB) è stata il punto di riferimento per persone che chiedono una cura non tossica, che fa qualcosa di utile e… che non si chiama chemioterapia.
La sperimentazione sulla MDB ha mostrato che non è proprio così?
De Braud: La domanda che un oncologo si deve porre è: “quella cura è la migliore possibile”? La risposta è no. Con le cure pensiamo di ottenere un vantaggio per il paziente, con un duplice obiettivo: combattere la malattia o migliorare la qualità della vita del paziente (sintomi); in questo caso, si faceva pensare al paziente che stava ricevendo una cura per la malattia e al tempo stesso per alleviarne i sintomi, ma non era così. I componenti della MDB non sono ignoti all’oncologia medica: la somatostatina è utilizzata da molti anni; è efficace nei tumori carcinoidi che hanno i recettori adatti, soprattutto tumori neuroendocrini ben differenziati, specie se con “sindrome” (un corollario di sintomi e segni che comprendono diarrea, palpitazioni, vampate di calore). Singolarmente, tutti gli elementi della MDB hanno una qualche azione, nessun farmaco è privo di effetti, ma sul cocktail proposto da Di Bella non esistono prove che funzioni. La seconda domanda da porsi è: si tratta di una cura non tossica? La risposta è ancora no. L’endoxan abbassa le difese immunitarie e provoca cistite, la somatostatina può indurre diarrea, diabete (specie nel caso di pazienti con tumore pancreatico)… Mediamente, la MDB è comunque meglio tollerata della chemioterapia tradizionale, specie se accompagnata da una terapia di supporto adeguata. Il cocktail di farmaci provoca sempre delle sinergie, per cui si ottiene una maggiore efficacia, ma anche una maggiore tossicità (ecco perché, in oncologia, in genere sommando più farmaci si riducono le dosi). Un altro problema importante è che il trattamento Di Bella prevede la somministrazione di somatostatina per infusione continua, con l’uso di una pompa, 3 milligrammi per otto ore, ogni giorno, con enormi disagi e costi (pagati dal paziente).
McVie: A proposito di costi
, è noto il meccanismo psicologico per cui il paziente che paga la propria cura è propenso ad attribuire ad essa più valore, a crederci di più.
Secondo il ministro Storace, dare una seconda opportunità alla MDB è giusto perché esiste una domanda sociale e la speranza non si nega a nessuno.
De Braud: Sono perfettamente d’accordo. Ma non è detto che la speranza debba essere una pillola miracolosa o un mix di otto farmaci somministrati per ore tutti i giorni. La speranza può anche essere il lavoro di migliaia di ricercatori, o il dialogo con un medico che si merita fiducia e che può aiutare ad affrontare un momento così difficile come la malattia.
Donatella Barus
23 maggio 2005



La sperimentazione Di Bella
Alla fine degli anni Novanta alcune associazioni di pazienti oncologici, con il sostegno e l’amplificazione di tv e giornali, organizzano una campagna per chiedere la rimborsabilità dei farmaci contenuti nella terapia antitumorale proposta da Luigi Di Bella, un oncologo modenese che da anni la somministra privatamente ai suoi pazienti, dichiarandone l’efficacia nel contrastare, o addirittura bloccare, neoplasie di diversa natura.
Il ministero, però, non riesce ad ottenere dal dottor Di Bella la documentazione scientifica che possa avvalorare questa soluzione terapeutica e decide allora di avviare una propria verifica sperimentale.
Nel febbraio 1998, un decreto legge autorizza il finanziamento e l’esecuzione di un programma di sperimentazioni per testare la Di Bella, sotto la supervisione dell’Istituto Superiore di Sanità. Vengono coinvolti 72 centri di riferimento oncologici italiani e oltre mille pazienti scelti tra i volontari che chiedevano l’accesso al trattamento. La casistica (che includeva otto diverse tipologie tumorali) e le modalità di somministrazione seguono le indicazioni dello stesso dottor Di Bella, che dopo poco però smette di collaborare, dichiarandosi in disaccordo con il metodo dell’indagine. Lo studio è organizzato in una fase “sperimentale” (386 pazienti sottoposti al multitrattamento per verificarne l’efficacia contro il tumore e la tossicità) e una “osservazionale” (in cui viene valutata la sopravvivenza di 769 pazienti), e i risultati sono pubblicati in tre rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità (linkati a fondo pagina). Nel maggio 1999 sono ancora in terapia 21 pazienti, 5 hanno avuto una risposta parziale (poi annullata dalla ripresa di malattia per due di loro), di alcuni (il 5,7 per cento) si sono perse le tracce e 598 sono deceduti; il responso lascia poco spazio ai dubbi: “Non emerge alcuna evidenza che il trattamento Multiterapia Di Bella sia dotato di una qualche attività antitumorale di interesse clinico”.
Documenti:
I risultati della sperimentazionepubblicati dall'Istituto superiore di Sanità (formato .pdf):
- Fase sperimentale, protocolli 4 (carcinoma mammario), 6 (carcinoma colorettale), 8 (carcinoma del distretto cervico facciale e dell'esofago), 10 (neoplasia solida in fase critica molto avanzata); rapporto ISTISAN n. 17, 1998.
- Fase sperimentale, protocolli 1 (linfomi non Hodgkin e leucemia linfoide cronica), 3 (carcinoma mammario), 5 (carcinoma polmonare non a piccole cellule), 7 (carcinoma del pancreas), 9 (glioblastoma); follow-up dei protocolli 4, 6, 8, 10; rapporto ISTISAN n. 24, 1998.
- Studio osservazionale, tutti i protocolli; rapporto ISTISAN n. 12, 1999.
Il dibattito sul British Medical Journal, pubblicato integralmente sul Bollettino d'informazione sui Farmaci del ministero della Sanità(formato .pdf).
D. B.



Rapporti ISTISAN: 99/12
Risultati della sperimentazione del Multitrattamento Di Bella (MDB). Studio osservazionale.
A cura del Gruppo di coordinamento centrale per la sperimentazione del Multitrattamento Di Bella
1999, 65 p. Rapporti ISTISAN 99/12

Negli studi osservazionali del Multitrattamento Di Bella (MDB) sono stati considerati gli stessi tipi di tumori inclusi negli studi sperimentali conclusi nel 1998. Obiettivo principale degli studi osservazionali è stato quello di valutare la sopravvivenza dei pazienti in trattamento con MDB. Sono stato coinvolti 72 centri di riferimento oncologico italiani, e sono stati arruolati 798 pazienti (ventinove pazienti sono stati successivamente esclusi in quanto non rispettavano i criteri di eleggibilità). Dopo circa un anno di follow-up erano ancora in trattamento 21 pazienti (2,7%). Dai centri oncologici sono state segnalate 5 risposte obiettive di tipo parziale (0,7%); per 2 di questi 5 pazienti si è successivamente verificata una progressione di malattia. Solo per il 5,7% dei pazienti arruolati sono stati persi i contatti con i centri (persi al follow-up). La durata mediana di trattamento varia fra 53 giorni per i pazienti in fase critica (protocollo 10) e 89 giorni per le pazienti con carcinoma mammario e un Performance status ECOG 0-2 (protocollo 3). Entro il mese di maggio 1999 sono nel complesso deceduti 598 pazienti (77,8%). La durata mediana di sopravvivenza varia da 74 giorni per i pazienti in fase critica (protocollo 10), a 121 giorni per i pazienti con carcinoma del polmone (protocollo 5), a 312 giorni per le pazienti con carcinoma mammario e un Performance status ECOG 0-2 (protocollo 3), a 137 giorni per i pazienti con carcinoma del colon-retto (protocollo 6). In totale si sono osservati 385 eventi avversi, relativi a 237 pazienti, considerati correlabili al trattamento MDB; 29 pazienti (12%) hanno subito eventi gravi. Gli eventi più frequenti sono stati i disturbi gastrointestinali (nausea-vomito, diarrea, dolori addominali). I risultati degli studi osservazionali confermano i risultati negativi della sperimentazione condotta nel corso del 1998. Dall'analisi dell'insieme dei 1155 pazienti inclusi negli studi sperimentali (386 pazienti) e osservazionali (769 pazienti), non emerge alcuna evidenza che il trattamento MDB sia dotato di una qualche attività antitumorale di interesse clinico.
Parole chiave: Multitrattamento Di Bella, Studi osservazionali, Terapie antitumorali
Ultima modifica di francesca il 9 gen 2007, 23:47, modificato 1 volta in totale.
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#3 Messaggio da ecavalli »

Riguardo la sperimentazione consiglio il libro di Vincenzo Brancatisano "Un pò di verità sulla terapia di Bella". E' un volume di quasi 800 pagine in cui è spiegato nei minimi dettagli in che modo è stata falsificata ops volevo dire condotta la sperimentazione.
Il libro, non si sa bene per quale motivo, è stato ritirato dalle librerie ed è acquistabile solo dall'editore (Travel Factory).
Riassumo in breve i concetti fondamentali.
Tanto per iniziare per poter accedere alla sperimentazione i pazienzi dovevano essere chemioresitenti, insensibili alle terapie tradizionali e con un margine di vita da poche settimane a 3 mesi.
Inoltre, per poter considerare efficace la terapia, almeno il 25% dei pazienti avrebbe dovuto fornire una risposta totale (riduzione del tumore di almeno il 50%) entro 4 settimane.
E già da questo si può capire come qualsiasi terapia sarebbe stata bocciata.
Se poi vogliamo considerare che diversi pazienti sono morti prima di iniziare la terapia o nei primi giorni di somministrazione, praticamente nessun pazienze ha potuto assumere tutti i farmaci prescritti perchè nelle farmacie degli ospedali non erano disponibili, molti pazienti hanno visto sostituirsi dei farmaci senza preavviso, molti pazienti hanno assunto farmaci scaduti (c'è stato anche l'intervento dei NAS)...si evince chiaramente che la sperimentazione non poteva in alcun modo dare esito favorevole.
Nonostante tutto questo alcuni pazienti (pochi, mi pare 3 o 4) hanno avuto una risposta totale, molti pazienti hanno avuto una risposta parziale (riduzione del tumore oltre il 25%) senza considerare quelli che hanno continuato la terapia per conto proprio.
A distanza di oltre un anno dalla chiusura della sperimentazione oltre un centinaio di pazienti risultavano ancora in vita tantè che il ministro della sanità Rosy Bindi dovette emanare un decreto urgente per consentire la somministrazione gratuita dei farmaci a queste persone.
Io come libero cittadino non sono in grado di valutare in termini medici se una terapia è efficace oppure no, però se ci sono più di 100 persone condannate dalla medicina ufficiale a morte entro al massimo pochi mesi, e questi a distanza di 1 anno sono ancora in vita, qualcosa mi fa supporre che questa terapia qualche effetto ce l'abbia.
Esistono migliaia di decreti emessi dai tribunali italiani che condannano le ASL a fornire gratuitamente i farmaci componenti il MDB a pazienti malati di diversi tipi di tumore.
Io non credo che il MDB sia una terapia efficace al 100% per tutti i tipi di tumore, cosa che sostengono anche i medici che la praticano, sono però convinto che se ci sono decine di migliaia di persone che ne hanno tratto beneficio (molti sono guariti e molti altri conducono una vita normale convivendo col tumore) qualcuno prima o poi dovrà decidersi di analizzare nei dettagli perchè la combinazione di questi farmaci ha funzionato e possibilmente cercare di migliorarla.

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#4 Messaggio da francesca »

Allora nemmeno io sono un medico e come te mi baso su quello che leggo. Mi pongo solo una domanda semplice semplice: perchè se realmente è stata trovata una terapia così efficace contro il cancro i medici dovrebbero contrastarla? Economicamente la categoria medica ne trarrebbe grandi vantaggi, aumenterebbero i posti per i ricercatori, la case farmaceutiche produrrebbero nuovi farmaci, e soprattutto i pazienti guarirebbero senza sopportare gli effetti collaterali di chemio e radio...insomma tutti contenti! Credo poi che medici che hanno visto tanta sofferenza non avrebbero espresso pareri così sfavorevoli su questa terapia solo per guadagnarci qualcosa o per nascondere chissà che....insomma queste teorie complottistiche non mi convincono per nulla.
Tra l'altro in tutti gli ospedali diverse sperimentazioni per la cura di alcune neoplasie vengono condotte giornalmente in vari reparti, ad esempio la sperimentazione con gli anticorpi monoclonali dà ottimi risultati per la cura di linfomi e leucemie e rende l'azione dei chemioterapici molto mirata, efficace e meno invasiva, mia sorella insieme al protocollo CHOP ha seguito la sperimentazione con gli anticorpi monoclonali anti cd20.
La ricerca sulle staminali compie passi da gigante e la recente scoperta delle qualità delle staminali presenti nel liquido amniotico consentirà in futuro di curare casi molto difficili.
Mi pare che la medicina e la scienza investano continuamente nel miglioramento delle terapie e degli strumenti di cura delle neoplasie. Allora perchè pensi che la terapia Di Bella sia stata oggetto di complotto?! Su quali basi? Se ti capita di leggere ciò che ha scritto Umberto Veronesi in proposito noterai come la commissione abbia valutato attentamente ogni aspetto, ammettendo l'efficacia di alcune sostanze come la somatostatina, ma allo stesso tempo illustrandone l'inefficacia a lungo termine senza le cure chemioterapiche. E se il fatto che i pazienti scelti per la sperimentazione erano casi refrattari alla chemio ti sembra una cosa sospetta, prova a riflettere su una cosa: se tu medico hai un paziente che dopo alcuni cicli di chemio risponde benissimo alle cure e ha ottime possibilità di andare in remissione o guarire, che fai? Gli dici: "no guardi ...molli la chemio che funziona e la sta facendo guarire, proviamo la terapia Di Bella e giochiamo un pò con la sua salute per vedere cosa funziona meglio...."???!!!!! E' evidente che la scelta dei pazienti da sottoporre alla cura deve essere ragionevole e se la cura Di Bella fosse davvero così miracolosa sono certa che tra giornali e telegiornali o quantomeno nelle riviste scientifiche qualcosa sarebbe saltato fuori.
Soprattutto non credo che si rifiuti di continuare la sperimentazione su una cura per il cancro efficacissima per strani giochi di potere, non credo esista un business del cancro....esiste il giuramento di Ippocrate, esiste la solidarietà umana, esistono medici che hanno fatto della ricerca sulla cura per il cancro una ragione di vita, come Veronesi, ma tantissimi altri, che non boccerebbero una cura se fosse realmente efficace, mi dispiace ma non credo a tutte queste macchinazioni.
Questa è l'opinione che mi sono fatta io, come tutte le opinioni può essere condivisa o meno, l'essenziale è che chi legge questo forum e ha da poco scoperto di avere una malattia seria si rivolga a persone altrettanto serie per curarla.
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#5 Messaggio da ecavalli »

Innanzitutto ti ringrazio per aver risposto e mi auguro che anche gli altri forumisti facciano altrettanto in modo da riuscire a crere un dibattito sempre all'insegna della civiltà ed educazione: un forum serve a questo, no?
Premetto che non ho intenzione di convincere nessuno: sto semplicemente spiegando quello che ho imparato da quando ho iniziato a documentarmi sul Metodo Di Bella.
francesca ha scritto:Allora nemmeno io sono un medico e come te mi baso su quello che leggo. Mi pongo solo una domanda semplice semplice: perchè se realmente è stata trovata una terapia così efficace contro il cancro i medici dovrebbero contrastarla?
Questo non lo so e sarei curioso di saperlo: io mi sono fatto una mia idea.
francesca ha scritto: Economicamente la categoria medica ne trarrebbe grandi vantaggi, aumenterebbero i posti per i ricercatori, la case farmaceutiche produrrebbero nuovi farmaci, e soprattutto i pazienti guarirebbero senza sopportare gli effetti collaterali di chemio e radio...insomma tutti contenti!
Nessuno ha mai detto che il MDB guarisce tutti i tumori. Il prof. Di Bella ha sempre detto che con la sua terapia tutti avranno dei benefici: qualcuno guarirà, qualcun altro condurrà una vita normale convivendo col tumore e altri purtroppo moriranno conducendo però una vita normale (più lunga rispetto a chi si affida alle terapia tradizionali) fino all'ultimo giorno e senza la necessità di ricorrere alla morfina per calmare i dolori
francesca ha scritto:Credo poi che medici che hanno visto tanta sofferenza non avrebbero espresso pareri così sfavorevoli su questa terapia solo per guadagnarci qualcosa o per nascondere chissà che....insomma queste teorie complottistiche non mi convincono per nulla.
Anche questo non posso saperlo. Quello che so è che i medici che hanno composto la commissione della sperimentazione erano i detrattori di Di Bella e che per mesi e mesi prima della sperimentazione continuavano a ripetere che la sperimentazione non aveva senso perchè la terapia non aveva alcun fondamento scientifico. E poi hanno dovuto giudicare la validità della terapia! Che cosa potevano deliberare?
francesca ha scritto:Tra l'altro in tutti gli ospedali diverse sperimentazioni per la cura di alcune neoplasie vengono condotte giornalmente in vari reparti, ad esempio la sperimentazione con gli anticorpi monoclonali dà ottimi risultati per la cura di linfomi e leucemie e rende l'azione dei chemioterapici molto mirata, efficace e meno invasiva, mia sorella insieme al protocollo CHOP ha seguito la sperimentazione con gli anticorpi monoclonali anti cd20.
Quelle sono sperimentazioni programmate e pianificate dagli ospedali in collaborazione con le aziende farmaceutiche e non volute dalla piazza.
Speriamo che almeno quelle sperimentazioni vengano condotte con criterio e che non vengano cambiati farmaci o che per lo meno non siano alterati o scaduti.
Ho visto la puntata di Elisir nella settimana della ricerca sul cancro (mi pare fosse il mese di novembre) e uno dei medici che è intervenuto ha spiegato, tra lo stupore del pubblico e del conduttore, che sono in corso delle nuove ricerche per trovare dei farmaci capaci di bloccare la crescita delle cellule tumorali.
Il prof. Di Bella lo sosteneva nei convegni a cui ha partecipato sin dalla fine degli anni 70, ed è sempre stato deriso e offeso da molti colleghi italiani.
La somatostatina e la bromocriptina, tra le altre cose, hanno anche questo scopo.

francesca ha scritto:La ricerca sulle staminali compie passi da gigante e la recente scoperta delle qualità delle staminali presenti nel liquido amniotico consentirà in futuro di curare casi molto difficili.
L'ho letto anch'io e sono il primo a sperarlo.
francesca ha scritto:Mi pare che la medicina e la scienza investano continuamente nel miglioramento delle terapie e degli strumenti di cura delle neoplasie.
Con tutti milioni di miliardi che hanno investito da cinquant'anni a questa parte mi pare che i risultati siano alquanto scarsi.
I tumori curabili al momento sono veremente pochi, c'è ancora troppa gente che muore di tumore.
francesca ha scritto: Allora perchè pensi che la terapia Di Bella sia stata oggetto di complotto?! Su quali basi?
Ho letto un libro dossier di 800 pagine e ne sto leggendo un altro.
C'è un documento che per errore l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito internet (e che quando se ne sono accorti hanno prontamente rimosso) firmato da uno dei medici della commissione e da una giornalista dove è pianificato nei minimi dettagli come doveva essere comunicata la bocciatura della sperimentazione (con tanto di possibili domande che avrebbero potuto vedersi fare e come avrebbero dovuto rispondere). La cosa bella (si fa per dire) è che il documento è stato redatto 11 giorni prima della chiusura dei primi 4 protocolli.
E se fosse stata una sperimentazione regolare, nessun medico avrebbe dovuto festeggiare con cori da stadio all'annuncio della bocciatura.
Tra le altre cose anche il British Medical Journal ha sostenuto che la sperimentazione è stata irregolare.
francesca ha scritto:Se ti capita di leggere ciò che ha scritto Umberto Veronesi in proposito noterai come la commissione abbia valutato attentamente ogni aspetto, ammettendo l'efficacia di alcune sostanze come la somatostatina, ma allo stesso tempo illustrandone l'inefficacia a lungo termine senza le cure chemioterapiche.
Infatti Veronesi era uno di quelli favorevoli alla sperimentazione e doveva
essere il responsabile di un protocollo...che alla fine non è stato fatto per mancanza di pazienti....ma come è stato possibile?
francesca ha scritto:E se il fatto che i pazienti scelti per la sperimentazione erano casi refrattari alla chemio ti sembra una cosa sospetta, prova a riflettere su una cosa: se tu medico hai un paziente che dopo alcuni cicli di chemio risponde benissimo alle cure e ha ottime possibilità di andare in remissione o guarire, che fai? Gli dici: "no guardi ...molli la chemio che funziona e la sta facendo guarire, proviamo la terapia Di Bella e giochiamo un pò con la sua salute per vedere cosa funziona meglio...."???!!!!!
Erano persone che la medicina tradizionale non sapeva più come curare e che avevano pochi mesi di vita.
Se a distanza di un anno oltre un centinaio di queste persone erano ancora in vita e molti facevano una vita regolare qualcuno avrebbe dovuto chiedersi il perchè.
Se io fossi un medico saprei benissimo che per moltissimi tumori le terapie tradizionali sono esclusivamente palliative e che le speranze di guarigione sono prossime allo 0. In questo caso non esiterei a informare i familiari della possibilità di sperimentare una nuova terapia che può funzionare.
francesca ha scritto: E' evidente che la scelta dei pazienti da sottoporre alla cura deve essere ragionevole e se la cura Di Bella fosse davvero così miracolosa sono certa che tra giornali e telegiornali o quantomeno nelle riviste scientifiche qualcosa sarebbe saltato fuori.
Secondo me non è miracolosa. E' una cura come tante altre con i suoi pregi e i suoi difetti e, per alcuni aspetti, è migliore di altre.
francesca ha scritto: Soprattutto non credo che si rifiuti di continuare la sperimentazione su una cura per il cancro efficacissima per strani giochi di potere, non credo esista un business del cancro
Non esite il business del cancro: tutta la medicina è un business. Le aziende farmaceutiche non sono delle associazioni benefiche: sono delle SpA che guardano al bilancio e tutto quello che fanno è per il loro interesse.
La moglie di un mio ex-collega è un informatore medico e mi ha detto come funziona l'ambiente...i viaggi premio per i medici che riescono a raggiungere un certo budget non sono leggende e nemmeno i convegni negli alberghi a 5 stelle.
francesca ha scritto: ....esiste il giuramento di Ippocrate, esiste la solidarietà umana, esistono medici che hanno fatto della ricerca sulla cura per il cancro una ragione di vita, come Veronesi, ma tantissimi altri, che non boccerebbero una cura se fosse realmente efficace, mi dispiace ma non credo a tutte queste macchinazioni.
Certo, ho fatto per 7 anni il volontario per la Croce Rossa e oltre ad aver conosciuto parecchi medici, ho visto anche come funziona l'ambiente. In tutte le categorie ci sono persone che pensano esclusivamente alla carriera, anche tra i medici, e purtroppo sono quelli che comandano e decidono il destino degli altri.
francesca ha scritto: Questa è l'opinione che mi sono fatta io, come tutte le opinioni può essere condivisa o meno, l'essenziale è che chi legge questo forum e ha da poco scoperto di avere una malattia seria si rivolga a persone altrettanto serie per curarla.
Questo è fuori discussione. Quello che credo è che il MDB ha una base scientifica e non è da considerare al pari dei guaritori filippini come molti vogliono far credere.
Poi come molte terapie può funzionare o meno.
Se volete date un'occhiata a questo articolo pubblicato su una prestigiosa rivista americana di un paziente guarito con il MDB da linfoma dopo 2 recidive.
http://www.dottormaurotodisco.it/linfomi_2.htm

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#6 Messaggio da francesca »

ecavalli ha scritto:Innanzitutto ti ringrazio per aver risposto e mi auguro che anche gli altri forumisti facciano altrettanto in modo da riuscire a crere un dibattito sempre all'insegna della civiltà ed educazione: un forum serve a questo, no?
Premetto che non ho intenzione di convincere nessuno: sto semplicemente spiegando quello che ho imparato da quando ho iniziato a documentarmi sul Metodo Di Bella.
Sono d'accordissimo, grazie a te per avermi spiegato le tue ragioni in modo così preciso e educato! Penso anche io sia utilissimo utilizzare un forum in questo modo, attraverso lo scambio di informazioni io imparerò qualcosa e magari tu leggendo la mia opinione su alcuni punti vedrai le cose in modo diverso o magari no...l'importante è che se ne parli :wink: :wink: .
francesca ha scritto:Allora nemmeno io sono un medico e come te mi baso su quello che leggo. Mi pongo solo una domanda semplice semplice: perchè se realmente è stata trovata una terapia così efficace contro il cancro i medici dovrebbero contrastarla?
ecavalli ha scritto:Questo non lo so e sarei curioso di saperlo: io mi sono fatto una mia idea.
Se non mi spieghi che idea ti sei fatto non posso farmene una io sul tuo pensiero!!!! La mia idea è che non esiste spiegazione ragionevole, che ho fiducia nella categoria medica e quindi non è accaduta una cosa del genere, la tua qual'è? Non tenermi sulle spine! :wink:
francesca ha scritto: Economicamente la categoria medica ne trarrebbe grandi vantaggi, aumenterebbero i posti per i ricercatori, la case farmaceutiche produrrebbero nuovi farmaci, e soprattutto i pazienti guarirebbero senza sopportare gli effetti collaterali di chemio e radio...insomma tutti contenti!
ecavalli ha scritto:Nessuno ha mai detto che il MDB guarisce tutti i tumori. Il prof. Di Bella ha sempre detto che con la sua terapia tutti avranno dei benefici: qualcuno guarirà, qualcun altro condurrà una vita normale convivendo col tumore e altri purtroppo moriranno conducendo però una vita normale (più lunga rispetto a chi si affida alle terapia tradizionali) fino all'ultimo giorno e senza la necessità di ricorrere alla morfina per calmare i dolori.
Su questo ok, io ho estremizzato il discorso (tutti contenti si fa per dire..); ma chi dice che le prospettive di vita siano migliori?????!!! Da dove saltano fuori questi dati?!
E comunque non mi spieghi perchè a fronte di tanti vantaggi la terapia Di Bella sarebbe stata boicottata anche se valida... :roll:
francesca ha scritto:Credo poi che medici che hanno visto tanta sofferenza non avrebbero espresso pareri così sfavorevoli su questa terapia solo per guadagnarci qualcosa o per nascondere chissà che....insomma queste teorie complottistiche non mi convincono per nulla.
ecavalli ha scritto:Anche questo non posso saperlo. Quello che so è che i medici che hanno composto la commissione della sperimentazione erano i detrattori di Di Bella e che per mesi e mesi prima della sperimentazione continuavano a ripetere che la sperimentazione non aveva senso perchè la terapia non aveva alcun fondamento scientifico. E poi hanno dovuto giudicare la validità della terapia! Che cosa potevano deliberare?
Tra i medici della commissione: Dino Amadori, Francesco Cognetti, Giuseppe Colucci, Franco Mandelli, Umberto Veronesi....scrivono tutti, tranne il Prof. Mandelli, (che comunque è conosciuto in tutta Italia come uno dei migliori ematologi esistenti, quindi credo non abbia bisogno delle mie parole su di lui, tanti sul forum hanno avuto da lui un consulto e questo mi basta), nella sezione Sportello Cancro del Corriere.it...sono tra i luminari dell'oncologia in Italia e nel mondo, rispondono ogni giorno a miliardi di domande e richieste d'aiuto, la loro vita e la ricerca di una cura efficace praticamente coincidono, sono disponibili a fissarti un appuntamento per un consulto con pochissimo preavviso, hanno visto e studiato tantissimi casi....insomma direi che non sono 4 fanfaroni che vogliono impedire al mondo intero di guarire dal cancro...
francesca ha scritto:Tra l'altro in tutti gli ospedali diverse sperimentazioni per la cura di alcune neoplasie vengono condotte giornalmente in vari reparti, ad esempio la sperimentazione con gli anticorpi monoclonali dà ottimi risultati per la cura di linfomi e leucemie e rende l'azione dei chemioterapici molto mirata, efficace e meno invasiva, mia sorella insieme al protocollo CHOP ha seguito la sperimentazione con gli anticorpi monoclonali anti cd20.
ecavalli ha scritto:Quelle sono sperimentazioni programmate e pianificate dagli ospedali in collaborazione con le aziende farmaceutiche e non volute dalla piazza.
Speriamo che almeno quelle sperimentazioni vengano condotte con criterio e che non vengano cambiati farmaci o che per lo meno non siano alterati o scaduti.
Ho visto la puntata di Elisir nella settimana della ricerca sul cancro (mi pare fosse il mese di novembre) e uno dei medici che è intervenuto ha spiegato, tra lo stupore del pubblico e del conduttore, che sono in corso delle nuove ricerche per trovare dei farmaci capaci di bloccare la crescita delle cellule tumorali.
Il prof. Di Bella lo sosteneva nei convegni a cui ha partecipato sin dalla fine degli anni 70, ed è sempre stato deriso e offeso da molti colleghi italiani.
La somatostatina e la bromocriptina, tra le altre cose, hanno anche questo scopo.
Le sperimentazioni devono essere ragionate e non volute dalla piazza...la piazza non ha le conoscenze adatte per giustificare o meno una sperimentazione, che deve essere intrapresa e condotta su basi ben più valide di una richiesta popolare infiammata dai mass media.
Non so su che basi sostieni che i farmaci usati per le sperimentazioni che ho citato possano essere scaduti o alterati. Non mi risulta che la tua ipotesi sia veritiera o supportata da fatti concreti.
Inoltre i farmaci citati dal medico ospite di Elisir erano gli stessi proposti da Di Bella? E se si venivano somministrati allo stesso modo? Senza questi dati non mi pare possibile fare un confronto.

francesca ha scritto:La ricerca sulle staminali compie passi da gigante e la recente scoperta delle qualità delle staminali presenti nel liquido amniotico consentirà in futuro di curare casi molto difficili.
ecavalli ha scritto: L'ho letto anch'io e sono il primo a sperarlo.

E qui nulla da dire.... :-D :-D :-D

francesca ha scritto:Mi pare che la medicina e la scienza investano continuamente nel miglioramento delle terapie e degli strumenti di cura delle neoplasie.
ecavalli ha scritto:Con tutti milioni di miliardi che hanno investito da cinquant'anni a questa parte mi pare che i risultati siano alquanto scarsi.
I tumori curabili al momento sono veremente pochi, c'è ancora troppa gente che muore di tumore.
Mi risulta sia tantissima di più rispetto a 50 anni fa quella che guarisce. I progressi ci sono eccome, alcune forme leucemiche prima incurabili oggi sono guaribili, ti pare poco?! 50 anni fa non si conosceva neppure il linfoma...ma scherzi?????!!!!!!! Le terapie sono molto più leggere, mirate, anche la radio ora è a dosaggi molto più bassi....esistono gli anticorpi monoclonali...con cui il 90% dei pazienti affetti da LNH GUA-RI-SCE....per non parlare delle ottime percentuali di guarigione dei carcinomi al seno, dei nuovi strumenti diagnostici....la PREVENZIONE fa parte della cura del cancro....chi muore spesso arriva a alla diagnosi troppo tardi...così come chi si ammala di polmonite per aver trascurato una bronchite rischia di morire, nonostante gli antibiotici.
Leggi un pò qui:
viewtopic.php?t=109
....50 anni fa mi pare non fosse neanche immaginabile....qualcosina la ricerca ha fatto che dici?! :wink:
francesca ha scritto: Allora perchè pensi che la terapia Di Bella sia stata oggetto di complotto?! Su quali basi?
ecavalli ha scritto:Ho letto un libro dossier di 800 pagine e ne sto leggendo un altro.
C'è un documento che per errore l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito internet (e che quando se ne sono accorti hanno prontamente rimosso) firmato da uno dei medici della commissione e da una giornalista dove è pianificato nei minimi dettagli come doveva essere comunicata la bocciatura della sperimentazione (con tanto di possibili domande che avrebbero potuto vedersi fare e come avrebbero dovuto rispondere). La cosa bella (si fa per dire) è che il documento è stato redatto 11 giorni prima della chiusura dei primi 4 protocolli.
E se fosse stata una sperimentazione regolare, nessun medico avrebbe dovuto festeggiare con cori da stadio all'annuncio della bocciatura.
Tra le altre cose anche il British Medical Journal ha sostenuto che la sperimentazione è stata irregolare.
La redazione di un documento del genere 11 giorni prima non mi sembra sospetta, evidentemente avevano molti fatti che ne dimostravano l'inefficacia anche prima di terminare ogni singolo protocollo.
Non mi risultano cori da stadio, ma certo la paura di illudere la gente è stata tanta e hanno sventato un bel pericolo...quando si tiene tanto ad una causa è normale esultare se viene protetto ciò per cui si combatte...e preservare il futuro della ricerca in modo serio mi sembra un ottimo motivo per esultare da parte di medici che vivono per essa.

francesca ha scritto:Se ti capita di leggere ciò che ha scritto Umberto Veronesi in proposito noterai come la commissione abbia valutato attentamente ogni aspetto, ammettendo l'efficacia di alcune sostanze come la somatostatina, ma allo stesso tempo illustrandone l'inefficacia a lungo termine senza le cure chemioterapiche.
ecavalli ha scritto:Infatti Veronesi era uno di quelli favorevoli alla sperimentazione e doveva
essere il responsabile di un protocollo...che alla fine non è stato fatto per mancanza di pazienti....ma come è stato possibile?
Mi sa che devi dare una seconda occhiatina al parere di Veronesi in proposito.... :wink:
francesca ha scritto:E se il fatto che i pazienti scelti per la sperimentazione erano casi refrattari alla chemio ti sembra una cosa sospetta, prova a riflettere su una cosa: se tu medico hai un paziente che dopo alcuni cicli di chemio risponde benissimo alle cure e ha ottime possibilità di andare in remissione o guarire, che fai? Gli dici: "no guardi ...molli la chemio che funziona e la sta facendo guarire, proviamo la terapia Di Bella e giochiamo un pò con la sua salute per vedere cosa funziona meglio...."???!!!!!
ecavalli ha scritto:Erano persone che la medicina tradizionale non sapeva più come curare e che avevano pochi mesi di vita.
Se a distanza di un anno oltre un centinaio di queste persone erano ancora in vita e molti facevano una vita regolare qualcuno avrebbe dovuto chiedersi il perchè.
Se io fossi un medico saprei benissimo che per moltissimi tumori le terapie tradizionali sono esclusivamente palliative e che le speranze di guarigione sono prossime allo 0. In questo caso non esiterei a informare i familiari della possibilità di sperimentare una nuova terapia che può funzionare.
E infatti sono proprio questo tipo di pazienti che sono stati scelti per la sperimentazione...
francesca ha scritto: E' evidente che la scelta dei pazienti da sottoporre alla cura deve essere ragionevole e se la cura Di Bella fosse davvero così miracolosa sono certa che tra giornali e telegiornali o quantomeno nelle riviste scientifiche qualcosa sarebbe saltato fuori.
ecavalli ha scritto: Secondo me non è miracolosa. E' una cura come tante altre con i suoi pregi e i suoi difetti e, per alcuni aspetti, è migliore di altre.
Questo non lo possiamo dire nè io nè tu credo, ma se personaggi come Mandelli o Veronesi l'hanno bocciata mi sento di fidarmi.

francesca ha scritto: Soprattutto non credo che si rifiuti di continuare la sperimentazione su una cura per il cancro efficacissima per strani giochi di potere, non credo esista un business del cancro
ecavalli ha scritto:Non esite il business del cancro: tutta la medicina è un business. Le aziende farmaceutiche non sono delle associazioni benefiche: sono delle SpA che guardano al bilancio e tutto quello che fanno è per il loro interesse.
La moglie di un mio ex-collega è un informatore medico e mi ha detto come funziona l'ambiente...i viaggi premio per i medici che riescono a raggiungere un certo budget non sono leggende e nemmeno i convegni negli alberghi a 5 stelle.
Secondo me la medicina non è un business....e forse sta qui il punto del nostro disaccordo...la medicina non sono le case farmaceutiche e i medici corrotti...c'è del marcio ovunque, ma io tendo a salvare almeno il 90% della categoria...e non credo che chi vede soffrire ogni giorno delle persone si faccia attirare da alberghi a 5 stelle...
francesca ha scritto: ....esiste il giuramento di Ippocrate, esiste la solidarietà umana, esistono medici che hanno fatto della ricerca sulla cura per il cancro una ragione di vita, come Veronesi, ma tantissimi altri, che non boccerebbero una cura se fosse realmente efficace, mi dispiace ma non credo a tutte queste macchinazioni.
ecavalli ha scritto:Certo, ho fatto per 7 anni il volontario per la Croce Rossa e oltre ad aver conosciuto parecchi medici, ho visto anche come funziona l'ambiente. In tutte le categorie ci sono persone che pensano esclusivamente alla carriera, anche tra i medici, e purtroppo sono quelli che comandano e decidono il destino degli altri.
Ci sono ma non sono loro che comandano, i nomi che ti ho fatto in precedenza lo dimostrano ampiamente.
Sono una volontaria anche io, non mi va di sbandierarlo ma mi serve per dirti che ogni settimana gioco con i bambini ricoverati in oncoematologia infantile e che i medici e i primari sono persone meravigliose, che tutti i giorni di festa, 1 gennaio compreso erano lì coi loro pazienti, nei loro camici con tanti pupazzetti colorati attaccati, con un regalo per ogni bimbo. con un sorriso per ogni bimbo, con la voglia di guarire ogni bimbo, con la voglia di essere lì e non di sbafarsi l'aragosta in qualche 5 stelle pagato da un'azienda farmaceutica.
francesca ha scritto: Questa è l'opinione che mi sono fatta io, come tutte le opinioni può essere condivisa o meno, l'essenziale è che chi legge questo forum e ha da poco scoperto di avere una malattia seria si rivolga a persone altrettanto serie per curarla.
ecavalli ha scritto:Questo è fuori discussione. Quello che credo è che il MDB ha una base scientifica e non è da considerare al pari dei guaritori filippini come molti vogliono far credere.
Poi come molte terapie può funzionare o meno.
Se volete date un'occhiata a questo articolo pubblicato su una prestigiosa rivista americana di un paziente guarito con il MDB da linfoma dopo 2 recidive.
http://www.dottormaurotodisco.it/linfomi_2.htm
Non penso sia al pari dei guaritori filippini, ma non credo neppure che sia stata bocciata perchè valida.
Ho letto l'articolo ma a fronte di questo c'è sempre un 90% di persone che guarisce alla prima botta di chemio dal linfoma...evidentemente quelle che tu definisci cure tradizionali negli ultimi 50 anni, durante i quali sostieni che non ci siano stati grandi progressi nella ricerca, sono molto migliorate.


La vediamo diversamente, ma credo che confrontarci su questo argomento sarà uno spunto per entrambi per cercare di saperne di più e per chi legge o capita qui per farsi un'idea in proposito e documentarsi in modo serio.
Alla prossima! :wink:
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